Non ci volle molto per tornare alla villa di Roman. Provai a dirgli che non stavo cercando di scappare, che avevo solo pensato di aver visto qualcosa, mi ero solo sbagliata, ma lui non ci stava credendo. Mi trascinò a casa e mi portò lungo un corridoio che non avevo ancora esplorato, si fermò davanti a una porta e prese delle chiavi dalla tasca, ci giocò prima di prenderne una e infilarla nel buco. La porta si aprì e lui mi spinse dentro. Fece scattare un interruttore e si accese una luce, esponendo ciò che si nascondeva nell'oscurità. Nell'angolo destro della stanza giaceva ciò che restava di una ragazza. Un materassino sottile sul freddo pavimento di pietra era accompagnato da un secchio e da un'unica coperta. Sembrava morta, ma con mia sorpresa, una volta accesa la luce, iniziò a muoversi.
Alzò lo sguardo dal letto e ci guardò negli occhi, io indietreggiai lentamente, spaventata dal suo aspetto mortale, era solo pelle e ossa, non aveva senso che fosse ancora viva.
Roman mi spinse verso di lei "Guarda bene."
Disse prima di camminare davanti a me e verso la ragazza "Questa era la mia ragazza Diamond, era una ragazza cattiva e ha cercato di pugnalare uno dei miei clienti e scappare da una finestra." Si inginocchiò davanti alla ragazza.Iniziò a gemere e gemere il suo nome, le sue braccia si tesero e raggiunsero le sue scarpe pulite e lucide. Si allontanò da lei con uno sguardo di disgusto "È stata riempita di eroina negli ultimi 8 mesi, quel tanto che basta per renderla dipendente da quella merda e poi la droga sparisce e lei va in astinenza, all'inizio tutto inizia a far male, ogni osso del tuo corpo ha la sensazione che le mani di qualcuno siano intorno a loro e stiano usando tutta la loro forza per cercare di spezzarli a metà. I tuoi muscoli iniziano a contrarsi involontariamente. Queste contrazioni continuano, si contraggono e si contraggono. Non solo, i tuoi muscoli sentono dei lividi come se fossi stata presa a calci più e più volte. Ma poi inizierai a sentire la nausea, avrai bisogno di vomitare tutto il tempo. Vomitare fino a quando non c'è più niente in corpo. Lo sopporterai finché non ti lacrimeranno gli occhi e ti farà male la gola e sentirai i muscoli dello stomaco doloranti, farebbero così male a causa delle contrazioni necessarie per vomitare tutto quello che hai nello stomaco. Non hai affatto appetito. Guardare il cibo ti farà letteralmente venire la nausea, anche se l'astinenza lo ha già reso la tua realtà. Non avrai fame per giorni".
La fissai completamente turbata, come poteva giocare così . Cominciò a supplicarlo "Per favore...per favore...dammela...per favore...eroina." Le sue parole erano soffocate mentre il suo viso era premuto contro il suo materasso mentre lo supplicava.
"Ha ancora qualche giorno al massimo e poi sarà messa fuori dalla sua miseria." Disse casualmente mentre si avvicinava a me. Ovviamente divertito dalla reazione che stava suscitando in me "Adesso, vuoi ancora scappare?"
Lo guardai, con completo disgusto nei miei occhi "Non lo so". Dissi semplicemente prima di voltare le spalle alla ragazza distrutta nella stanza e uscire dalla porta.
Roman uscì dalla porta, girandosi per chiudere a chiave la porta dietro di sé. Si voltò verso di me mentre stavo appoggiata al muro nel corridoio cercando di raccogliere tutto ciò a cui avevo appena assistito. Si avvicinò a me e mi afferrò il braccio "Ora, vieni con me." Ringhiò mentre cominciava a trascinarmi lungo il corridoio.
"Dove stiamo andando?" chiesi confusa mentre inciampavo dietro di lui.
"Vedrai." Disse con calma "Non hai davvero pensato che non avrei avuto intenzione di rimproverarti per il tuo comportamento di prima, vero?" Ora ridacchiò sommessamente.
"Aspetta no, per favore, non devi, so cosa aspettarmi, non lo farò più." Lo supplicai mentre mi ignorava e teneva la sua mano stretta intorno al mio braccio.
Passò attraverso una grande serie di porte che si aprivano in una stanza che sembrava uscita da un palazzo gotico. La stanza era dipinta di un rosso scuro con rifiniture nere, moquette grigia scuro e un grande letto vittoriano era al centro della stanza con molteplici arredi che lo circondavano. Mi spinse nella stanza, chiudendo a chiave la porta dietro di sé. Una sensazione pesante mi si formò alla bocca dello stomaco e iniziai a temere per quello che sarebbe successo dopo... stava per violentarmi.
Mi afferrò forte e mi spinse sul letto, la sua presa stretta lasciava segni rossi sulle mie braccia.
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2. A Beautiful lie - Tom Kaulitz (ITA) by winternightz
FanficIl nero che ora avvolgeva la mia anima era l'unica cosa che sembrava farmi andare avanti. Il pensiero di lui impresso nella mia mente era un crudele ricordo dal luogo da cui provenivo. Ero davvero destinata a morire da sola? Volevo davvero continuar...