Alessandro
Il rumore della sveglia che si intrufola nella densa nebbia che avvolge i miei neuroni strappandomi dalle braccia di Morfeo porta con sé l'inizio di una giornata che temo di non poter definire tra le migliori della mia vita. Dalla finestra chiusa che ancora impedisce alla luce di illuminare la mia camera da letto giunge il rumore di una pioggia fitta e copiosa, mentre la pressione dolorosa all'altezza delle tempie e la bocca impastata mi ricordano quanto poco geniale sia stata l'idea di stringere la mano all'etanolo, ieri sera. Il che mi riporta all'ultimo problema –per ordine ma non per importanza-, ovvero al corpo nudo semi-sconosciuto avvolto nelle lenzuola dall'altro lato del letto a due piazze.
Prendo un respiro e mi strofino con le dita la zona della fronte che congiunge le sopracciglia, mentre dall'altra metà del letto giunge un mugugno e un lieve movimento. La sveglia mi regala dieci minuti di pace, cinque dei quali scorrono veloci mentre me ne sto semplicemente a fissare l'anonimo soffitto bianco, cercando la strategia più veloce per rimettermi in sesto, convincere la ragazza di cui non ricordo il nome che non siamo anime gemelle e che il nostro piacevole ma breve incontro è terminato, e recuperare le risorse cognitive per discutere dell'ultimo manoscritto –o dattiloscritto, per amor di precisione- che mi è stato affidato.
Non che la mia opinione sia chissà quanto importante, ovviamente, e data la trama un po' scontata sono piuttosto certo che Rossella sarà propensa a rifiutare lo scritto senza nemmeno lasciarmi aprire bocca, ma l'opera era scritta piuttosto bene; perciò, credo di dovere all'autore se non altro un tentativo decente non influenzato dalla mia irresponsabile serata brava.
"Buongiorno." Mi saluta una voce arrochita dal sonno, e un paio di occhi celesti mi scrutano con un'aria a metà tra la contentezza e la malizia.
Via il dente via il dolore, non si dice così? "A te. Mi scoccia dover essere brusco, ma ho bisogno di sbrigarmi, ho una riunione con il mio capo e rischio di arrivare in ritardo. Posso offrirti un caffè prima che tu vada via, se ne hai bisogno, ovviamente."
La ragazza si gira su un fianco e si solleva il volto con un braccio, lasciando che i capelli chiari le scivolino sulla pelle scoperta delle spalle. "Potresti darmi una possibilità, sai? Potrei lasciarti il mio numero di telefono, potremmo uscire a bere un caffè, chiacchierare del più e del meno..."
"Non mi interessa questo genere di cose. La notte insieme è stata piacevole, ma non ce ne sarà un'altra. È una delle mie regole." Le dico, tentando di essere il più chiaro e meno ambiguo possibile, per non lasciare che possa credere di avere possibilità di farmi cambiare idea.
Tecnica che comunque non pare molto efficace. Lei allunga una mano verso di me, sfiorandomi la pelle del petto con la punta delle unghie colorate di rosso scuro. "E non c'è niente che si possa fare per ammorbidire queste regole?"
Interrompo il contatto mettendomi seduto. "Temo proprio di no. Ti scoccia se intanto comincio a farmi una doccia? La macchinetta del caffè è in cucina, sentiti pure libera di usarla. È stato un piacere... Uhm..."
"Giorgia. Sarebbe carino se tu cercassi di ricordare almeno il nome di chi ti porti a letto."
Ho imparato a tollerare molto bene il momento delle accuse. In fondo, se servono all'altra persona per sfogare la frustrazione, che diritto ho io per impedirlo? Perciò, se non fosse che sono maledettamente in ritardo, le lascerei il tempo di cui ha bisogno per buttare fuori la rabbia. Ma, come dicevo, sono in ritardo, perciò oggi i gesti d'altruismo devono proprio aspettare.
"Lo terrò presente, per le prossime volte. Buona giornata, Giorgia." La saluto sottolineando il suo nome, mentre lascio una stanza dalle lenzuola stropicciate e un volto dall'aria a metà tra l'umiliazione e l'indignazione.
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Quando si inciampa in una storia d'amore
ChickLit[DAL 18 NOVEMBRE IN EBOOK E CARTACEO] Mia ha ventidue anni e tre grandi amori: il cappuccino, il Natale e la scrittura. Almeno fino a quando, all'ennesima volta in cui si ritrova a rompere con un ragazzo, proprio nel periodo natalizio, non decide di...