Trentottesima parte

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I fianchi si muovevano ormai senza controllo e le mani mi scovolavano dai capelli, lungo il corpo. Non so perché lo feci ma ad un certo punto mi girai, forse per vedere di chi erano gli occhi che mi stavano incollati, dal soppalco e lo vidi, era proprio lì, seduto con le gambe divaricate e le mani in mezzo che reggevano un drink, e quegli occhi che amo ma che stavo imparando ad odiare, quegli occhi che sembravano come calamite sul mio corpo ondeggiante. Al suo fianco una ragazza biondo platino gli tirava la felpa per farlo girare e lui si voltò, iniziarono a parlare, lei ridacchiava, lui le mise la mano tra le cosce, le gli prese il collo inarcando la schiena per farsi più vicino. Osservavo la scena dal basso disgustata, i quattro drink che avevo bevuto stavano iniziando a tornare su ma poi, pensai che ero lì per divertirmi, allora mi girai e vidi il ragazzo che prima mi aveva offerto un drink, con il labiale gli chiesi se volesse ballare e lui alzò il pollice e fece un sorriso. Ora dalle casse usciva il suono di "monster" di Lady Gaga. I movimenti erano più lenti e sensuali, il mio corpo si muoveva contro quello del ragazzo gentile, conosciuto solo pochi minuti prima, di cui non sapevo il nome. Ed eccola di nuovo, quella sensazione, i suoi occhi addosso. Mi girai per vedere la sua faccia e la sua espressione era al quanto rabbiosa e seccata, mi domandavo se avrebbe picchiato anche questo povero ragazzo, ma doveva accettarlo, lui aveva scelto di andarsene, lui mi ha lasciata, e se vuole andare avanti non vuol dire che io non posso e che devo rimanere legato a lui per sempre. Con un sorriso malizioso lo guardai mentre continuavo a ballare e come se lo invitassi a guardare mi girai di nuovo verso il ragazzo con i riccioli biondi, con cui stavo ballando, e lo afferrai per il colletto stampandogli un bacio sulle labbra, che lui prolungò prendendomi per la vita è avvicinandomi al suo ventre. Finita la canzone e il bacio mi girai di nuovo ma lui era sparito, la ragazza era rimasta sola a parlare con un'altra ragazza che le era sempre stata a fianco, sembrava arrabbiata dalle sue espressioni e da come gesticolava.
-TI VA UN ALTRO DRINK?
Mi chiese il ragazzo
-SI,COME TI CHIAMI?!
-JAMES
Ma mentre mi stavo girando per raggiungere il piano bar una stretta forte mi afferrò il braccio e strattonò in un secondo lontano da James, che nel frattempo stava urlando
-MA CHE CAZZO AMICO?! TU HAI DEI PROBLEMI SERI!
Alzai lo sguardo per poter vederi chi aveva osato trascinarmi in quel modo ed il mio cuore si fermò. La sua mascella era serrata e le sopracciglia abbassate, si girò continuando a tenere la presa salda
-SCUSA "AMICO" MA L'UNICO PORCO CHE VUOLE FARLA ANDARE IN COMA ETILICO SOLO PER SCOPARSELA SEI TU
Lo guardai incazzata cercando di staccarmi dalla sua morsa. Dissi con il labiale "Non so chi sia" al ragazzo sconvolto, indicando Tom che intanto mi stava di nuovo trascinando fuori dal locale.

Lo leggo nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora