Mi chiudo la porta di casa alle spalle, felice di non avere contatti con il mondo esterno fino al giorno seguente.
A lavoro è stato un'incubo: i minuti non passavano più e i colleghi erano più irritanti del solito.Mi spoglio dai vestiti per andarmi a fare una doccia sciogli nervi e una volta uscita, pulita e profumata mi stendo sul letto avvolta dall'accapatoio respirando e ascoltando il silenzio della casa.
Non passa molto tempo prima di sentire la porta d'entrata aprirsi e richiudersi, perciò mi alzo dal letto per raggiungere il mio bel fidanzato.
Lo trovo in cucina, con due cartoni di pizza che sta mettendo in forno e immediatamente sento l'acquolina in bocca e il cuore esplodermi d'amore.
Con uno scatto lo abbraccio da dietro.
«Ma ciao a te» mi saluta e percepisco il grande sorriso che ha.
Lo faccio girare e unisco le mie labbra alle sue, desiderosa di risentirlo vicino.
«Com'è andata oggi?» gli chiedo mentre strofino il mio naso sul suo. Tiene le mani appoggiate sui miei fianchi e quella piccola bolla di calma mi fa dimenticare completamente la giornata.
«Bene e a te?»
«Uno strazio, ma non ho voglia di parlarne. Non vedevo l'ora di tornare a casa per stare con te.»
Mi bacia la fronte e abbassa le mani sul sedere che strizza e massaggia.
«Vado a farmi una doccia. Nel frattempo ti va di mettere su un film che mangiamo sul divano?»
Annuisco sorridente e lo lascio andare.Scelgo a caso un film tra i consigliati di Netflix e mi vesto.
Alex entra in soggiorno con addosso solo un paio di pantaloni della tuta corti e si siede al mio fianco, avvolgendomi le spalle con il braccio e il cartone della pizza sulle gambe.
Guardiamo una mezz'ora di film prima di venir trascinata sulle sue gambe, il cartone della pizza dimenticato sul tavolino, e le labbra che viaggiano ovunque tra il collo e le labbra con grande desiderio.
Mi morde il labbro, facendomi gemere, e ripete il movimento più volte fino a quando la protuberanza sotto di me non diventa completamente dura.Mi toglie la canotta e mi bacia su tutto il petto, avventandosi sul mio seno nudo: lo strizza, bacia, morde e lecca i capezzoli, facendomi bagnare. Gli tiro i riccoli della cute mentre fa un succhiotto sulla tetta sinistra.
Gli sollevo il viso: gli occhi sono lucidi e le labbra più rosse e gonfie del normale.
Mi alzo in piedi e sfilo i pantaloncini facendoli cadere lungo le cosce.
Alex si siede meglio, sul bordo del divano, e con l'indice mi tocca da sopra il tessuto degli slip, prima delicatamente facendomi venire i brividi e, dopo l'ennesimo sospiro, si fa spazio tra le labbra per toccarmi meglio. Mi aggrappo alle sue spalle e divarico meglio le gambe.«Fai qualcosa» lo supplico. Così mi afferra il bordo degli slip e li abbassa. Me li mostra e potrei quasi arrossire vedendo la macchia umida che osserva.
«Ogni volta che le vedo vorrei fossero così.»Mi afferra per il sedere e mi avvicina a sé, leccandomi poco sopra l'inizio delle due labbra e poi, con l'aiuto delle dita, si abbassa sul clitoride. Le sue mani mi desiderano, la sua bocca è affamata.
«Siediti» dice alzandosi e indicando il divano. Lo faccio e si inginocchia davanti a me, alzandomi le gambe per metterle di lato alla sua testa. «Voglio sentirti urlare.»
Con due dita separa le due labbra e con un breve movimento della lingua mi lecca da sotto a sopra.
Sospiro pesantemente.
Mi lecca ancora una volta con la lingua piatta, fermandosi sul clitoride per succhiarlo.
«Non ti fermare» lo prego.
Ma le mie parole hanno l'effetto contrario.Si allontana per afferrare una fetta di pizza e poi si riavvicina.
Lo guardo confusa mentre si riposiziona e raccoglie i miei umori con la pizza, addentandola poi feroce.
Resto ipnotizzata da quel gesto che per qualche strano motivo mi fa ruotare gli occhi dal piacere. Nel secondo dopo la sua bocca ritorna su di me.
«Squisita.»Sento la sua lingua ovunque, il corpo scaldarsi e faccio fatica a mantenere gli occhi aperti. Gemo forte afferrandomi al divano quando le sue dita mi stimolano l'entrata, senza mai penetrarmi.
La lingua resta sul clitoride, spostandosi da destra a sinistra, su e giù, succhiando.
Dalla mia bocca escono solo gemiti, sospiri e urletti.Di scatto smette.
Si allontana e guarda i miei umori che sento colare.
Si avvicina al mio orecchio, mi bacia sotto al lobo.
«Ci sei?» la voce roca mi manda su di giri e annuisco. «Molto bene.»
Mi lascia un veloce bacio sulle labbra e si abbassa di nuovo.Mi penetra con due dita e le muove velocemente mentre con la lingua gioca con il fascio di nervi poco sopra.
L'orgasmo mi travolge da testa a piedi, facendomi tremare le gambe e stringere la testa di Alex tra le mie cosce, ma questo non lo ferma nemmeno per mezzo secondo.
Gemo forte e urlando il suo nome, inebriata e nell'oblio.
Continua a leccarmi, rimuovendo lentamente le dita fino a farmi passare l'orgasmo e oltre.«Ti prego, fermati.» Lo supplico quando ritorno nelle mie facoltà.
Si mette al mio stesso livello e mi bacia sulla bocca.
«Assaporati.»
Soffoco un gemito quando mi penetra ancora con due dita e gemo senza ritegno quando me le infila in bocca.
Mi lascio completamente andare sul divano e quando il respiro torna completamente regolare, Alex mi sposta sulle sue gambe.«Come va?» chiede con un sorriso.
«Alla grande.» La voce mi esce quasi rauca e lo bacio.
Sento il mio sapore sulla barba cresciuta e mi ci vuole tanta forza di volontà per non gemere.
«Quella cosa con la pizza, non so come ti sia venuta, ma è stata... non lo so, bellissima!» Gli avvolgo le braccia intorno al collo.
«Mi piace sperimentare nuovi sapori e, segreto, è diventato il mio preferito.»
«Comunque...» muovo i fianchi sul suo cavallo facendogli cambiare sguardo, «quando posso cavalcarti?»È l'ultima cosa che dico perché poi mi ritrovo con il fiato smorzato in gola e colante di orgasmi.