Nell'istante in cui le fecero vedere la sua, a quanto pareva, tuta da combattimento, l'unica cosa che riuscì a dire fu: «E questa dove mi dovrebbe entrare?»
Perché effettivamente, pur essendo abituate a magie di svariato tipo, l'unico luogo in cui quella tuta sembrava poterle passare era il dito del piede, e forse sarebbe stata stretta anche lì.
«Oh, su! Donna di poca fede! Va in camera provarla e poi ne riparliamo» la prese in giro Amethyst porgendole il suddetto capo.
«Se la rompo non mi addebiterete i costi di riparazione, vero?»
Chris rise e le arruffò i capelli con la mano, in un modo neanche troppo delicato.
«Il prezzo sarà di correre per tutti i giardini del Castello, verdina» la prese in giro in finto tono serio.
Non molto rassicurante ma, sotto l'esortazione del resto del gruppo, decise di andare lo stesso nello spogliatoio della palestra a provarla.
Ad occhio e croce non aveva per niente l'aria di essere una tuta adatta al combattimento e soprattutto non sembrava neanche comoda. Non era sicura di come sarebbe riuscita a salvare il mondo, con quella indosso, ma sperò che le sue intuizioni fossero sbagliate.
Era in materiale sintetico, ma il tatto non sembrava elastico, e il colore verde smeraldo, simile al colore del suo potere.
Iniziò a provarla, convinta che avrebbe sentito un sonoro crack, ma ciò non avvenne. La tuta salì fluidamente lungo il suo corpo e andò ad addattarsi perfettamente alle sue forme.
Era attillata ed arrivava alla lunghezza delle caviglie le maniche le toccavano i polso e sul petto si apriva una leggera scollatura a V.
Era convinta che non si sarebbe riuscita a muovere ma, con sommo stupore, si ritrovò a realizzare ogni movimento con perfetta facilità, e non solo. Era difficile da descrivere, ma con addosso quella tuta si sentiva come più... potente. Pronta per combattere anche un esercito di milioni di Scelera.
Si guardò allo specchio: la tuta si adattava come seconda pelle e riprendeva il colore dei suoi occhi.
Non si era mai vista con qualcosa che le stesse meglio di così: sembrava nata per portare quella tuta.
«Allora?» bussò Amethyst.
«Non si è rotto niente, alla fine» confermò Emerald andando ad aprire la porta alla sua compagna.
Anche lei aveva messo la tuta. Era identica alla sua, ad eccezione del fatto che quella di Amethyst fosse color ametista, stessa sfumatura del suo colore.
«Stai benissimo» disse Emerald guardandola.
«Anche tu stai una meraviglia!» ribatté Amethyst «andiamo, faremo un allenamento con i completi.»
Legò i capelli in una treccia stretta, dove cercò di non fare uscire nessun ciuffo castano. Con i capelli aveva sempre avuto qualche problema.
Fortunatamente Amethyst le venne in soccorso, annodando le ciocche in maniera precisa e ordinata.
Scesero in Sala Allenamenti dove c'erano già tutti ad aspettarle con i loro completi addosso.
Ash indossava una tuta nera attillata, che metteva in risalto i muscoli al di sotto, dello stesso nero dei suoi capelli. Un contrasto agghiaiante con la sua pelle pallida, ma pur sempre bellissimo.
Ogni tuta aveva lo stesso colore del potere del Guardiano.
Si ritrovò a fare il migliori allenamento di tutta la sua vita: quella tuta sembrava conoscere ogni suo movimento prima ancora che lo facesse e agevolarla in ogni singola mossa.
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Raptor Memoriae
FantasyCosa succederebbe se un giorno una ragazza si svegliasse in un castello e non ricordasse più nulla del suo passato? Se le dicessero che il suo arrivo non è stato determinato dal caso ma che lei ha un compito? Questo è ciò che accade alla giovane Eme...