Capitolo 27

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Mi inginocchiai accanto a Christian, la mia guancia sul suo petto macchiato di sangue. Ero isterico.

Non potevo controllare il singhiozzare, non volevo farlo.

Se Christian era morto, allora speravo che qualcuno mi sparasse in testa e mettesse fine a tutto proprio ora. Non volevo vivere senza di lui. Non avrei vissuto senza di lui.

Ogni cosa si stava muovendo al rallentatore. Sfregai le mani sulla sua faccia e toccai le sue labbra. Le labbra che avevano detto... No! Non potevo gestire questo. Non era giusto! Divenni leggermente consapevole degli altri ancora intorno, ma loro non mi preoccupavano. La sola cosa che mi preoccupava era l'emorragia.

Feci correre la mano sul suo petto e sentii il piccolo foro sulla maglietta. Non poteva finire così.

Non era destino che finisse così! Sentii delle persone muoversi più vicine a me e volevo gridare loro di lasciarci soli. Forse lo feci, non sapevo cosa cazzo stessi facendo.

Sentii delle mani sulle mie braccia che mi tiravano via da lui. Guardai attraverso le lacrime alla mia sinistra ed era quella certa Carol. Mi voltai alla mia destra ed era Serena. Entrambe stavano parlando di me o a me, ma io non potevo sentirle sopra i miei singhiozzi. Sentii delle mani sulle mie spalle e seppi che era Frank.

Lui si inginocchiò accanto a me e mi tirò verso di lui, allontanandomi da Christian.

Serena stava gridando verso di me e io non potevo sentirla. Tutto ciò che potevo sentire erano quelle parole che avevo desiderato sentire. 'Ti amo' lui mi amava veramente e ora era troppo tardi.

Sentii uno schiaffo contro la mia faccia e non sapevo o preoccupavo di cosa fosse. La faccia di Serena venne a fuoco e io la sentii colpire di nuovo. Lei mi aveva schiaffeggiato. Serena mi aveva schiaffeggiato. Due volte.

"Mattia!" Lei gridò. Mi prese il viso tra le mani e mi forzò a guardarla. Non potevo distogliere gli occhi da Christian, ma con abbastanza forza lo feci. "Sei qui per farci del male?"

Io la fissai soltanto. Di che cosa stava parlando? Non volevo... Noi? Non riuscivo nemmeno a formulare una frase completa e la gente mi faceva domande insensate. Christian stava sanguinando, stava morendo, forse era già morto, non riuscivo a parlare e lei mi faceva delle domande.

"Mattia" la voce di Frank era nel mio orecchio. "Aiutaci ad aiutare Christian. Parlale." Lui mi strinse le spalle e baciò la cima della mia testa. "Per favore, Mattia, diglielo."

Guardai Serena e scossi la testa. "Christian..."

"Sei qui per farci del male?" Serena mi gridò e io vidi che anche lei stava piangendo. Quelle grosse grasse lacrime stavano scorrendo giù per la sua faccia. "Dannazione! Rispondimi!"

"Mattia!" Frank mi strofinò le spalle e io dovetti aver sentito l'insistenza nella sua voce.

"No" singhiozzai. "Non farò del male a nessuno."

Serena fece un profondo respiro e mi guardò negli occhi. Lei vide la verità in essi e mi spinse fisicamente via. Loro mi tirarono via da lui di qualche passo. Combattei mentre Frank e quella certa Carol mi tenevano lontano dal mio amante caduto. Scalciai e gridai un po' verso di loro, ma loro non mi lasciarono andare. Osservai come Anne venne accanto a me e si inginocchiò al mio fianco e mi tenne la mano.

Attraverso le lacrime vidi Louis stare vicino a dove si trovava Aisha, quella pistola era ancora nella sua mano. Quell'orribile pistola che aveva colpito il mio Christian. Forse lui era con Aisha e stava per puntare la pistola di nuovo su di me. Francamente, gli avrei dato il benvenuto.

La razionalità di quest'intera cosa mi sfuggiva. Non potevo passare su Christian immerso nel sangue per terra. La sua maglietta adattata in modo perfetto era rovinata, i suoi capelli erano fuori posto. La sua espressione non era normale. Niente era normale! Cercai di combattere di nuovo e sentii la forza di Frank che mi teneva indietro. Ero forte ed ero pazzo e sapevo che ci sarebbe voluto molto più di un paio di persone per tenermi dal tornare da Christian. Mi voltai e morsi la mano che mi stava tenendo il braccio. Sentii il sapore ramato del sangue e incontrai gli occhi di quella certa Carol mentre i miei denti affondarono più in profondità nella sua pelle. La lasciai andare e pensai che di sicuro lei mi avrebbe colpito o qualcosa del genere, qualsiasi cosa! Ma lei tenne la sua presa su di me e non lasciò andare, il suo sangue gocciolava giù per la mia maglietta. Cercai di liberare la mia mano da quella di Anne, ma la sua piccola stretta era astronomicamente forte. Cominciai ad agitare con l'altra mano, poi sentii che veniva tenuta lontano da me, era Alex. Diavolo, questo stava cominciando a sembrare un abbraccio di gruppo. Un abbraccio di gruppo nell'occhio del mio incubo. Ritornai con l'attenzione su Serena e la osservai come si inginocchiò accanto a Christian. Le sue ginocchia contro il suo fianco.

Belong to me |Zenzonelli|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora