Capitolo 3

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JUNGKOOK
Chi è quel ragazzo? 
In realtà non ho dei veri motivi per pormi questo quesito, ma i suoi occhi su di me per la seconda volta mi fanno riflettere. Forse ha notato che sono appena arrivato.
Però il suo sguardo si fa più insistente e, durante la lezione, mi sento in dovere di non commettere nemmeno un errore. 

Forse è per questo che ho ordinato in maniera "perfettina" il materiale scolastico sul banco, forse è per questo che mentre parlo con Yoongi cerco di mantenere una giusta postura e mi impegno a tenere un profilo basso. 
Forse è per questo che ora l'indice e il medio della mano sinistra si infilano tra il colletto della camicia e il collo.

Ma che cavolo sto facendo? Non sembro ridicolo?
Sono qui per avere un tetto sopra la testa e studiare, nessuno si aspetta nulla da me, tantomeno quel ragazzo.

Nella vita ho sempre dovuto dimostrare di cavarmela in tutto senza l'aiuto di nessuno, ma anche se ce la facevo nello sport, non posso dire di essere realmente così. Jungkook il "perfetto" non esiste, è solo una stupida copertura per non far sospettare nessuno, per non far avvicinare nessuno.

Se dovessi confessare sarebbero tutti in pena per me, ma non è la compassione che voglio. Non mi sarà d'aiuto e di certo questa situazione non l'ho creata io anche se mi ritengo in parte colpevole.

Se dovessi rivelarmi attorno a me ci sarebbero solo dei curiosi che, compresa la situazione, si dispiaceranno per me per pi tornare alle loro vite con un solo battito di ciglia.

Eppure quel giovane sembra aspettarsi qualcosa di reale da me.

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YOONGI
Driiiinn!!
Ecco la fine dell'ultima ora di oggi!
Cerco di ricordare la lezione che ha avuto Jungkook e lo raggiungo in classe.

In generale sono un ragazzo introverso, non parlo spesso, ma questo aspetto di me sono riuscito a modificarlo e a migliorarlo.
Ho sofferto di molti disturbi e con tanta forza di volontà ne sono uscito da solo con fatica ma determinazione.
Combattere la paura di parlare con gli altri mi ha aperto un nuovo mondo, permettendomi di conoscere molte persone ed è proprio per questo che mi sono subito aperto con il Jungkook: voglio che impari le vite degli altri ragazzi e che non si isoli a causa della sua timidezza.

Y: Jungkook, adesso ti porto in mensa così ti  presento due amici. Il cibo...non aspettarti grandi cose perchè il ramen non lo fanno, ma abbiamo altro per cui leccarsi i baffi.

JK: Grazie, Yoongi, davvero. Appena sono arrivato qui non pensavo che sarei riuscito ad aprire bocca .

Parla sinceramente e con una punta di imbarazzo incosciente dei ricordi che affiorano nella mia mente. Incosciente del mio passato e del fatto che mi sono avvicinato a lui per evitare di farlo cadere nella mia stessa paura.
In quel mostro che ti ti incatena e ti stringe giorno dopo giorno, costringendoti a urlare in silenzio.

Decido di tagliare corto, convinto che sia la cosa migliore. Così ritorno a sorridere.

Y: Hey, adesso però un amico ce l'hai e vedrai che la tua cerchia di amicizie si allargherà. Per me è un vero piacere, sei simpatico e per niente scontroso perciò vai bene. Sentiti a tuo agio anche con gli latri -rispondo-

Intanto siamo arrivati e prendiamo posto in un tavolo da quattro.

Y: Comunque puoi anche non chiamarmi Yoongi, ce non mi da fastidio, ma di solito usano nomignoli come Suga o Min.

JK: Emm...in realtà vorrei sapere prima la tua età, se posso.

Non deve avere paura di fare domande. Si che può.

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