Capitolo 4- Conseguenze

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Davanti a lei, a solamente pochi centimetri di distanza, restare immobile il famoso calciatore portoghese, Rafael Leão, giocatore della squadra del Milan, anche se, tra i calciatori, Ginevra non aveva mai fatto particolarmente caso all'attaccante ex-lille, ma le aveva sempre dato l'idea di essere un ragazzo dolce e divertente, grazie anche ai suoi celebri sorrisi. Il numero 17 sovrastava la figura di Ginny, nonostante lei fosse alta circa un metro e settanta, ma sapeva che la maggior parte dei calciatori erano davvero alti, perciò questo non la sorprese, la sorprese di più, il fatto che il ragazzo non la degnasse neanche di uno sguardo, era infatti intento ad osservare i suoi vestiti, ancora con in viso un'espressione di shock.

Mentre in sottofondo si sentivano ancora canzoni dai ritmi latini e spagnoli, un uomo, alto quanto meno due metri e ricoperto di muscoli fino a renderlo largo almeno 4 volte lei, cominciò ad urlare e Ginevra capì che era lo stesso che le aveva gridato addosso poco prima "Ma cosa fa?! Lo sa che è pagata per lavorare e non per guardare il panorama?" Tuonò l'uomo avanzando qualche passo verso di lei, la ragazza, ancora completamente scossa, con voce tremante mormorò un "Mi dispiace davvero tanto, io-" ma venne subito bloccata dallo stesso enorme uomo "No no no, niente scuse, ormai il danno è fatto, e ora deve rimediare" Si avvicinò ulteriormente alla ragazza, che ormai aveva capito che il gigante con cui parlava doveva essere una specie di guardia del corpo del portoghese. Aveva in volto uno sguardo infuriato, sembrava che più che aver macchiato gli indumenti di Rafael, avesse tentato di ammazzarlo con un coltello da cucina. "Ora deve ripagare l'intero completo, e di sicuro non arriva dallo stesso negozio di vestiti usati da cui arrivano i vostri, le farò avere i prezzi e i codici di giacca, pantaloni, camicia, cravatta e non dimentichiamo le scarpe, anche se per quelle, posso già dirle che sono delle scarpe di Gucci, avendole prese io stesso a Rafa, quindi può farsi un'idea del prezzo" Ginevra rimase a bocca aperta, e il panico iniziò a prendere il controllo nella sua testa, avvertì il cuore iniziare a battere almeno 3 volte più forte, come se volesse uscirle dal petto. "Ma, signore, io non troverò mai tutti quei soldi, non c'è un'altra soluzione? Sono disposta a provare a lavarli io e assumermi le responsabilità, se si rovinassero, altrimenti mi lasci provare a portarli in lavanderia, conosco la signora, lei sa risolvere sempre ogni tipo di danno agli indumenti" Ginevra aveva riacquistato la quantità minima di coraggio per poter almeno dire di aver provato a far cambiare idea al bodyguard. Avrebbe parlato volentieri direttamente con Rafael, intanto era un ragazzo più o meno della sua età e, inoltre, la sua voce non avrebbe avuto lo stesso tono accusatorio e prepotente del suo amico, Ginevra ne era sicura. 

"Io non direi proprio, li compri nuovi e togliamoci il pensiero, le ricordo che è stata lei a-" La guardia sarebbe andata avanti fino al giorno dopo a litigare, se non fosse stato per la mano di Rafael, che finalmente, aveva alzato il braccio come ad impedire all'uomo di avvicinarsi ancora alla cameriera, che vedeva abbastanza spaventata già così. La mano si appoggiò al petto dell'amico, che subito fece qualche passo indietro, come a rendersi conto dell'esagerata scena che stava creando. "Falle provare a portarli a lavare, poi vedremo, anche io comunque mi sono alzato di scatto, non è solo colpa sua" rispose freddamente Rafa, senza comunque mai alzare lo sguardo su Ginevra. Lei, stava ancora tremando da capo a piedi ed era sicura che di lì a poco sarebbe svenuta, la sua testa non era neanche più lì ad ascoltare, già si immaginava come avrebbe fatto a trovare il tempo ed i soldi per far lavare l'intero completo, le scarpe, poi, non erano salvabili secondo lei, e già metteva in conto almeno 700 euro per prenderle nuove al calciatore. Oltretutto, e soprattutto, la cosa che più la preoccupava era, d'un lato l'espressione infuriata della guardia, dall'altro lo sguardo assente e spento del portoghese, non avrebbe mai detto che fosse lui se l'avesse visto così in televisione, durante la partita o nelle live dell'attaccante, famose per essere sempre piene di musica e balli proprio di Rafael. Era rimasta mortificata da ciò che aveva causato e, nonostante lo stesso ragazzo avesse detto che era in parte colpa sua, lei era ancora convinta che questo problema era nato solamente a causa della sua disattenzione, tra tutte le persone a cui poteva versare addosso l'intero scaffale dei cocktail, doveva proprio essere un calciatore della sua squadra preferita? Ginny non avrebbe mai pensato di incontrarne qualcuno, ma, se mai fosse successo, sicuramente questo era il peggior modo possibile, avrebbe voluto parlare con loro dell'ambiente del Milan, degli allenamenti, dei legami tra i compagni, delle emozioni di San Siro, fare una foto da tenere per sempre con sé, non passare la serata a litigare con uno dei loro bodyguard dopo aver fatto loro una doccia alcolica con aggiunta di lime e ghiaccio. 

Dove si tocca il cielo-Rafael LeãoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora