Capitolo 3.
Esausta della serata , mi affrettai a raggiungere la camera da letto.
Erano passati così tanti anni , credevo di aver voltato pagina con il sovrannaturale, ma mi sbagliavo.
Fingere di essere due mortali non ci rendeva tali.
Ora non mi restava altro, che calare un sipario sul teatrino della felice famiglia del Mulino Bianco e ritornare sul campo da battaglia.- Esatto , è guerra aperta ora.
Commento Adam, uscendo dal bagno.
Non era il fatto che fosse immortale e quindi eternamente giovane a renderlo così attraente.
Nonostante fossi sua moglie, nonostante fosse mio, nonostante fossero passati anni, rimanevo ancor oggi ipnotizzata da lui.
Era la mia dipendenza. Era la mia salvezza . E la mia rovina.
Ma preferisco bruciare all'inferno, piuttosto che vivere senza di lui.
Posso rinunciare a tutto e a tutti , ma non all'uomo che amo più di me stessa.- Tesoro , ci sei ?
Chiese ,con un velo di perplessità.- Scusami ero persa tra i mie pensieri.
Risposi arrossendo. Dovevo smetterla di mangiarmelo con gli occhi.In un baleno , mi afferro , facendomi sbattere con forza sul letto. Adam era a cavalcioni su di me. Con il peso del suo corpo , allineato in alcuni punti alla perfezione, mi tenne bloccata.
Dai suoi capelli biondi ancora bagnanti , colavano gocce d'acqua, che mi andavano a bagnare il viso.
Si affrettò ad asciugarle con le labbra, mentre scendeva sempre più giù, fino a raggiungere il mio collo.
Emisi un gemito, mentre continuava a mordicchiarmi e a baciarmi.
Strinsi i suoi capelli tra le mani e lui si fermò di colpo.- Mai abbassare la guardia, cacciatrice.
Mi sussurrò all'orecchio.Preso alla sprovvista, ribaltai le carte in tavola.
Ora era lui steso , mentre io gli bloccavo le braccia sopra la testa.- Mai giocare con una cacciatrice, angioletto.
Lo Insultai divertita.- Oh, ragazzina , sai bene che non sono un angioletto.
Ora ti mostro il tuo paradiso personale.
Mi avviso, arrogantemente.Le nostre labbra si trovavano , ci baciammo colmi di desiderio.
- Che schifoooo.
Un urlo , ci fece sobbalzare entrambi.
La porta si era spalancata e sulla soglia c' era nostro figlio.Adam aveva utilizzato il teletrasporto ed era innanzi a Joseph, che era pallido in viso .
Non aveva mai visto nessuno dei due usare i poteri.
In un attimo, dove prima c'era nostro figlio , ora c'erano soltanto delle scintille verdi.
Spaventato raggiunsi Adam, che era rimasto pietrificato.- Dove finito?
Chiesi preoccupata.- Non ne ho idea.
Ma credo che abbia qualche potere.
Disse Adam ancora sotto shock.- Forse è ora di ritornare in azione.
Annuncio esausta e in preda a un attacco di panico.Sentimmo un tonfo di vetri rotti , provenire dalla cucina.
Ci fissammo per un attimo, sul da farsi.
Strinsi la mano ad Adam ed entrambi ci teletrasportammo in cucina.Joseph era steso sul tavolo, aveva gli occhi sgranati e il respiro affannato.
Il pavimento era colmo di cocci, mi avvicinai con cautela , era spaventato , come dargli torto.
Se aver sorpreso i propri genitori , in atteggiamenti piuttosto intimi , aver visto il proprio padre , usare i suoi poteri e come se non bastasse questo , a destabilizzare la propria esistenza, scoprire di non essere un comune mortale e che non riesce a controllarsi, c'era solo da aspettarsi che da un momento all'altro dia di matto. Ed infatti era proprio ciò che fece.
STAI LEGGENDO
IL RITORNO DEI WALKER. (III La trilogia delle divinità).
FantasyTRAMA: Sono passati sedici anni, Alexandra ora ha una vita perfetta. Finalmente è sposata con l'unico uomo che ha sempre bramato con tutta se stessa, è riuscita a realizzare il suo sogno avvero quello di diventare una scrittrice di successo. Eppure...