Le mani le tremavano mentre sfogliava quelle pagine ingiallite dal tempo e gli occhi le scorrevano veloci sulle parole.
La verità non era mai stata più vicina, e Emerald si ritrovò a scoprirsi affamata di rivelarla.
"Per la revocazione del ricordo occorre, da parte del Raptor Memoriae, una grande concentrazione e conoscenza della memoria che si vuole rimuovere.
Il Raptor Memoriae dovrà avere un'immagine chiara e specifica di ciò che vuole eliminare e una mente a disposizione per trasferire le conoscenze. Esse infatti non potranno andare perse ma dovranno continuare a vivere nell'immaginario di un altro individuo; la revocazione all'appartenente originario sarà possibile solo in presenza fisica di esso, altrimenti queste potranno essere trasferite a qualsiasi altra mente a disposizione.
Occorre tenere a mente che il procedimento di trasferimento dei ricordi richiede grande forza di concentrazione e comporta anche tanti rischi; per un Guardiano non allenato potrebbe portare alla rimozione di ricordi non desiderati.
Le memorie da trasferire possono essere anche di proprietà del Guardiano e non originarie di altri. È bene ricordare, però, che il trasferimento di ricordi richiede una grande quantità di energia; una rimozione di un numero troppo elevato porterebbe alla morte.
Richiuse il libro di scatto. Avrebbe dovuto continuare a leggere, lo sapeva, ma dentro di sé avvertiva una grossa fitta.
Ci aveva sperato veramente, si era illusa, che tutto si sarebbe potuto risolvere.
Invece, a quanto pareva, si sarebbe dovuta portare quelle sensazioni dietro per tutta la vita.
Un voto che non aveva mai voluto sancire.
Imparerò a farci l'abitudine, si disse, forse un giorno non farà più tanto male, ma non ci credeva neanche lei veramente. Sapeva che sarebbe stato irrealistico pensare che non l'avrebbe mai superato, ma dubitava seriamente che sarebbe mai riuscita a riavere quella pace interiore che aveva fino a primo il suo incontro diretto con le Scelera.
Era crudele il poter anche solo considerare dare quel peso a qualcun altro. Anche per un Guardiano più esperto quello era un macigno troppo grosso. Ma, anche se fosse stato, non avrebbe mai permesso a nessuno di rivivere neanche un dodicesimo di ciò che aveva provato.
Il suo potere era stato la causa del suo male e ora aveva solo due possibilità: piangersi addosso o reagire come una vera Guardiana e, visto che l'opzione passiva non l'attirava poi così tanto, avrebbe lottato per far realizzare la seconda.
Emerald si svegliò di soprassalto, la schiena e la fronte bagnata dalle visioni che avevano padroneggiato i suoi sogni. Non era nuovo che nei suoi sogni apparissero le Scelera, ma di solito cercava di rincuorarsi pensando che avrebbe trovato un modo per liberarsi di esse.
Ma ora che sapeva che non c'era nessun modo che lei potesse tenere in considerazione per dimenticarsi di tutto, l'incubo diventava più amaro.
Aveva riposto speranza, aveva creduto che le cose si sarebbero sistemate, ma ora si ritrovava la verità spiattellata in faccia: era stata un'illusa.
Un'illusa a credere che si potesse scappare dalla propria Perla, un'illusa a credere che sarebbe stata forte abbastanza da digerire il contenuto del libro.
Ash aveva ragione, certe cose è meglio non saperle. Ma avrebbe realmente preferito una menzogna ad una dura verità? Preferirebbe veramente vivere una vita fatta di ombre, piuttosto che una autentica, per quanto dolorosa? Fino a ieri avrebbe risposto la seconda, ma ora aveva qualche dubbio.
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Raptor Memoriae
FantasyCosa succederebbe se un giorno una ragazza si svegliasse in un castello e non ricordasse più nulla del suo passato? Se le dicessero che il suo arrivo non è stato determinato dal caso ma che lei ha un compito? Questo è ciò che accade alla giovane Eme...