Janette's pov
«amore, ci vediamo, vado a lavoro» disse mia madre per posarmi un bacio leggero sulla guancia.
«mamma...ti prego non andartene...» urlai in lacrime sul lettino dell'ospedale dove giaceva in silenzio.
*Plic*
Delle lacrime scesero per via di quel sogno mi alzai di scatto, per andare a cercare la foto di mia madre, ma appena aprì la porta vidi Bill con delle buste in mano «buongiorno Walton» mi sorrise. «devo cercare mia madre!» cercai di scansarlo ma non si spostò «Tieni» mi porse la foto della mamma. Come aveva fatto?« in queste due buste ho messo tutte le tue pochi cose, tranquilla, andremmo a comprare dei vestiti. Camera tua sta al piano di sopra vicino ad un altra camera vuota» « cosa?! N-non posso accettare...»
« Walton, te lo sto dicendo io, perciò non ti preoccupare, starai qui fino alla fine dei lavori» mi guardò Bill con quei occhioni color nocciola, contornati da un ombretto nero, che rese lo sguardo ancora più intenso. Lo abbracciai. Diciamo che lui rimase un po' sorpreso, poi ricambiò «grazie Bill...» «tranquilla Walton, è un piacere averti qui a casa» scendemmo al piano di sotto e ci mettemmo sul divano. Ad un certo punto vidi qualcosa di grosso passarmi davanti e poi il tavolo davanti a noi rompersi. Ma che?! Era in ragazzo?! Si era appena buttato dentro la finestra. il tavolo che stava proprio davanti a me si scheggio, dato che era di vetro ed una scheggia mi fini sulla fronte, facendomi un taglietto. «TOM MA SEI PAZZO?! ORA MI RIPAGHI IL TAVOLO!» urlò Gustav. «ehy Jane tutto be...Oddio stai sanguinando » continuò Gustav girandosi verso di me. «Ma che cazzo ci fa una ragazza a casa vostra?! Si è smarrita? Dove sono i suoi genitori » disse il ragazzo, penso si chiamasse Tom, come aveva urlato poco fa' Gustav. "Dove sono i suoi genitori?" A quella frase Bill ribollì di rabbia e diede uno schiaffo al ragazzo. « ma come cazzo ti permetti?! Lei non ce li ha i genitori ok? E non rivolgerti così alla mia migliore amica! Dopo mettiti ad aggiustare il tavolo!» urlò Bill. Migliore amica? Mi aveva chiamato migliore amica..?
«Vieni Jane, ti disinfetto la ferita » mi disse Gustav mentre mi prese delicatamente il braccio portandomi in cucina. «chi è quel ragazzo...?» chiesi con un filo di voce. « è Tom Kaulitz, il gemello di Bill, ovvero il mio migliore amico» « Gemello? Ma a scuola non l'ho mai visto..!» «e partito con il suo maestro a suonare chitarra. Sai, nella famiglia Kaulitz non è ben accettato» mi spiego Gustav. Io mi limitai ad annuire con tristezza.« ah! Io e Bill ora dobbiamo andare a fare compere, perciò rimarrai da sola a casa, Tom resta qui perché deve riparare la finestra.» mi disse.Gustav e Bill se ne andarono ed io rimasi in cucina. Preparai per noia un po' di crepês. Dopo andai di là e vidi Tom riparare la finestra con ancora il segno dello schiaffo di Bill. Si girò verso di me e mi guardò. «mh..emh..» mi disse mi avvicinai a lui e lo guardai con sguardo confuso «ecco...io» continuo. Non capivo cosa volesse dirmi. Si girò ancora verso di me e vidi che stava sanguinando. «T-Tom vieni qui» «non ce ne bisogno » mi rispose. A me poco importava e perciò lo presi per il braccio e lo feci sedere sul divano. Lo so, sembrerà strano ma mi sono dovuta mettere a cavalcioni su di lui. Tom arrossì immediatamente. penso che voleva cercare di trattenere la sua erezione. Presi un fazzoletto e gli iniziai a fare un impacco. Ad un certo punto mi afferrò il braccio buttandomi sul divano «t-tom?» diventai subito rossa. Mi guardò con quei suoi occhi color nocciola,in cui mi persi facilmente.
«ecco...volevo chiederti scusa per prima e anche scusa per adesso..» disse sistemandosi da sopra di me, mettendosi seduto.«non ti preoccupare...» andai un attimo in cucina e presi le crepês che avevo preparato mi sorrise e le mangiammo insieme, mentre parlavamo per conoscerci meglio. In un ora era come se fossimo diventati migliori amici, anche se eravamo solo amici strettiDin don
Bussarono la porta ed allora andai ad aprire. Era Gustav e Bill che avevano uno sguardo divertito.
« ciao ragazzi! » dissi. Mi sorrisero entrambi ed entrarono. « tomm » disse Bill «dimmi scimmia » « ha detto il capofamiglia che vivrai con noi e verrai a scuola con noi» spiego Bill. « riguardo a te Jane, ha detto il capofamiglia che puoi restare» sobbalzai di gioia e abbracciai tutti quanti. Tom mi sfoggiò un sorriso meraviglioso. Poi salí in camera, un po' infastidito. «sono contento che rimani qui Walton » mi disse Bill. Gli sorrisi e andai da Tom, visto che era un po' arrabbiato.
«Avanti» mi disse. «Tutto bene Tom?» mi fece segno di si ma ero SICURA che mi stava mentendo. stava suonando la chitarra e mi fece cenno col capo di sedermi vicino a lui. « sai suonare?» «ovvio che si!» dissi. Mentre suonavo sentivo i suoi occhi puntati sul mio viso. « sei brava! Ma hai bisogno di pratica! Vieni qui» mi fece sedere sulle sue gambe e mi fece provare alcune note. Questo si che era il vero Tom. Il suo lato dolce mi piaceva un sacco. Rimanemmo così per un po' finché non ci addormentammo abbracciati sul letto di Tom.Continua ...
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~your breath on my body~
RomanceJanette è una ragazzina orfana di padre. dopo circa qualche anno perse anche la madre, perciò dovette andare a vivere dal nonno, che doveva fare i lavori alla casa, perciò si stabilì in una tenda finché un giorno....