THE BEGINNING AND THE END OR 'KNOCKIN' ON HEAVEN'S DOOR

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Il vero amore pensa all'istante e all'eternità, ma mai alla durata.


L'INIZIO E LA FINE

Una luce fioca ma calda mi illuminava il volto mentre camminavo per le strade di una città ormai divenuta poco affollata. È quasi sera, il sole sta tramontando e il cielo appare purpureo: vorrei poterlo immortalare, ricordare questo crepuscolo in qualche modo, se non fosse che la macchina fotografica si trova nello zaino che ho in spalla, in attesa di esser presa in mano per poter riprendere a svolgere il suo lavoro.

In questa città tutto appare così silente e tranquillo che ho quasi paura di interrompere io stessa questo silenzio con qualche mio sibilo involontario. L'unico suono che odo è quello proveniente dalle mie cuffie, che spezza questa quiete con la sua melodia rilassante. Tutta questa situazione mi provoca un senso di tranquillità indescrivibile: in lontananza vedo persone che si prendono per mano, parlano tra di loro in maniera pacata, si guardano negli occhi e l'unica cosa che trapela da loro è amore puro, reciproco. Alcuni portano con grandi sorrisi i loro animali a spasso, altre si dilettano a svolgere yoga nei giardini pubblici. Tutto mi appare così estraneo, inverosimile: dalla città dalla quale provengo, tutto questo è impensabile, sarebbe considerato grottesco.

Continuo a camminare con passo lento sotto grandi alberi abbelliti con fiori di colori neutri: finalmente la primavera ha fatto il suo corso.

La musica continua a risuonarmi nelle orecchie, facendomi ancor di più perdere nei miei pensieri; Con una canzone e l'altra sono finalmente giunta a destinazione: una libreria mozzafiato.

Ieri decisi di venire oggi in questo paesino, al far del mattino, così da poter fare dei nuovi acquisti per il mio piccolo scaffale di libri.

L'unica biblioteca nei dintorni era questa e, quando la vidi, non potetti fare altro che iniziare a scrivere su un fogliettino, che avevo in un piccolo quaderno nello zaino, tutte le cose che avrei acquistato il mattino seguente.

Quando entro, il tutto è così etereo che rimasi sbalordita. Qui lo stile che regna è il tardo gotico, nonostante questo crea contrasto con il luogo in cui ci troviamo. Lo spazio interno è formato da tre navate e due registri. Le pareti sono state sostituite da vetrate colorate di un blu insolito e particolare. Non sono presenti molte decorazioni, l'unica cosa che mi salta all'occhio è il colore del soffitto: un blu notte crea un'atmosfera simile a quella di un cielo. Mi sembra quasi di stare in una cappella. Non sapendo dove metter mani, decido di staccare la musica e di chiedere aiuto al libraio, che di sicuro sa orientarsi in un posto così vasto e sconfinato.

Dopo circa una mezz'ora riesco a portare con me i miei libri. Finalmente dopo un sacco ho trovato del tempo per poter fare delle compere per me.

Mentre mi dirigo verso l'uscita, la suoneria del telefono spezza il silenzio che dominava nella struttura. È Aron. Rispondo subito.

" Oi Lily, sei arrivata?? Ti stiamo aspettando, io e Nash. Se sei ancora in treno, ti passiamo a prendere noi."

Aron è il mio migliore amico da quando ero piccola. Siamo andati a scuola insieme dalla materna fino alle elementari, fin quando suo padre non ha trovato lavoro qui e ci siamo dovuti separare. Nash è suo fratello. Sono gemelli, se non fosse che quest'ultimo è il gemello intelligente, mentre Aron no, è davvero stupido.

Anche con Nash ho un buonissimo rapporto, però ho molta confidenza con il gemino; Come ho già detto Aron ed io andavamo a scuola assieme, ed inoltre eravamo anche nella stessa classe, mentre invece Nash andava in un'altra sezione, visto che i genitori decisero di non farli capitare nella stessa classe: hanno sempre litigato tra di loro e, per risparmiare scenate davanti alle maestre e agli altri bambini, la madre decise di metterli in classi differenti e il padre assecondò questa scelta.

Questo corrisponde al mio primo anno di scuola superiore. I miei genitori, essendo che Aron e Nash hanno un anno in più a me (tuttavia frequentano una scuola molto simile alla mia), hanno deciso di inscrivermi al loro stesso istituto, così che avrei avuto la possibilità di conoscere già due persone. Quando i miei l'hanno detto ai fratelli, loro hanno subito accettato (dato che me lo stavano chiedendo già da un bel po') e i miei genitori sono stati lieti di saperlo.

E così oggi mi ritrovo a camminare qui, col navigatore in mano, in cerca della casa dei due gemelli.

"Non preoccuparti: da quanto vedo, il navigatore mi dice che tra poco sono quasi arrivata a destinazione, quindi tra pochi minuti sono da te." rispondo io, dopo pochi secondi.

"Va bene, a dopo!" rispondono simultaneamente i due.

Credo mi divertirò un bel po' quest'anno. Lo spero almeno.

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