Capitolo 2

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Oggi era l'ultimo giorno di vacanze dovevo fare un sacco di cose, comprare le mie sigarette, andare a comprarmi pure la tinta per i capelli.

Avevo scelto il colore nero -questo colore si addice alla mia vita- quindi appena trovai la scatolina per la tinta che avevo scelto andai subito dalla cassiera e pagai.

Quando uscii dal supermercato avevo preso le mie adorate cuffie, le attaccai al mio telefono ed avevo fatto partire una canzone a caso che si trovava tra le canzoni che mi piacevano.

Mi avviai verso un tabacchino vicino casa mia e comprai le mie amate malboro rosse, quando uscii decisi di inaugurare il pacchetto e presi una sigaretta e la accesi, beh ad essere sinceri sono un ragazzo con molti problemi.

Era già da un paio di anni che mi sentivo distrutto dentro, eh così da un giorno all'altro smisi di fidarmi delle persone, smisi di parlare dei miei problemi con gente che reputavo viei amici, ed iniziai a spegnere le miei emozioni, avevo smesso in un certo senzo di nascondere le miei emozioni e per questo avevo sbalzi di umore e cose di questo genere.

Avevo smesso di lottere e certe volte pensare al suicidio, di credere nell'amore -una cosa che non mi era mai stata data ne dai miei genitori- alla persona giusta perfetta per me.

Molto spesso litigavo con i miei genitori, perché comunque avevano notato che c'era un cambiamento dentro di me e quindi volevano cambiarmi, inizia a vestirmi con magliette e pantaloni di almeno 2 taglie più grandi.

Avevo smesso di credere alle parole che le persone affianco a me dicevano, le parole che uscivano da loro nei miei confronti, o erano insulti o bugie, spesso mi capitava di avere attacchi di panico e ne ricordo ancora il mio primo. Praticamente verso le medie conobbi questo ragazzo è tra noi c'era si può dire un amore che non uscì mai a galla, ricordo che prima che finivo il terzo anno delle medie lui si allontanò da me, non parlavamo più.

Eravamo diventati sconosciuti ma quando per caso ci incontravamo per strada ci guardavamo con quel sguardo che riportavano a galla i nostri sentimenti. Ma comunque tutto era andato al vento il mio primo amore, il mio primo -quasi- tutto sparì.

E comunque ero riuscito a non pensare più a lui, ad andare avanti fino ad un giorno dell'estate scorsa in cui lo avevo incontrato e lui decise bene di urlarmi in faccia a squarcia gola buttana. Ero ritornato subito a casa e mi rinchiusi in stanza, sentivo le mani tremare fortemente il respiro mancarmi ed iniziai a piangere in silenzio ero scioccato in quel momento e mi misi seduto con le gambe al petto.

E in quel momento sentii i miei battiti rallentare, provai ad aprire maggiormente la bocca per fare entrare un po più aria ma nulla, ero stato un quelle condizioni per quasi 15 minuti.

Il giorno seguente mi svegliai un po stordito e da qual giorno iniziai ad avere attacchi di panico, a pensare ai sbagli che avevo commesso e al perché lui mi avesse urlato quella parola.

Spesso saltavo pasti, decisi di non parlarne a nessuno tranne che a taetae. Inizia a chiudermi in me stesso tenendo i miei problemi per me e come si può dire ero diventato una bomba, da un momento all'altro potevo essere arrabiato -in generale- anche con me stesso. La notte mi trovavo sempre a piangere e a non sentire più l'aria entrare nei miei polmoni, ero frustrato e molto spesso mi arrabiavo con persone che non c'èntravano nulla.

Quindi smisi di dormire perché ormai la mia mente era piena di pensieri -orribili- e avvenimenti che erano successi in passato. E per questo penso di soffrire di insonnia anche perché è da anni che va avanti questa cosa.

Inizia ad essere freddo con le persone che mi circondavano e anche grezzo, molto spesso allontanavo la gente -anche toxic che mi circondava- da me.E quindi da uno di quei giorni smisi di essere il vecchio me.

In tutto ciò arrivai a casa e rano le 8 e decisi di andare subito a farmi la tinta ai capelli e dopo aver aspettato mezz'ora decisi di farmi direttamente una doccia.

Quando sono uscito mi ero preso un asciugamano e lo avvolsi alla mia vita, avevo preso il phon e mi asciugai i capelli, mi vestii con il pigiama -una semplice tuta nera- e poi andai in stanza, mi stesi nel letto sperando di riuscire a dormire e a svegliarmi per domani.

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E nulla si aggiorno alle 3 e 33

Liceali -yoomin-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora