L'ultima sera.

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Capitolo 6.

Andando contro ogni buon senso , mi rimangia la mia promessa. Ritornai da Kol quella sera.
Mi sentivo come una calamita , ero attratta da lui, se proprio dovevo andare via , volevo dirgli addio. Questa sarebbe stata l'ultima sera.

- Ehi, non ci speravo più di vederti. Per come sei andata via ieri credevo che mi dessi buca.
Kol aveva la voce roca.
Indossava un t-shirt bianca, un jeans aderente stappato e portava sulle spalle un cardigan verde bottiglia.
Era più bello del solito stasera.
Anche io avevo cambiato look.
Avevo i cappelli semi raccolti, indossavo un pantalone classico nero con una camicetta bianca a fantasia.
Avevo persino indossato uno stivaletto con il tacco.

- Scusami per ieri.
Dissi mortificata.
Lui mi prese la mano e mi trascino verso l'auto.

- Pronta?
Mi chiese misterioso aprendomi lo sportello della gip.

- Solo se lo sei anche tu.
Risposi , salendo in auto.

Il tragitto fu abbastanza tranquilla, le strade erano prive di traffico, ascoltammo musica per tutto il tempo , ero così curiosa ma volli prendermi tempo per godermi al massimo ogni minimo momento. Sapevo che questo stava per finire.

Parcheggiato il veicolo ci avviamo in una stradina piena di pietre minuscole e sabbia.
Mi maledì in silenzio per aver messo i tacchi, dopo qualche metro li tolsi , ma ben presto notai che nella sabbia oltre alle pietre ,c 'erano anche alcune schegge di vetro.

- Fantastico.
Sbottai nervosa.

- Aspetta, ci penso io.
Kol mi prese sulle spalle come un sacco di patate, era forte per essere così esile.
Mi porto così fino alla spiaggia , poi mi fece scendere delicatamente.
I piedi nudi sulla sabbia fredda , mi provocarono un brivido.
Il vento mi spostava qualche riccio ribelle che mi era sfuggito dalla pettinatura.
Quel posto era uno spettacolo.
Immense onde dalle varie tonalità di blu scuro , si agitavano, sembravano infrangersi contro il cielo stellato.
Delle case sulle rocce facevano sfondo con mille luci e si riflettevano nelle acque del mare.
 
Kol mi sposto i capelli dal viso , baciandomi .
Ricambiai il bacio.
Inizio con un bacio dolce esitante. Ma poi divenne ben presto più passionale.
Si spostò, ma non abbastanza lontano dalle mie labbra, mi fissò negli occhi , con dolcezza.

- Questo sarebbe dovuto essere il nostro primo bacio.
Perdonami ma dal momento che ti ho visto, camminare fuori casa mia , appena ho incrociato il tuo sguardo , sono rimasto incantato dalla tua bellezza, l'unica cosa che desideravo era baciarti, non mi era mai successo prima d'ore una cosa del genere. Non ho mai provato un così forte desiderio.

Si interruppe preoccupato.

- Scusami ho detto qualcosa che ti ha turbato?

Io continuavo a voltami verso ogni angolo di questo posto. Mi era familiare.
Studiavo ogni minimo dettaglio, per capirne il perché, non ci ero mai stata , eppure mi sembrava di averlo già visto.
Rammentai dopo qualche minuto dove avevo già visto questo spiaggia.
Da anni mi capitava di fare un sogno. Sognavo una spiaggia , con delle case laterali sulla collina.
Com'era possibile!?
Compresi un paio di cose.
La prima non potevo dirgli addio .
La seconda era che forse stavo aspettando Kol. Eravamo davvero destinati a incontrarci.

Mi avvicinai baciandolo ma questa volta non dolcemente come la prima e compresi che non era l'ultima.

- Hai freddo?
Mi chiese fissando la mia pelle d'oca.
- Abbastanza.
Risposi avvicinandomi di più a lui.

Kol si spostò, si tolse il cardigan , poggiando un lato sulle mie spalle.
Rimanemmo li per quella che sembrò un eternità, avrei davvero voluto che potesse essere così .

IL RITORNO DEI WALKER. (III La trilogia delle divinità). Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora