CAPITOLO 2: Matteo:

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In questi giorni mi sento particolarmente triste,il motivo?Non lo so nemmeno io.
Ho bisogno di divertirmi,di fare quello che fanno i ragazzi della mia età,non stare seduto sul divano a guardare l’aria muoversi.
Controllo l’orario, 14:23.
Mannaggia!Devo essere da Camilla tra sette minuti e sono ancora in pigiama.Proprio per fare le stesse cose che fanno i ragazzi della mia età ho accettato di andare al ballo della contessa e che ovviamente doveva mettere un dress code -e fatalità è l’unica cosa per cui non  ho idee- e mi sono affidato alla sarta preferita di mia madre.
Alle 14:31 sono davanti a casa di Camilla -in ritardo- e suono il campanello.
Camilla ci mette un po’ ad arrivare -strano da parte sua- e mi invita ad entrare.
<<Scusa per il disordine,oltre a te ho anche un’altra cliente,caffè?>>
<<Non preoccuparti,sì caffè grazie,quanto ti devo?>>
<<Buon pomeriggio>>Mi saluta una voce estranea.<<Buon pomeriggio a te>>Replico senza sapere chi mi abbia salutato.
<<Allora,Serena mi devi 100 euro e tu Matteo,sì,100 pure tu.>>
<<Ok>>Diciamo all’unisono io e la ragazza -Serena-.
Serena porge i soldi a Camilla ed io faccio lo stesso.
<<Camilla io vado,devo prepararmi per stasera,grazie del caffè!>>
la osservo mettersi il cappotto con un’attenzione incredibile,sembra che Serena abbia paura di far male al cappotto,ed esce.
Io faccio lo stesso,ma non di certo con la sua delicatezza.

Mentre guido non faccio altro che pensare a dove andrà questa sera,se anche lei ha un ballo o qualcos’altro.

Il ballo del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora