The hidden truth

1.

Solo chi ha la forza di scrivere
la parola fine, può scrivere
la parola inizio.
~Lao Tzu~

"Pa... papà... E... ele"

"Tranquilla, non moriremo"

"L' ambulanza sta arrivando"

"Che succede?"

"Ma...mamma"

"Devono essere portati all' ospedale ORA!"

"La ragazza non respira"

"Co...come non respira, aiutatela. Tesoro resisti c'è la farai, resisti vi salveranno."

"Mamma"

"Ma...mamma, ho paura"

"Ho paura"

"Zitta Loren, non posso pensare a te ora"

"A...ascoltami mamma ti prego"

"Stai zitta"

Loren

Francia, Paris.

"Noooooo" urlai.

Mi svegliai di soprassalto con la fronte sudata, faceva caldo e non riuscivo a respirare.

Guardo in torno disorientata, la finestra era aperta e l'alba stava sorgendo, credo siano circa le sette e trenta del mattino.

Tutto era in perfetto ordine, non c'era niente fuori posto proprio come piace a me, il disordine mi stressava mi rendeva nervosa, ma a volte mi chiedevo se riordinerò mai il disordine che ho in testa ...

un sospiro mi sfuggì dalle labbra e mi ricoricai.

Era ancora presto, la mamma starà ancora dormendo come sempre.

Dovevo per forza alzarmi, ma le mie gambe me lo impediscono come se fossero ancorate al letto ero ancora stanca fisicamente anche se prima o poi sapevo che dovevo alzarmi.

Cominciai a guardare il soffitto di camera mia. Era diventata un abitudine, era ormai un amico per me quasi mi dispiaceva lasciare quel bianco stellato, ricordo ancora tutte le notti che passavo ad osservarlo immersa nei miei pensieri più oscuri con mille domande nel cervello, i pianti di quando ero piccola, le notti in cui continuavo a fare gli stessi incubi, le notti in cui ho fatto cazzate che mai avrei dovuto fare oppure quelle semplici notti in cui spegnevo tutto e rimanevamo solo io, la luna e le stelle.

Queste quattro mura racchiudono una parte di me che solo io conosco, hanno visto momenti che nessuno ha mai visto e che nessuno può immaginare, neanche la persona che io chiamo madre. La madre che non ci é mai stata per sua figlia, la madre che se ne fregava della propria figlia, la madre che incolpava il proprio sangue...

La madre che non l'amava...

Sono stanca...

Stanca di lei, stanca di questo mondo, stanca di questa vita, stanca di tutto, ma ho sempre pensato che sarebbe arrivato il giorno in cui me ne sarei andata lontano da lei e quel giorno era oggi in questo mese freddo di gennaio.

Ad un tratto la sveglia comincia a suonare e mi fece uscire dai miei pensieri, erano le otto segno che era il momento di alzarmi e prepararmi.