Capitolo 20

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                                              Sono possessivo: quello che è mio non si tocca.

TAEHYUNG
Avanzo con furia verso quel maledetto tavolo mentre tutti mi fissano allibiti.

Inizialmente Min rimane fermo, poi mi viene in contro.

Y: Cosa credi di fare? -mi blocca il polso destro-

T: Non vorrai litigare con me davanti a tutti per la seconda volta, vero? -lo provoco-

Y: Se è necessario sì e comunque non so se ci siamo capiti, ma i miei non sono i tuoi di amici.

Ridacchio.

T: Il ragazzino non è un mio amico, non mi interessa nulla di lui, ma quel gallo ossigenato mi sta sulle palle.

Bugie. Solo bugie.

Y: Bene, grazie per l'interessamento ma qui ci penso io. 

T: Ma guarda un po'...chi ti credi di essere?

Y: Nessuno, voglio solo togliere da questa situazione imbarazzante uno dei miei amici. Mi sembra scontato.

JM: Calmi, voi due.

T: E ora arriva pure l'altro.

Mi volto verso Jungkook tentando di incontrare il suo sguardo, ma lui tiene gli occhi fissi sul piatto.
Cos'ha che non va? Prima non aveva quella faccia.

Forse lo metto a disagio? In effetti ci stanno guardando tutti, ma...non ho avuto altra scelta.

JUNGKOOK
"Il ragazzino non è un mio amico, non mi interessa nulla di lui, ma quel gallo ossigenato mi sta sulle palle"

Allora è così Taehyung?
E' così  che sei fatto veramente?

Allora è vero che le persone hanno due facce e lui...beh l'ha sempre nascosta quella più egoista.

Quelle parole mi hanno fatto male e non so il motivo. Forse per il semplice fatto che le hanno pronunciate lui e la sua voce calda. 

Sono deluso di me per essermi avvicinato a una persona così. 

Yoongi hyung aveva ragione. Ha ragione.

Le lacrime mi fanno pizzicare gli occhi, ma non posso permettermi di piangere ora. Che figura farei?

E poi perchè dovrei piangere? A lui non frega nulla di me.
Allora...perchè?

Una mano grande e affusolata mi stringe con sicurezza un bicipite.

E lo riconosco. 

Nostalgia, tristezza e delusione lottano nel mio cuore.

Mi attira a sé e, se da una parte vorrei solo bearmi di quel contatto e averne di più, dall'altra vorrei solo dargli uno schiaffo e andarmene.

Taehyung non mi dice nulla, ma mi stringe di più.

Vorrei allontanarmi.

T: Min, hai finito?

Y: Lascialo stare, non vedi che non ha ancora mangiato?

Il castano mi trascina via con lui.

Riesco ad alzare lo sguardo appena in tempo per vedere Suga guardarmi con aria interrogativa.

E Sang che si alza dalla sedia.

S: Senti, potevi anche chiedermelo!

T: Ma taci! Non è un oggetto!

Riesco a scorgere i due fissarsi con odio.

Cosa sarà successo tra quei due? Non posso essere io la causa, vero? Ma che dico, per lui non sono nessuno.

Taehyung mi porta via con sè.

Sento dei passi dietro di noi.

Inizia a correre e man mano che ci allontaniamo dalla mensa la stretta attorno al mio braccio si fa più forte e dolorosa.

Sembra arrabbiato, ma quello dovrei esserlo io. 

Trattengo un gemito di dolore stringendo i denti.

Continuo a guardare per terra per evitare di vedere anche solo la sua schiena.

Ad un certo punto entriamo in una stanza.

Mi strattona e mi lascia andare. La schiena sbatte contro una parete.

Siamo in bagno.

E ora cosa vuole? Non lo voglio neanche sapere.

T: Perchè eri con lui?

Ah, ecco perchè ha fatto quella scenata.

JK: Sto con chi mi pare.

T: Non con lui, ti avevo già avvertito.

JK: Senti Taehyung, i miei amici sono i miei inoltre mi è arrivato forte e chiaro quello che hai detto, perciò non ho intenzione di passare un altro minuto da solo con te.

Mi guarda confuso e io trovo il coraggio e le parole per continuare.

JK: Per te valgo zero, non siamo nemmeno amici e sai cosa? Non te ne è mai fregato di come stessi, prima stavo cercando di mangiare, ma tu mi hai portato via. Ma è ok, va tutto bene, dopotutto abbiamo anche litigato. Perciò...fa finta che non ci siamo mai incontrati.

Faccio per andarmene, ma lui mi trattiene.

T: Aspetta! Hey, senti non è quello che volevo dire. Min non mi sta simpatico, ma non è vero che tu non vali nulla. Non mi permetterei mai di considerati così. E ti ho visto perciò so che non hai toccato cibo. In camera di Seokjin ci sono degli snack. Andiamo?

JK: Mi hai cacciato e ora torni così? Quanto sei sicuro di te.

TAEHYUNG
Alzo gli occhi al cielo per poi pentirmene subito dopo.

T: Dai, permettimi di accompagnarti. Devi mangiare e stare in salute. 

Non so come, ma dopo vari tentativi riesco a convincerlo a seguirmi.
Forse lo fa per farmi tacere o solo perchè ha fame.

T: Non devi stare con quello, ok?

JK: E' mio amico.

T: Se non lo fai, ti ferirà.

Non insisto per evitare di litigare. Devo riaverlo con me e poi ci penserò io a Sang.

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T: Eccoci. C'è qualcosa che vuoi in particolare? Patatine, cracker, grissini, salatini oppure i miei preferiti i...

T&JK: Pop-corn.

Ci guardiamo negli occhi.

Guarda un po', abbiamo gli stessi gusti.

Prendo un pacchetto e mi avvicino al minore fino a far quasi sfiorare i petti.

Lui si irrigidisce.

T: Bene, bene, allora piacciono pure a te -gli sospiro sulla faccia-

Mi abbasso quanto basta per guardarlo direttamente negli occhi.

Mi faccio più vicino e lui continua a fare un passo indietro.

Continuiamo questo gioco per poco, poi lui tocca il letto di Jin con i polpacci.

Come Jungkook sgrana gli occhi consapevole, io gli sorrido sfacciato.

Lo spingo facendogli perdere l'equilibrio e mi piego su di lui.


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