«Simò, che cazzo, devi sta' attento, 'n poi sta' sempre su 'e nuvole»
«Mi sono distratto»
«E 'n te devi distrarre»
«Te lo ripago io il soffitto. E anche la moka»
«Ma che cazzo voi che me ne freghi de 'r soffitto e de 'na caffettiera! Te devi sveglia', Simò»***
Erano rientrati da un paio di giorni dal loro viaggio di nozze.Erano stati dei giorni meravigliosi, trascorsi tra le tante risate e una quantità indefinita d'amore.
Sembrava non essere mai accaduto nulla.
In quei giorni non esisteva Alessandro, i problemi di Simone, tutti i guai che avevano passato e brillantemente superato.
C'erano solo loro due.
E Manuel glielo ripeteva sempre a Simone.
Semo io e te, Simò. Solo io e te.
Quella mattina, Manuel era uscito presto.
Era andato a lavorare prima che Simone si svegliasse.
Lo aveva salutato con un bacio sulla fronte, un ti amo sussurrato ed era uscito.Simone, invece, si era svegliato intorno alle undici.
Aveva preparato la moka ed era andato a farsi la doccia.
Dopo qualche minuto, un frastuono si propagò per la casa.
La moka era esplosa.
Simone aveva dimenticato di mettere l'acqua.
Il soffitto era pregno di caffè così come alcuni mobili e il pavimento.
***
Quando Manuel rincasò, trovò Simone intento a pulire il pavimento e i pensili della cucina.
«Ao', che è scoppiata 'a bomba atomica qua dentro?» chiese Manuel, scherzando.
«Quasi» rispose Simone, «è…è esplosa la moka, ho…dimenticato di mettere l'acqua e…si è macchiato anche il soffitto…scusa»
«Come è esplosa ‘a caffettiera..? Come hai fatto a scordatte l'acqua?»
«Eh…scusami, non l'ho fatto apposta»
«Simò, che cazzo, devi sta' attento, 'n poi sta' sempre su 'e nuvole»
«Mi sono distratto»
«E 'n te devi distrarre»
«Te lo ripago io il soffitto. E anche la moka»Fu questo che mandò Manuel su tutte le furie.
«Ma che cazzo voi che me ne freghi de 'r soffitto e de 'na caffettiera! Te devi sveglia', Simò» disse Manuel, forse alzando un po' troppo la voce.
E Simone non ribattè, piuttosto continuò a pulire tenendo lo sguardo basso pur di non incontrare quello di Manuel.
***
Trascorsero così il pomeriggio e la sera, in silenzio, senza che nessuno dei due riuscisse a fare un passo verso l'altro.
Manuel in camera a riposare e Simone sul divano in salone, con la TV accesa alla quale non stava prestando davvero attenzione.
Era intrappolato nei suoi pensieri, Simone, diviso tra quel senso di inadeguatezza che si presentava ogni volta che si trovava di fronte ad una discussione, e quella certezza di rovinare sempre tutto.
Gli sembrava che quei giorni passati in giro per l'Italia fossero stati solo un'illusione.
Sbaglio sempre tutto.
Rovino sempre tutto.
Sono state due settimane in cui mi sono illuso che sarebbe andato tutto bene.
Che mi sono illuso e che l'ho illuso.
E invece sto qui, a piangermi addosso perché nonostante io sappia benissimo che Manuel non è Alessandro, ho saputo solo rintanarmi qui senza controbattere, per paura che finisse come sempre, per paura che Manuel fosse ancora arrabbiato con me e si lasciasse sfuggire parole che non sono in grado di sopportare.
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Vite in gioco: passato e futuro
FanficRaccolta di missing moment e OS sui momenti futuri di Simone e Manuel di "Vite in gioco".