Capitolo 3 - Arrivo in Giappone XD

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Tsuna alla vista della mia persona così entusiasta non potè far altro che scoppiare a ridere e mi abbracciò:" Benvenuta nei Vongola, Sara" mi disse dolcemente. Io ricambiai il gesto sentendo le lacrime di gioia che spingevano prepotentemente per scivolare giù dalle mie guance. Mi girai verso la mia classe e gli lanciai un sorriso a 32 denti neanche fossi stata Jeff the Killer o Joker, lol. Corsi da loro e presi in disparte Roby:" Ascolta Ro', da oggi io non potrò più stare con te e mamma perché ecco... Sono diventata il settimo Guardiano dei Vongola..." dissi a mia sorella. Lei annuì col capo assolutamente tranquilla, siccome aveva capito come stava la situazione:" Tsuna mi ha dato questo foglio che dovrai far vedere a mamma e ti prometto che mi collegherò su Skype ogni volta che potrò!" esclamai ma prima che potessi porgerle la pergamena la voce di Reborn mi bloccò:" Ehi ma che stai facendo?! Guarda che anche tua sorella verrà con noi! La istruirò per diventare un perfetto killer! E poi vostra madre è già al corrente di tutto" disse il bambino. Noi lo guardammo sempre più sconvolte:" Sento che il mio cuore non reggerà fino a sera..." pensai scendendo le scale con Roby. Sapevo che dovevamo lasciare l'Italia per raggiungere la città natale dei ragazzi, Namimori, che si trovava in Giappone ma... Con quali mezzi? Non vedevo nulla attorno a noi che avrebbe potuto portarci fin laggiù nel paese del Sol Levante. Neanche a finire questa mia riflessione che sentii un rumore di eliche farsi sempre più vicino. In un batter d'occhio atterrarono in cortile diversi elicotteri e i piloti aprirono i portelloni per farci salire:" Gokudera, Yamamoto e Sara, salite sul primo elicottero" disse Reborn poi indicò Roby, Hibari e Tsuna e chiese loro di entrare in quello davanti al nostro. Quando tutti furono pronti le pale dei veivoli cominciarono a girare e pian piano ci sollevammo in cielo:" Tsk... Proprio a me doveva toccarmi questa ragazzina mezza pazza..." borbottò Gokudera mentre io con le cuffiette nelle orecchie non lo ascoltavo. Yamamoto rise divertito:" Suvvia, non è poi così male! Ti ha anche fatto i complimenti prima!" esclamò facendo arrossire l'altro per l'imbarazzo. Io mi accorsi del suo disagio e gli porsi un auricolare sorridendogli:" Ti va di sentire qualcosa con me? Ho quasi tutte canzoni in giapponese" dissi. Lui sbuffò ma alla fine accettò la mia proposta:" Non sapevo che anche qui ascoltaste la nostra musica" rispose. Io sospirai scrollando le spalle:" Dipende dal tipo di persona, a me piace molto ascoltare musica di altri paesi e la vostra è la mia preferita! Anche perché sono un' otaku sfegatata ahahahah!" risi cliccando sullo schermo del mio Samsung Galaxy S4 Mini una delle mie canzoni preferite in assoluto: My Dearest dei Supercell, prima sigla iniziale di Guilty Crown. Quella canzone mi faceva sentire libera, sognare qualunque cosa e rendermi capace di affrontare le difficoltà col sorriso. Gokudera rimase molto colpito da quel brano ed io lo notai:" Ti piace?" gli chiesi e lui annuì ascoltando attentamente il suono di ogni strumento:" Tu suoni il pianoforte ecco... Ehm..." cominciai ma non sapendo se chiamarlo per nome o no mi fermai:" Hayato, puoi chiamarmi Hayato" disse arrossendo di nuovo. Io sentii il mio cuore prendere a battere furiosamente nel petto (si si... È da quando ho cominciato a vedere Tutor Hitman Reborn che sono follemente innamorata di Gokudera) ma riuscii a riprendermi e a riformulare la frase interrotta prima:" Tu suoni il pianoforte vero, Hayato?". Il ragazzo annuì:" Come fai a saperlo?" mi domandò stupito. Io ridacchiai maliziosamente:" Oooh so molto più su di voi di quanto possiate immaginare..." sibilai incurvando la bocca in un sorrisetto. Gokudera mi guardò leggermente intimorito e io scoppiai a ridere:" Sono troppo felice di essere entrata nella vostra grande Famiglia! Prometto che m'impegnerò al massimo per raggiungere il vostro livello!" esclamai carica di energia. Gokudera si diede una pacca in viso poi vide che Yamamoto si era addormentato come faceva di solito quando viaggiavano. Io sbadigliai e mi appoggiai al sedile:" Meglio che mi addormenti... Ci vorrà parecchio prima di arrivare in Giappone..." pensai e mentre guardavo il paesaggio sotto di noi che scorreva sentii il sonno prendere il sopravvento sul mio corpo e mi addormentai con il sorriso sulle labbra al pensiero della mia nuova vita che mi attendeva.

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