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Vittoria:
«Dai Vic, è perfetto!»
«No! E poi non ho niente da mettermi per una serata del genere...»
Sono in agenzia, sono da poco passate le cinque e sia Ilaria che Lorenzo stanno cercando di convincermi ad andare questa sera in quel famoso locale che ci piace tanto frequentare. Adoro quel posto, soprattutto perché non riesco ad andarci molto spesso ormai. È solo che domani devo anche lavorare, e poi... davvero non ho niente da mettermi!
«E dai Vic, te l'ho detto che siete mie ospiti? Offro tutto io!» Dice quindi Lorenzo sfoggiando la sua arma migliore. O almeno quella che lui crede essere la sua.
«Ma non è per quello...»
«Vic, ascolta! È il mio giorno perfetto, ho lavorato solo mezza giornata e domani lavorerò di pomeriggio! Il mio caro e vecchio amico ha archiviato il suo essere tirchio e ci ha appena detto che offrirà tutto lui! Cioè, ti rendi conto?!» Ovviamente si riferisce a Lorenzo, stuzzicandolo come sempre.
«Tutto giusto! A parte il fatto che non sono tirchio...»
«Questo lo dici tu!»
«No, questo lo dicono tutte le donne con cui sono stato! E credimi, non sono poche...»
«Disse colui che dà più importanza alla quantità piuttosto che alla qualità!»
Oddio! Ma come fanno? E dicono anche di volersi bene... Certo, una cosa è sicura, se non si sono ammazzati in questi ultimi anni senza di me, non ho nulla da temere...
«Ragazzi! Ragazzi! Vi prego!»
Si girano entrambi verso di me e senza dire una parola mi guardano scocciati in attesa di una mia risposta. Positiva, ovviamente... Non credo che con quelle facce mi concederebbero altro!
«Non ho nulla da mettermi...» provo quindi, giocandomi quell'unica carta che mi è rimasta a disposizione.
«Ho un armadio pieno di roba!» Dice in fine Ilaria, determinata come sempre.
Li osservo attentamente per un po', ma quando percepisco che la pazienza di quest'ultima sta quasi per finire la blocco ancor prima che possa ricominciare a parlare.
«Okay. Va bene. Ci sto!»
«Perfetto!»
La vedo sorridermi soddisfatta, e poi incamminarsi verso la porta mentre io e Lorenzo la guardiamo confusi.
«Scusa ma dove vai?»
«A tirar fuori tutto quello che di decente ho nell'armadio, altrimenti chi ti sente? Già so che ci metteremo ore a prepararci!»
«Mi sottovaluti, amica mia!» le rispondo quindi sarcastica, anche se in fondo un po' ha ragione.
«Tu cosa fai? Vieni?» Questa volta non ce l'ha con me, così resto in silenzio e mi preparo a un nuovo spettacolo.
«Tra poco vado anche io...»
«Certo... che domande...» dice a bassa voce alzando gli occhi al cielo, e poi senza aggiungere altro se ne va lasciandoci soli.
Vedendo quella sua reazione aggrotto la fronte pensierosa e per la prima volta dopo tanto tempo una lampadina si accende all'improvviso nella mia testa, così guardo Lorenzo e provo a dire la mia.
«Lorenzo...»
«Dimmi!» Mi dice soltanto, senza nemmeno alzare gli occhi dal cellulare. Non so perché ma sembra non essersi accorto di quella strana occhiata di Ilaria. Forse ne è ormai abituato?
«Ma perché tu e Ilaria litigate sempre così spesso?»
«Non litighiamo...» ora finalmente alza la testa, abbandonando definitivamente quello che stava facendo «... nel senso, questo per me non significa litigare!»
«Be' discutere, vi punzecchiate, chiamalo come vuoi! Non è un rapporto proprio normale, non credi?»
«Cosa vuoi dire? In fin dei conti lo abbiamo sempre fatto, fin da quando ci conosciamo...»
«Be', non come adesso però!»
Lo osservo meglio mentre cerca di replicare, e per la prima volta mi rendo conto che quando mi parla di questo argomento non riesce a guardarmi negli occhi per più di due secondi... sì okay, in realtà è la prima volta che ne parliamo davvero, però è strano!
«Non sei convinta?» mi dice quindi, ma mentre lo fa non riesce a trattenere una risata...
Ma cosa sta succedendo?!
Così decido di essere più diretta.
«C'è qualcosa che devo sapere?»
«Che cosa vuol dire?»
«Le hai fatto qualcosa?»
«No!» mi dice deciso, tornando subito serio. «E poi mi spieghi perché devo essere stato io in caso ad aver fatto qualcosa a lei?»
«Ma la mia non è un accusa, io non penso niente, sto solo cercando di capire!»
«No Vic, non le ho fatto niente... soprattutto quello che stai insinuando tu!»
«Perché cosa sto insinuando?»
«Non sono stato superficiale e non mi sono comportato da stupido donnaiolo, come sono!»
«Okay...»
«E poi da quando pensi io ne abbia la possibilità?»
«Okay... ci credo!» dico alzando le mani rassegnata, ma ancora poco convinta.
«Ora posso andare?»
«Tu puoi fare tutto quello che vuoi.»
«Ah sì?»
Così lo guardo, sicura di quello che sto per dirgli.
«Tutto ciò che non implichi cavolate che possano rovinare il giusto equilibrio in un gruppo di amici che si vogliono bene e si conoscono da tutta una vita, ovviamente...»
Mi sorride comprensivo, e poi mi risponde spiazzandomi ulteriormente.
«Già... ma credimi, questo lo so!»

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