Il Primo giorno

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Non si può dire nulla di diverso, il fatto è che Will è un genio su tutta la linea e dire genio è riduttivo. Di questo si era accorto Remus, non c'era parola o concetto o incantesimo che lei non conoscesse già e neppure nell'esercizio pratico pareva essere da meno, per la prima volta Remus, in coppia con lei, consegnò al professor Lumacorno una pozione assolutamente perfetta in un quarto del tempo che ci avevano impiegato Lily Evans e Severus Piton, con le loro non indifferenti capacità congiunte. Nonostante la sua innaturale bravura, Will era schiva alle lezioni e nessuno si sarebbe accorto di lei se non fosse per il fatto che era piccola, infatti molti si erano girati a guardarla e le avevano chiesto se avesse sbagliato aula, ma  per fortuna almeno uno dei malandrini era sempre lì pronto a rispondere per lei, che certamente si sentiva in imbarazzo, comunque presto si sarebbe esaurito l'interesse nei suoi confronti, Remus, ne era certo. Will era rimasta praticamente in ogni istante della giornata tra Remus e Sirius, a lezione come in Sala Grande, seguendoli attentamente in ogni loro spostamento nell'impresa di memorizzare i corridoi di Hogwarts. Consumato il pranzo nel frastuono della Sala Grande, che stava facendo impazzire sia Remus che Will, uno per via dell'imminente luna piena e di una devastante emicrania l'altra per via del fatto di essere avvezza al silenzio ed alla quiete. "Stai bene Remus?" Chiese James vedendo il suo amico pallido "Non molto, vado in biblioteca" "Non è meglio che tu vada in infermeria? Tanto non manca molto..." Si intromise Sirius serio "E' meglio che tu ti faccia gli affari tuoi, vado in biblioteca" Rispose sgarbatamente Remus "Come vuoi Lunastorta" Chiuse Sirius alzando le mani in segno di resa. Improvvisamente Will fermò Remus afferrandogli delicatamente il mantello mentre questo le passava vicino per uscire dalla Sala Grande, questo fece intervenire Sirius che, notando lo sguardo omicida di Remus, intervenne "Will lascia stare,  Remus vuole stare da solo" ma nella sua mente pensava che Remus dovesse stare solo e in tranquillità. Willia lo ignorò e con uno sguardo supplichevole, che solo Lunastorta poté vedere e che in parte in modo che non comprendeva gli parve familiare, gli chiese di poter andare con lui. Tutti rimasero scioccati quando, aspettandosi una scenata da parte di Remus, lo sentirono acconsentire. 

Will prese la pesante borsa dei libri e raggiunse il ragazzo che camminava a passo spedito, ma che faceva in modo di non andare troppo veloce per lei. Era una scena insolita, infatti, era normale pensare a Remus come un solitario che quando non era con i suoi amici preferiva evitare le altre persone e che quando andava in biblioteca era per starsene in pace lontano dal mondo, chi lo conosceva un poco sapeva, infatti, che non era il caso di parlargli  quando stava leggendo o studiando, neanche se quel qualcuno era in confidenza. Chi lo notò subito fu Lily Evans che avvicinandosi ai restanti malandrini chiese chi fosse la strana ragazzina "La nostra nuova compagna di stanza, Evans" "Ah, è tutto molto strano" "Sei solo invidiosa che lei è più brava di te, hai visto oggi a pozioni" Disse James ghignando a Lily "No, non è vero che sono invidiosa, stupido Potter, solo trovo strano che Remus le abbia acconsentito di andare con lui in biblioteca lui odia essere osservato mentre studia e gli piacciono ancora di meno le persone nuove" James la guardò "Non so che dire Evans sono sorpreso anche io".

Remus e Will arrivarono in biblioteca e si sistemarono in un angolino appartato davanti ad una vetrata, che Lunastorta aveva scoperto anni prima, c'era uno spesso tappeto ed una poltrona con qualche cuscino. A Willia piacque subito quel posto e si sedette a terra con la schiena contro una parete estraendo dalla borsa uno spesso libro marrone. Lo stesso fece Remus contro la poltrona, iniziando a studiare e lanciando di tanto in tanto delle occhiate alla ragazzina, studiando la sua espressione e i suoi movimenti di soppiatto. A breve ci sarebbe stata la luna piena e Remus aveva bisogno di non pensarci per questa ragione (e forse non solo per quella) si concentrava sul capire quella ragazzina. E fu così che decise di fare una cosa che non aveva mai fatto prima: impegnarsi in una discussione costruttiva e piacevole con un altro essere vivente a 36 ore dalla luna piena.

La piccola amica dei MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora