Il giorno seguente Remus venne dimesso dall'infermeria e decise di impegnarsi seriamente nello studio, cercando di colmare le lacune causate dalle sue ripetute assenze. Passarono così diverse settimane. Era arrivato il mese di ottobre e le giornate iniziavano ad essere più corte e i colori dell'autunno a farsi intensi. Quel giorno terminate le lezioni Remus si stava dirigendo in Sala Grande per il pranzo, quando notò Will allontanarsi nella direzione opposta a quella di tutti gli altri studenti. Erano diversi giorni che la ragazza era molto taciturna durante il giorno; nell'ultimo mese lei e i malandrini avevano stretto una profonda amicizia , Willia era entrata in confidenza con ognuno di loro e parlava e rideva disinvoltamente in loro presenza. Per questa ragione Lunastorta era incuriosito dal suo comportamento degli ultimi giorni, infatti, nel mese precedente avevano passato tutti i pomeriggi insieme a studiare o a giocare a scacchi dei maghi. Decise, quindi, che dopo pranzo sarebbe andato a cercarla.
La trovò appoggiata al tronco di un pino silvestre che guardava il lago nero con appoggiato sulle ginocchia un grosso libro. Le si sedette di fianco facendole appena spostare lo sguardo verso di lui, per poi tornare sul lago. Remus si domandò come facesse a stare lì, il terreno era freddo e bagnato, sentiva salire lungo la schiena l'umidità e l'aria fradicia che arrivava dal lago completava il tutto. In meno di un minuto Remus era bagnato ed infreddolito eppure la ragazza, che doveva trovarsi lì da almeno un'ora, non appariva per nulla infastidita. "Ciao Will, come va?" "Ciao Remus, tutto bene, tu?" "Non mi lamento" Rispose il ragazzo sorridendo "Senti ma come fai a stare qui senza gelare?" Lei scrollò le spalle "Abitudine" Disse semplicemente con un velo di malinconia nella voce "Sei sicura di stare bene?" Will si girò a guardarlo con gli occhi un po' lucidi "Mi manca casa..." Ed immediatamente si rimise ad osservare il lago facendo un respiro profondo come se cercasse in quel luogo di trovare un odore di casa e se non quello uno che gli ci assomigliasse "Lo immagino, non è facile, anche io i primi anni avevo nostalgia di casa" "Dov'è casa tua Will? Puoi dirmelo questo?" "Highlands, la mia casa era in mezzo al nulla nel nord, solo montagne e laghi per chilometri in ogni direzione. Mi mancano le montagne e l'aria che brucia i polmoni, Remus" Il ragazzo le poggiò una mano sulla schiena "Dai stai tranquilla ci tornerai a Natale o magari in estate" "Ho paura che passerà molto più tempo prima di poterci tornare" Remus si pentì di non essersi morso la lingua, era ovvio che non fosse così facile, nulla con lei lo era. "Vuoi parlarmene?" "Scusa, ma non me la sento ancora" "Nessun problema piccola... e stare qua fuori a congelare ti aiuta?" "Un po', la nebbia è una cosa molto familiare" Disse indicando la nebbia che scendendo dalla Foresta Proibita copriva la superficie del lago. "O be' allora resta qui" E così dicendo Remus corse in dormitorio a prendere un maglione e una vecchia coperta dal suo baule e tornato da Will la gettò a terra vicino a lei. "Tu sarai anche abituata all'umidità e al freddo, ma le mie povere vecchie ossa no" e così facendo Remus si sedette. Willia appoggiò la schiena contro il suo petto ed allungando le gambe nell'erba iniziò a leggere e il ragazzo fece lo stesso con la schiena contro il pino ed avvolto nella coperta. Dopo mezz'oretta Will abbassò il libro e chiese a Remus tenendo gli occhi fissi sul lago "Posso farti una domanda un po' brutta?" "Certo e se posso ti risponderò" "Com'è essere come te?" Domandò modellando la voce in modo che Remus capisse cosa intendeva "Non è bello ovviamente, vivi nell'angoscia che qualcuno lo venga a sapere. Tutti odiano e sono disgustati da quello che sei e anche tu ti odi e ti fai schifo. Per non parlare del dolore e della paura per il futuro. E' orribile" Concluse "Mi dispiace molto. Ti ho visto stare male prima e dopo quella cosa, stai sempre così male?" "Più cresco peggio è, quando avevo la tua età dovevo stare in infermeria solo le ore subito prima e subito dopo, ed ora invece..." Gli si ruppe la voce "Scusami non volevo renderti triste" "Non fa nulla, in cambio risponderesti ad una mia domanda sinceramente?" Lei fece cenno di sì con il capo e si girò un po' di più verso Remus poggiandogli una mano sul petto, lui gliela prese delicatamente ed iniziò a percorrere una cicatrice argentea con il pollice "Chi te le ha fatte queste, Will?" Il cuore della ragazza mancò un battito, ora doveva solo decidere se fidarsi o no di quel ragazzo, il primo che avesse mai abbracciato. "La maggior parte me le sono fatte da sola" Disse lentamente scandendo ogni parola e con la voce ridotta ad un sussurro. Remus venne colpito in pieno petto, gli faceva male saperlo e a lei più male ammetterlo. "Per questo mi chiedevi" "Sì" Rispose vergognosa lei "Chiedimi quello che vuoi d'ora in poi, so quanto fa paura non sapere. Si spiegano molte cose sai" Lei era rimasta immobile ed allora Remus la abbracciò stringendola forse a sè "ti prego non dirlo a nessuno" Lo pregò lei sussurrandogli in un orecchio. "Non lo farei mai, scusa" Remus la tenne stretta a lungo, la sentiva singhiozzare, ma non una lacrima scendeva dai suoi occhi. Ora il ragazzo stava mettendo in ordine molte delle cose che lo avevano lasciato perplesso riguardo alla ragazza, finalmente riusciva a spiegarsi molte delle sue parole e dei suoi comportamenti, eppure si sentiva male, non avrebbe augurato il suo male al suo peggior nemico, figuriamoci alla sua amica, che già aveva sofferto abbastanza senza una cosa simile a pesarle sulle spalle. Rimasero a lungo lì abbracciati in silenzio, poi all'imbrunire Remus fu obbligato a farla alzare. Andarono direttamente in dormitorio, mentre tutti gli altri stavano cenando, e dovette aiutarla a mettersi a letto, poiché la ragazza tremava al punto da non riuscire nemmeno a sollevare le coperte. Will si addormentò all'istante, mentre Remus continuava a rimuginare.
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La piccola amica dei Malandrini
FanficE se i Malandrini fossero stati in 5, se uno di loro avesse potuto salvarli tutti?