TEDDY

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TEDDY

Teddy si portò la sigaretta alle labbra mentre i suoi occhi azzurri fissavano la pelle del cliente sotto di lui. Stava finendo di colorare un tatuaggio ad un ragazzo che doveva essere entrato da poco nell'età adulta.

Era in compagnia di tre amici che fissavano ammirati la sua opera d'arte. Il suo cliente stava trattenendo le lacrime. In effetti fare tatuaggi vicino alle ossa era un tormento. Teddy ne sapeva qualcosa. Si era tatuato da solo sulla caviglia sinistra la bandiera LGBTQ subito dopo aver fatto coming out. Oltre quella aveva poi tutto il busto e le braccia tatuate.

Harry diceva che era troppo eccessivo, ma Teddy amava i tatuaggi. Aveva anche piercing sul sopracciglio, alle orecchie, al naso, sotto il labbro e sui capezzoli. Quelli lo avevano fatto piangere e disperare.

Julian, il suo collega e migliore amico, lo aveva fissato preoccupato. Non era tenuto a farseli, ma Teddy aveva insistito. E aveva sofferto le pene dell'inferno. Però alla fine gli stavano bene e non si era pentito. Soprattutto quando le sue scopate occasionali li vedevano….

"Finito" disse Teddy spegnendo la macchinetta e osservando il suo disegno con uno sguardo di approvazione.

Un drago verde.

Era famoso per disegni di draghi, serpenti e animali fantastici. Teddy si divertiva troppo a colorarli e soprattutto a progettarli.

Dopo aver terminato, sterilizzato e coperto il tatuaggio lasciò andare il gruppetto di giovani che andò alla cassa a pagare.

Teddy si sfilò la fascia che gli teneva i capelli azzurri e si passò una mano tra le ciocche per ravvivarli, poi si alzò dallo sgabello, facendo un verso mentre sentiva la schiena distendersi.

Pulì lo studio e una volta terminato raggiunse Julian che era dietro il bancone mentre chiudeva la cassa.

"Bella giornata piena eh?" Disse l'amico con un sorriso.

"Già. E per me la giornata non è finita…"

Julian lo guardò.

"Vai al Freedom?" Chiese.

"Già. Ne ho bisogno"

"Se solo ti mettessi con qualcuno, forse non avresti alcun bisogno di frequentare quel locale"

Teddy deglutì. Julian aveva ragione, ma dopo il modo in cui si era lasciato con Steven, si era reso conto che non voleva relazioni serie, non al momento. Oppure avrebbe trovato finalmente l'uomo della sua vita che sarebbe stato in grado di capirlo invece di insultarlo e trattarlo di merda come aveva fatto il suo ex ragazzo. Faceva ancora male, nonostante fossero passati quasi due anni. Le parole ferivano più di uno schiaffo. E Teddy se ne intendeva sia di schiaffi che di parole che ferivano l'anima.

"L'uomo della mia vita forse non è mai esistito. Finché sono giovane vado a divertirmi! Se sarà amore lo capirò. Ma non è facile" disse Teddy mentre Julian sospirava.

"C'è, Teddy. Vedrai che c'è. E tu non hai nulla di cui vergognarti, ok?"

Teddy annuì.

"Lo so, ma la fiducia è ai minimi, al momento… tornare a fidarsi mi è sempre più dura"

Julian apri la bocca per replicare, ma il suo cellulare sistemato sul bancone si illuminò, annunciando una chiamata. Era Claire, la sua ragazza.

"Chiudi tu. Ci vediamo lunedì" disse Teddy con un sorriso mentre usciva dal locale e si infilava una mano in tasca. Si portò la sigaretta alle labbra e dopo averla accesa si recò a piedi verso il Freedom, il locale di Fred e George.

~Drarry~ Our attraction Is getting stronger (❄️1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora