Capitolo 05

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-C'ero anche io cara, ti capisco, 1978, mi ero appena trasferita in questo albergo e mi avevano assegnato la 308. Si verificarono strani fenomeni: una volta una donna mi rincorse per la stanza e stavo per gettarmi dalla terrazza per sfuggirle. Io conosco bene tutta la verità, fanciulla.- disse l'anzianà. Poi dopo aver bevuto un sorso di thè, continuò: -Circa un secola fà mio padrè comprò quest'edificio e ci costruí un manicomio. Da piccola mia madre mi portava spesso qui con lei; c'erano ogni tipo di persona: malati, pazzi e psicopatici che urlavano. Intorno ai miei undici anni, un giorno io e mia madre portammo dei farmici ad un'anziana della 308 veramente malconcia. Parlava spesso da sola, era magrissima e aveva la pella bianca; per non parlare dei suoi piccoli occhi dove si leggeva pura cattiveria.
L'anziana si alzò di colpo e diede un forte strillo. Per la paura mi andai a nascondere in un armadietto semichiuso, dove da una fessura assistii alla morte di mia madre.
Da allora mio padre chiuse l'edificio e dopo qualche hanno lo vendette al recente propietario. Io mi trasferii qui in memoria di mia madre ma non riuscii a restare meno di una settimana; mi ritengo fortunata d'essere ancora viva.-mi disse. Concluse con -Vai via da qui!- e posò la tazzina.
Dopo quelle parole ero sbalordita. Si, certo! Ora era tutto chiaro. Ma non potevo continuare a stare nella 308. Feci le valigie e andai via.
Qualche settimana dopo tornai all'albergo per fare visita alla donna. Mi dissero che purtroppo si era suicidata nella 308 la notte del mio abbandono.
Uscii dall'ingresso e mi sedetti sulla panchina che distava a pochi metri. La pazza non aveva risparmiato l'anziana signora, ma stava semplicemente aspettando il suo ritorno dopo 60 anni per ucciderla. Mi alzai, tornai in macchina e mi diressi a casa da mia mamma.
I giorni con lei erano erano sinlenziosi, mi sentivo una buon'a nulla.
Un pomeriggio la ritrovai a piangiere sul divano con la foto di mia nonna. Mi accostai delicatamente vicino a lei e distolsi lo sguardo per non piangere. Le sue lacrime erano troppe; scivolavano dal suo viso e precipitavano sulla foto.
Dopo averla consolata la invitai ad andare a riposare e mentre sistemavo il letto uno sguardo cadde sulla foto. Un flashback mi passo davanti, nonna assomigliava alla donna marturiata che vidi riflessa nel vetro. Ritenni che fosse una cosa impossibile, ormai vedevo quella donna ovunque.
La mattina non resistivo più, e con la presunta somiglianza di nonna con la donna, la mia curiositá era a mille; allora mentre mia madre faceva colazione, con tono distaccato le chiesi: .....

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Per il continuo della storia aspettate a breve il Capitolo 06, rimarrete sorpresi da quello che accadrà!✨
Voglio pubblicizzarvi 'sarac-99'
accogliamola andando a leggere la sua storia!💕

La Donna della 308.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora