Introduzione - avvertenza per l'uso

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Salve.
Benvenuti a tutti voi che quest'oggi avete scelto di prendere posto in questa platea, qui, davanti a me.
Vi starete chiedendo: "Davide, ma questa non doveva essere una raccolta poetica? perché diamine stai simulando (male) un teatro?".
Sinceramente non vedo modo di potervi biasimare, anzi...
Diciamo che sono stato costretto dai "piani alti".
Quelli della redazione, dopo aver letto ogni singolo rigo e dopo aver esaminato nel dettaglio tutte le sillabe che compongono questa raccolta, come tante piccole tessere d'un puzzle, hanno insistito per farmi aggiungere questo simpatico... ingresso.
Ve ne spiego subito il perché.
A quanto pare, sembrerebbe che la mia scrittura risulti essere un po' stoppacciosa alle lunghe e quindi, per ammorbidire questa pietanza e al fine di renderla degustabile ad ogni palato di ogni commensale, mi ritrovo qui a dover ridurre questa salsa al punto giusto.
Metafora particolare... non trovate?

Ah sì, giusto!
Da dietro le quinte mi ricordano di informarvi che le uscite sono collocate alla vostra sinistra e alla vostra destra e, vi sembrerà strano, da questo teatro non fatevi troppi scrupoli ad uscire in qualunque momento, per qualunque motivo e, perché no, facendo il più rumore possibile.
Noto del visibile sconforto sui vostri volti.
Concedetemi di fare chiarezza su quanto espresso.
Certamente a sedere su queste poltrone siete in molti, ma ognuno di voi, singolarmente, sta assistendo allo spettacolo nella sua intimità, tra sé e sé come se il resto del pubblico non esistesse, ed è giusto che sia così.
Quindi, non fatevi problemi ad uscire ed entrare in sala nei modi e nei tempi che più vi aggradano: non darete fastidio a nessuno.
Noi saremo sempre a vostra disposizione per riprendere lo spettacolo dal frangente nel quale ci eravamo lasciati.
Come dite? ah sì, scusate la confusione.
Parlo di "noi" perché non sono solo qui.
Un autore non è mai solo, specie quando deve andare in scena con i diversi lati di se stesso che gli si sono presentati negli anni, bussando uno dopo l'altro alla sua porta.
Alle mie spalle, dietro le quinte, gli attori fremono per la voglia di iniziare.

Concedetemi solamente altri due minuti per porvi una richiesta (se la redazione sapesse che mi sto dilungando su questo punto, mi metterebbe alla gogna).
Senza girarci troppo intorno, sappiamo perfettamente che questa raccolta è uscita il giorno del mio diciottesimo compleanno e di conseguenza vi potreste cercare qualche sorta di simbolismo intrinseco. Questo perché fin troppo spesso l'apparenza appaga la vista molto più della verità.
Io però non sento di poter criticare nessuno: sono il primo che...
Scusi signora, che dice?
Vero! La richiesta.
Senza troppi giri di parole volevo solo pregarvi di non pensare a questa raccolta come una pagina della mia vita che viene girata D'altronde la vita non è un libro fatto di pagine che si girano.

La vita è più simile ad una pergamena che viene lentamente srotolata.
Ci lasciamo il passato alle spalle solo quando è troppo distante da noi per essere ricordato.

Buona lettura.

Mentre fugge il Tramonto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora