Misuro a grandi passi la stanza passandomi entrambe le mani nei capelli. Mi fermo, "Perché Anastasia?" continuo a camminare su e giù. "Avresti dovuto dirmelo che eri vergine!" dico senza aspettare la sua risposta.
"Beh, scusi Mr Grey!" mi rimprovera "Solitamente non dico a chiunque incontri lo stato della mia verginità. Per di più il discorso non è nemmeno stato accennato prima d'ora. E comunque perché avrei dovuto? O cosa avrei dovuto dire? Il mio nome è Anastasia Steele, la vergine!" dice esasperata, arrabbiata e delusa. Mi chiede a voce bassa quasi con un senso di colpa, "Ad ogni modo, perché sei arrabbiato con me?"
Sospiro, "Perché adesso tu sai tante cose su di me. E non sono arrabbiato con te ma con me stesso. Sospettavo fossi inesperta, ma vergine!" Oddio sono davvero imbarazzato. Apro la bocca ma la richiudo subito. Ho perso le parole. Succede spesso con lei.
"Quello che ti ho appena mostrato..." dico puntando il dito verso il piano superiore. "O mio Dio. Che tu possa perdonarmi! Hai almeno baciato qualcun altro prima di me? O era la prima volta?"
Mi guarda sfidandomi "Ma certo che l'avevo già fatto!" mi rimprovera
"Ma, sei una donna bella e giovane! Nessun uomo ti ha mai fatto perdere la testa a tal punto da farci sesso?" chiedo esasperato
"Non ho mai conosciuto nessuno che mi piacesse abbastanza... Nessuno mi ha mai stregato a tal punto," dice torturando le sue mani. "Perché continui ad urlare con me Christian?" chiede guardandomi con I suoi bellissimi occhi azzurri innocenti e feriti.
"Non lo sto facendo," dico a bassa voce, "Ho presunto più di quanto avrei dovuto ..." Tutto ad un tratto ho questa sensazione di schiacciamento. Potrebbe scivolare tra le dita. Non voglio approfittare di lei. Lei è più innocente di quanto pensassi. "Vuoi andartene?" sussurro.
Alza la testa di scatto "A dire la verità, no. Ma naturalmente se non mi vuoi, non voglio imporre la mia presenza." Resto senza fiato. Non voglio che vada. Mai.
"Non," sottolineo, "voglio che tu vada. Mi piaci qui. E ti stai mordendo il labbro," le dico con voce rauca.
"Scusa," mormora timidamente.
"Non c'è bisogno di scusarsi Anastasia. Volevo mordere quel labbro ... forte ... Dalla prima volta che ti ho vista." dico con desiderio. Lei ansima rumorosamente mostrando la sua voglia. Sono creta nelle sue mani. Le offro la mano che lei prende distrattamente, "vieni con me," dico. "Dobbiamo sistemare la tua situazione." Lei sembra perplessa.
"Quale situazione?"
"La tua verginità. Voglio fare l'amore con te Anastasia," Le dico guardandola col desiderio negli occhi.
"Sono una situazione adesso?" dice trattenendo il respiro.
"Tu hai una situazione, ma sia chiaro non voglio obbligarti. Cioè, se non vuoi, non dobbiamo farlo," La guardo con desiderio, implorante. Si ferma sui suoi passi, la domanda e il desiderio attraversano i suoi occhi.
"Credevo avessi detto che tu non fai l'amore. Tu fotti senza pietà," deglutisce. Le sue osservazioni semplici mi disarmano e aumentare il mio desiderio. Il mio sorriso è salace e pieno di desiderio.
"Intendo fare un'eccezione a questa regola, oppure combinare le due cose. Ma ora come ora, voglio fare l'amore con te. Voglio che questa cosa funzioni Ana! "Dico supplicandola "Non hai idea di quanto ti ho desiderato e voluto, sin dalla prima volta che sei caduta nel mio ufficio". Ma no n voglio che lei si faccia un'idea sbagliata di me. Non son un tipo romantico. Ho bisogno di avere il controllo, di avere quello che voglio e quello che mi aspetto. "Non sono tutto cuori e fiori e questo non è romanticismo, ma l'inizio di una formazione. E' il mezzo per arrivare ad uno scopo. E' un accordo che spero di portare aventi. E spero che tu lo desideri quanto me!" Dico con fervore.
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