Chapter six

43 5 15
                                    

Aspettavo in ansia che Kendall uscisse dal locale perché così poteva accompagnarmi a casa. Lui, come al solito, voleva dare un'ultima ripulita al posto e io volevo prendere aria, perciò, anche se non era molto d'accordo, mi lasciò uscire.

Mi giravo continuamente attorno ma di Kendall nessuna traccia, perciò decisi di entrare all'interno del ristorante.
Aprii piano la porta per non fare rumore e quando entrai tutte le luci erano spente, solo una lampadina era accesa, tutto il resto era nero come la pece. Iniziai ad allarmarmi.

Camminai piano e continuai a guardarmi attorno, ma ancora una volta niente.
D'un tratto sentii un rumore provenire dalla cucina, pensai fosse il ragazzo che stavo disperatamente cercando ma non ne ero sicura, perciò non dissi niente.

Guardai la porta alla mia destra ma non vidi nulla per il troppo buio e quando mi rigirai vidi una figura davanti a me che mi veniva incontro.

La figura era abbastanza vicina alla lampadina accesa e intravidi un ragazzo dai capelli mori.
Quando guardai attentamente la sua faccia feci un urlo di sorpresa e il ragazzo si fermò per un attimo, poi riprese a camminare più veloce per venire verso di me.

Mi misi a correre e dai suoi passi più svelti sentii che lui faceva lo stesso, mi mancavano due passi per arrivare alla porta ma lui mi afferrò il polso.

«Cazzo David, lasciami!» esclamai io cercando di liberarmi dalla sua presa.
Gli diedi un calcio dove fa più male e lui allentò la presa, allora riuscii a staccarmi. Lui iniziò a lamentarsi ma non prestai attenzione.
In quel momento le luci si accesero e io guardai dietro il ragazzo, vidi Kendall che usciva dalla cucina preoccupato.

«Che strano, di solito non mi chiamano con il secondo nome.» rispose il ragazzo di fronte a me con una faccia dolorante. Lo guardai bene in faccia e vidi che non era David, ma non dissi niente, feci solo un respiro di sollievo e il mio battito rallentò.

«Cosa diamine succede?» chiese Kendall venendo verso di noi.
Io mi spostai il più lontano dal ragazzo che avevo scambiato per il mio ex ragazzo e mi sedetti su una sedia cercando di riprendermi dallo spavento.

Kendall si sedette affianco a me e mi fece delle carezze sui capelli.
«Mi ero preoccupato per lei..» rispose il moro.
Kendall mi guardò con fare interrogativo.
«Mi stavo preoccupando perché tu non tornavi più e perciò sono tornata dentro, ma tutte le luci erano spente e quando ho visto lui mi sono spaventata, tutto qui.»
«Le luci si sono spente da sole, sarà per il brutto tempo, ero tornato in cucina per riaccenderle.»
Io annuii.

«Chi è David?» chiese il ragazzo dopo minuti di silenzio.
«Nessuno.» risposi. Seguirono dei momenti di silenzio abbastanza imbarazzanti.

«Come ti chiami?» mi chiese sempre lui cambiando argomento.
«Diamond»
«Io sono James»
Nessuno parlò ancora e il silenzio si impossessò di nuovo della sala.

In quel momento si aprì la porta d'ingresso e io mi voltai a guardare.
Entrarono un ragazzo moro e dietro di lui vidi Logan, vestito super elegante, mi chiesi perché un tipo come lui fosse vestito così. Immediatamente notai che il ragazzo aveva in braccio Hayley.
«Ciao!» urlò Logan con aria felice.
Mi alzai di scatto dalla sedia e mi avviai verso di lui.
Presi in braccio mia figlia e le lasciai un bacio sulla guancia.

«Scusa Diamond, stavo chiudendo la macchina ma mi erano cadute le chiavi e così ho chiesto a Logan di prendere Hayley.» si scusò Presley entrando all'interno del ristorante.
Non risposi ma Kendall si alzò di scatto dalla sedia e corse verso mia figlia.
Le diede un buffetto sulla guancia e sorrise felice.
«Questa bambina è stupenda.» mi disse.
Sorrisi e gli diedi una pacca sulla spalla per ringraziarlo e poi il ragazzo di cui ancora non sapevo il nome parlò: «Sono Carlos piacere» disse porgendomi la mano.
«Diamond» dissi ricambiando la stretta.
Logan accarezzò dolcemente la spalla della piccola e in quel momento sentii l'impulso di allontanarla.
Mi sedetti sulla sedia dov'era seduta prima mentre loro iniziarono a parlare. Logan continuava a guardarmi con una faccia confusa e anche un po' dispiaciuta, ma io non lo degnai di una risposta.

Finalmente, dopo vari minuti passati a parlare di tutto, uscimmo dal ristorante e Kendall si offrì di darmi un passaggio. Salutai tutti e andai a casa, accompagnata dal mio migliore amico.

Music sounds better with u - Logan HendersonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora