CAPITOLO SETTE

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Tutto l'universo obbedisce alle leggi dell'amore: amate, amate, il resto è nulla.


Non riesco a dormire. Volevo riposare per dimenticare la figuraccia che ho fatto, se non fosse che non ci riesco. Mi sono resa conto in questo momento che la porta non è chiusa a chiave, dato che si è appena aperta con un soffio di vento.

Cosa starà pensando adesso Akira di me? Pensa che mi piace? Non è assolutamente vero, per giunta. Ho talmente tanta vergogna in corpo che continuo ad essere rossa.

Mi alzo, prendo l'album di Jimin e lo faccio partire a tutto volume nelle mie cuffie. Il solo suono che voglio sentire in questo momento è la sua voce.

La prima canzone è finita. Adesso è partita la seconda, poi la terza, poi la quarta, poi..

"Dimmi, cosa non ti è chiaro nella frase 'smettila di dare problemi'?" la voce di Akira mi risuona nelle orecchie. Mi giro di scatto, stordita dalla situazione. Il suo volto si trova ad un soffio dal mio orecchio. Lascia cadere la cuffietta che avevo sulla scrivania. Stoppo subito la musica, imbarazzata.

Non condivido mai le mie playlist con le persone, tantomeno le canzoni. Ho sempre paura che qualcuno mi giudichi.

"Cosa? Perché sei qui dentro? Non avevi appena finito di dire che ti dovevo stare lontano?" dico io, con voce tremante.

Mi ha preso alla sprovvista. Ero nella quiete vera e propria. La voce di Jimin creava un vero e proprio paradiso ed io ormai ci ero completamente immersa dentro.

"I gemelli volevano avvisarti che sono andati in palestra, se non fosse che tu non rispondevi. Credevano fossi morta" sbuffa, irritato dalla mia stupidità "la penso sempre allo stesso modo, non farti strane idee."

"Davvero una bella canzone, mhmh, molto interessante. Ti piacciono i coreani, quindi?" continua a parlare, questa volta con un sorriso malizioso che gli si è appena disegnato sul volto. Passa dalla mia destra alla sinistra, mentre dice "perché non fai ascoltare anche me? Non dirmi che hai vergogna. Di solito i fidanzati le condividono, le playlist... oppure hai una concezione di amore diversa, dalla mia? Eppure Jimin la pensa in modo diver.." Non so quanto sia imbarazzata in questo momento.

"Ma dai. Quindi le sai dire più di due parole, in una frase. Non avevi detto che dovevo starti lontana? Ah, forse ci ho visto male quando sei venuto a prendermi. Eppure quella faccia spaventata che avevi la diceva lunga su di te. Se devi deridermi, sii migliore di me. Cresci."

Ho l'espressione seria adesso. Riesco a divertirmi, ridere, ma odio le persone che deridono per i gusti musicali.

Ci fissiamo. Non diciamo nulla, manteniamo solo il contatto visivo.

"Credevo fossi la bimba indifesa della situazione, invece quando ti va il coraggio di parlare lo trovi."

Rimango ammutolita. Penso che si credeva divertente.

Se non parlo non vuol dire che io stia recitando una parte, ho solo paura.

"Grazie per il tuo feedback. Adesso puoi uscire dalla stanza oppure devi valutare altre situazioni che non ti riguardano?" dico con tono seccato.

Avanza verso la porta e se la chiude alle spalle come se nulla fosse accaduto.

Solo adesso mi rendo conto che domani inizia la scuola. Non ho nessun quaderno, penna, matita. Ho solo lo zaino e l'astuccio, entrambi vuoti. Dovrei andare a comprare un po' di cosette , mi sa, prima che la notte mi impedisca di uscir di casa.

the beginning and the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora