Capitolo 13- Qué pasa?

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Ginevra ed Anna incontrarono anche il resto della squadra mano a mano che uscivano tutti per salire sul pullman. Non tutti però prendevano il mezzo della squadra, molti avevano le loro auto parcheggiate più in fondo e si diressero verso quelle. Alle due ragazze venne offerto un passaggio sul pullman, dicendogli che tanto sarebbero passati dalla zona in cui il loro padre le stava aspettando con la macchina. Ginny e Anna si guardarono negli occhi dopo aver ricevuto l'invito e con un rapido sguardo si intesero e accettarono. 

Salirono e si sedettero nei posti sul fondo del pullman, Ginny stava vivendo un sogno ormai da quella sera della festa di nozze, ma in confronto a quel momento che stava vivendo, quella serata di alcuni mesi prima le sembrava ora una cosa normalissima. Le luci led rosse all'interno creavano un'atmosfera rilassante, o almeno così sarebbe stato senza Brahim e Theo seduti anch'essi in fondo. Ginny e Anna erano in mezzo, sul lato di Anna c'erano Theo e Brahim, sull'altro c'era Rafael, che però non aveva ancora sollevato la testa dal telefono da quando era salito dopo aver stretto la mano di Anna. Non sembrava neanche essersi accorto che erano di fianco a lui due ragazze al posto dei suoi compagni abituali. Theo accese la cassa, i bassi della musica latina rimbombavano per tutto il bus, mentre lui e Brahim si esibivano da seduti in una coreografia coordinata, ridendo come pazzi. 

Theo poi abbassò il volume per parlare con le due ragazze, sembrava sinceramente interessato a sentire a loro storia, anche le cose più banali. Chiese loro se avessero animali domestici, com'era la loro vita a scuola e cosa facevano nel tempo libero, sembrare di parlare con quegli amici che conosci da una vita. "Y un novio, un..como se llama...un fidansato, lo tienes, Giny o no?". Ginny divenne color porpora, le sembrò persino che si fosse fermato anche l'autista per ascoltare la risposta. L'imbarazzo si poteva tagliare con un coltello. Sentì gli occhi di tutta la squadra addosso. Ginny stava già scuotendo la testa, quando sua sorella si mise in mezzo. "Siii, te lo dico io, ho visto tutte le chat che vi scambiate tu e Mattia, continua ad illuminarsi lo schermo del tuo telefono, non so quando volessi dirmelo tra l'altro." Perché avesse risposto al posto suo, sarebbe rimasto un mistero fino a casa, quando le avrebbe urlato in faccia fino a quando non avesse detto la verità. Ginevra diventò ancora più rossa di prima, mentre improvvisamente sentì un caldo tropicale avvamparla. Non era perché stava pensando a Mattia, ovviamente. Era perché era davvero imbarazzata. Soprattutto perché nessuno meglio di lei poteva dire che lei e Mattia non stavano in alcun modo insieme. Se lo avesse detto, sicuramente sua sorella non le avrebbe creduto. Cercò di calmarsi, tirando un silenzioso sospiro, dopo un paio di minuti si disse che tanto nessuno lì sapeva dell'esistenza di Mattia.

O quasi nessuno. Rafa infatti, al sentire le parole di Anna, contrasse involontariamente i muscoli, gli si dipinse sul volto un'espressione infastidita, gli occhi divennero delle fessure per un decimo di secondo. Ginny però, non notò nulla. 

Seguendo il tema dell'ultima domanda, Theo con uno sguardo furbo chiese a Ginny: "E l'appuntamento ideale? qual es, Giny, per te?", lei ci pensò un attimo, come al solito, al momento delle domande, il suo cervello si spegneva e non le veniva in mente nulla. "Beh, non saprei, mi piacciono le cose semplici, tranquille, senza troppe persone attorno, magari direi una partita di calcio con un panino fuori dallo stadio oppure una pizza sul divano e poi un film o dei giochi di società, cose così...". "Ahhh capito, capito, me parecen buenas ideas." terminò Theo, sempre cercando di nascondere un ghigno. "Stasera, allo stadio, oltretutto, ho visto un ragazzo che ha fatto la proposta di matrimonio a San Siro, bellissimo, davvero un sogno." continuò Ginny ricordandosi l'avvenimento di poco prima. "Si, davero originale, ottima idea!" rispose Brahim. Ginny alla fine si ritrovò a parlare di quali cose la calmassero nei momenti di stress, nominò la musica, la lettura, il disegno, ma Theo non era ancora soddisfatto, "E le altre persone, como te ayudan quando estàs triste?". "Theo, perché tutte queste domande profonde? Stavamo parlando di moda e cibo fino a due minuti fa" rispose Ginny ridendo, poi continuò: "Non so, direi abbracci, carezze, sentirmi dire che ce la posso fare, ma soprattutto qualcuno che mi distragga, magari facendomi ridere o facendomi pensare a qualcos'altro in qualche modo, sai, penso sia una cosa normale." terminò la ragazza con ancora il sorriso sulle labbra, mentre sua sorella la guardava con uno sguardo dolce. 

Dove si tocca il cielo-Rafael LeãoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora