CAPITOLO 9: Serena:

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C'è qualcosa che non mi quadra,o Matteo vuole portarmi in un centro di recupero o vuole fottermi la macchina o qualcos'altro,ormai da lui ci si può aspettare di tutto.
Probabilmente prima mi porterà in un centro di recupero e poi mi fotterà la macchina.
Quando mi ha leccato la crema al pistacchio sono rimasta allibita,e dire così è anche poco,però in fondo mi è piaciuto - e non poco-.
In più non credo che Matteo sia uno di quei ragazzi a cui piace prendersi gioco delle persone che gli stanno intorno.Dato che il signor Mistery Boy ha deciso di non ascoltare le mie indicazioni me ne sto zitta a pensare.
Penso a dove mi sta portando, dato che casa mia sicuramente non é; un bar nemmeno perché ci siamo appena stati,cavoli, non ho idee.

Piano piano secondo il mio intuito stiamo arrivando, attorno a noi ci sono solo campi:alla mia destra c'è un vigneto invece alla sinistra - dalla parte di Matteo-intravedo una siepe altissima, cosa ci potrà essere dietro?
Matteo gira a sinistra ed io totalmente convinta che continuasse dritto rimango un po'... perplessa? Credo sia il termine giusto.
Dietro questa altissima siepe c'è casa sua? Non credo,ora che posso vedere la siepe da più vicino noto che è curata nei minimi dettagli, non c'è una foglia più lunga o più corta di un'altra.
Non ho mai amato il giardinaggio, per me é una perdita di tempo e d'altronde io non ho tempo da sprecare - specialmente se poi delle persone invece di portarmi a casa mi fanno fare il giro turistico della città-. Tornando alla siepe, se prima dubitavo che questa fosse casa sua ora ne sono certa:lui non abita qui.
Dopo aver svoltato a sinistra un altra volta si ferma, e sentendo il motore spegnersi alzo lentamente la testa. Mi ha portata in un campo in mezzo al nulla, lontano da tutti e tutto.
È stupendo.
Ci sono fiori qua e la, qualche farfalla, qualche ape che si appoggia dolcemente sui petali delle margherite.
Mi sa che oggi cambierò idea sul giardinaggio e la natura.
<<Volevo mostrarti il tramonto, so che é presto ma credo che passare un pomeriggio qui sia uno spettacolo, in compagnia poi sarà sicuramente meglio>>
Non so cosa rispondere. Sono senza parole. Ecco perché non mi ha ascoltata:voleva farmi una sorpresa.
Per fortuna che non sono allergica al polline.
<<Mi dispiace>>mi esce fuori dalla bocca, non so perché l'ho detto ma mi sento in dovere per scusarmi per tutto.
Matteo mi fissa per un attimo, e si avvicina al salice piangente che si trova a fianco ad un piccolo ruscello. Da dietro il salice prende un cestino e lo apre, dentro c'è una coperta e del cibo. Con cura estrae la coperta ed io lo aiuto a sistemarla a terra. Si siede e mi fa cenno di appoggiare la mia testa sopra il suo ventre.
<<Dimmi…per cosa ti dispiaci>>mi domanda.
<<Per tutto>>cerco di trovare le parole piú sensate nel mio vocabolario<<per aver dubitato di te, per aver creduto che mi avresti portata in un centro di recupero… >>ma questa volta mi interrompo al sentirlo ridere.
Forse é la prima volta. Non solo ha una voce calma e serena, ha pure una risata contagiosa e strana ma meravigliosa.
<<Hai davvero pensato che ti avrei portata in un centro di recupero? >>mi domanda con le lacrime agli occhi.
<<È quello che avrebbe fatto il mio ex… >>
<<Senti, non so chi sia né cosa tu abbia fatto, non solo tu ho portata qui per passare un bel pomeriggio assieme anche per lasciare andare i pensieri>>
Ha ragione.
<<Hai ragione>>
<<Certo che ho ragione, so quello che faccio e se lo faccio c'è un motivo>>
Gli sorrido, cerco il migliore, perché ho dubitato troppo di lui ed é ora che io ricominci non solo a tornare a fidarmi di qualcuno ma anche di aprire le porte del mio piccolo ma grande cuore.
<<Hai fame? >>è l'ultima cosa che sento.
Mi sono addormentata con ancora la testa sul suo grembo.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 30, 2023 ⏰

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