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Il viaggio andò liscio come l'olio, Daniel mi ha raccontato che a un certo punto mi sono addormentata e Max mi ha adagiato addosso la sua felpa e ha appoggiato il mio viso sulla sua spalla per farmi stare più comoda. MadMax è l'immagine che hanno tutti di lui, ed è vera, è una testa calda, ma Verstappen ha dei sani e profondi valori, che protegge con tutto se stesso e spesso per questo passa dalla parte del torto.

L'hotel che ci hanno prenotato è spettacolare, super lussuoso è pieno di altri piloti, tra cui vecchi amici;
- "Lewis!!" urlai per poi correre verso l'inglese che mi sollevò da terra abbracciandomi
- "Testina! Come stai? Che bello vederti!" mi disse poggiandomi a terra
Max serrò la mascella e strinse i pugni, la mia amicizia con Hamilton non gli era mai piaciuta troppo ma questa volta notai che si incupì più del solito. L'olandese ed io avevamo camere comunicanti, non mi rivolse la parola tutto il giorno, così per sciogliere il ghiaccio, bussai alla porta condivisa e quando sentii rispondermi, aprii un solo spiraglio e allungai un cioccolatino, poi feci la voce da bimba e gli chiesi
- "Facciamo pace?"

- "Scema, mica abbiamo litigato"

- "E perché non mi parli? Sei arrabbiato, lo so"

Max sbuffò e aprii del tutto la porta, prese il cioccolatino e guardandomi mi disse 

- "Sei incredibile sai" gli scappò una risatina
- "Era da un po' che non ti sentivo ridere. Mi piace quando ridi" dissi senza pesare troppo le parole che stavo pronunciando
- "Quindi ti piaccio bambina.." avanzò verso di me, maliziosamente
- "Non- non è quello che ho detto" balbettai
- "Sei in trappola.." disse quando la mia schiena toccò la parete, deglutii rumorosamente, visibilmente agitata. Max si avvicinò ancora, era a un soffio dal mio viso, ma poi sorrise e si allontanò.
- "Grazie per il cioccolatino, non sono arrabbiato, con te non potrei mai" mi disse prima di chiudere la porta.
Questo gioco mi sta uccidendo, è una tortura.

La mattina successiva, i piloti erano occupati nelle varie interviste, ne approfittai per salutare e scambiare due chiacchiere con Horner, ricordando i tempi in cui, nella mia fase di ribellione, correvo in gare clandestine con macchine modificate. Seguendo poi mio fratello e Max, ho acquisito alcune nozioni e competenze, a volte qualche mia strategia si è anche dimostrata vincente, ma chiaramente queste non sono mie competenze.
Finite le interviste, il briefing con il team, andammo tutti insieme a cena, la scuderia al completo. Il ristorante prenotato dal team principal era estremamente elegante, menomale che in valigia avevo messo un vestito lungo, in seta nero, con nei punti luce sulle spalline e sulla schiena, un paio di scarpe col tacco colorate, abbinate alla borsa, e via, sono pronta. Quando bussai alla porta di Max, rimasi incarnata, in smoking, Verstappen era un sogno per gli occhi.

- "Chiudi la bocca Emilian, ti entrano le mosche" dissi ridendo per sdrammatizzare 

- "Sei incantevole, quasi non ti riconoscevo" smorzò lui


Mi porse il braccio e lo avvolsi con il mio, arrivammo all'ascensore, una volta entrati, Max mi chiuse in un angolino, fissò i suoi occhi ghiaccio nei miei e con molta pacatezza, mi sussurrò
- "Non hai idea di quanto vorrei strapparti da dosso questo vestito"

Arrossii all'istante, una vampata di calore mi fece diventare rossa come un pomodoro, le mie mani cercarono il corrimano ancorato alla parte per ottenere un maggior sostegno. Max mi lasciò un casto bacio, a fior di labbra, sorridendo. Il "din" delle porte, mi riportò sul pianeta terra, non vedevo l'ora di uscire dalla hall per prendere una boccata d'aria, ne avevo bisogno, dovevo calmare i bollenti spiriti.

La serata trascorse serena, abbiamo mangiato benissimo, bevuto dell'ottimo vino e riso tanto. Nonostante io non sia nessuno qui, il team mi ha sempre accolto calorosamente e mi hanno fatto sentire a casa. Heidi ed io siamo sempre state unite nei weekend di gara, siamo amiche, anche se vedersi è complicato, abbiamo cercato di aiutare e sostenere la squadra nel miglior modo possibile, nelle nostre possibilità ovviamente, forse questo è stato apprezzato. Il bene genera altro bene, non dimenticatelo mai.
Dopo un discorso motivazionale e un ultimo brindisi, tornammo tutti in albergo, domani si sarebbero svolte le prove libere e dovevano essere tutti super in forma e concentrati.

Le prove libere andarono molto bene, la giornata si concluse 1-2 RedBull ma le Ferrari non sono poi così lontane, al contrario delle Mercedes che ebbero delle difficoltà a carburare. Max in pista e Max fuori dalla pista erano due persone diverse, per fortuna dopo la lotta con Lewis è maturato parecchio, si era meritato quel titolo, lo ha voluto e lo ha sudato con tutto se stesso.
La sera le ragazze ed io improvvisammo una serata in discoteca; Heidi, Carmen, Isa, Alexandra ed ci prepariamo ed uscimmo, con qualche lamentela da parte dei piloti. Riuscimmo a farci riservare un privé, per stare solo noi e divertirci senza troppe rotture di scatole. La musica proposta dal dj era molto commerciale - internazionale, il mio genere preferito in assoluto di quando andavo a ballare, così oltre che muovermi a ritmo, potevo anche cantare a squarciagola.
Tornammo in albergo alle 4 del mattino e quando entrai in camera, nel mio letto trovai Max, addormentato, feci piano per non svegliarlo, mi andai a cambiare e lavare in bagno, poi tornai dal lato dell'olandese, lo accarezzai e gli sussurrai "Sono tornata", un grugnito di risposta mi fece intendere che mi avesse sentito è così mi disteso accanto a lui e caddi nelle braccia di Morfeo.

La mattina seguente, mi svegliai e accanto a me non c'era più nessuno; onestamente non mi piace svegliarmi da sola, ci sono rimasta male ma capisco che Max avesse degli impegni e delle tempistiche da rispettare. Mi misi una tuta al volo e scesi a fare colazione, le ragazze erano distrutte, occhiali da sole e mangiavano nel silenzio più totale.

- "Dai ragazze, su un po' di vita!" provai a migliorare la situazione 

- "Come fai ad essere così attiva di prima mattina!?" smorzarono loro.

 
Una volta finito di fare colazione, mi misi nella hall ad aspettare il van che ci avrebbe portato al circuito; nell'attesa, con la coda dell'occhio vidi entrare Kelly, la quale fece il check-in e la camera in cui si stava registrando era quella di Max. Sentii il mio cuore spezzarsi, speravo solo di aver sentito male, ma ero abbastanza sicura di aver capito bene; poco dopo salimmo sul paddock e andammo in direzione del paddock.

- "Sei silenziosa, rispetto a stamani" mi disse Heidi


- "Eh, non credo di sentirmi molto bene" dissi guardando le punte dei piedi 

Quando entrammo nel box RedBull, trovammo davanti Kelly, che aspettava Max dinanzi al suo stanzino; la ragazza ci salutò calorosamente, questa volta però, non ero così felice di vederla. Che diavolo mi prende? Io e Verstappen siamo solo amici, è così da sempre e per sempre, perché ora dovrebbe essere diverso?
Quando il pilota uscì, passò il suo sguardo nervosamente da me e Kelly, distolsi lo sguardo per prima, presi Heidi sotto braccio e ci dirigemmo in cerca di Daniel; sentivo lo sguardo di Max bruciare sulla mia schiena ma lo ignorai totalmente.

Matched //Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora