Era reale, tutto così reale. Il mondo intorno a me perdeva i colori, si annullava. Restava solo il rosso, esisteva solo Xanaria. I suoi agglomerati di mattoni rossi erano un altro duro colpo al mio progetto, quanto più le mura erano forti, tanto più tutto il resto diventava fragile.
L'ipotesi di richiamare Myer alla Base si insinuò nella mente: abbandonare tutto, per un istante, mi sembrò la cosa più intelligente da fare. Un briciolo di follia percorse i miei occhi mentre posavo lo sguardo sulla mia mano tremante. Indugiava sulla tastiera: si avviò sicura per premere il bottone, poi subito ritratta per l'indecisione. Ero la Direttrice del progetto, potevo decidere quando volevo e quel che volevo del destino della missione e questo fu abbastanza per convincermi.
Il segnale partì da un remoto angolo del mio cervello, la mano cominciò a muoversi nuovamente. Il dito giunse sul tasto "Invio" per chiedere il collegamento ma fu tutto troppo lento. Proprio in quel momento giungeva alla Base il secondo report, annunciato come sempre dalla cara signora "corde di metallo" e quel gesto disperato servì solo a prendere visione del messaggio.
Henning comparve sullo schermo avvolto dalla luce bianca del pianeta A3-A4.
"Chris Henning da A3-A4, Report I. Li nominerò così dato che, come già riferito nel collegamento precedente, qui è difficile stabilire un'ora e una data precisa"
Mostrò il display del misuratore che segnava un periodo di rivoluzione del pianeta di circa 15 ore. Si spostò poi di circa qualche centimetro, portandosi dietro il misuratore. Questa volta era di 8 ore.
" Per rendere bene l'idea credo mi permetterà, signorina Shaw, una frase che mi farà uscire per un attimo dal mio ruolo di Esploratore e sottoposto. La verità è che mi sembra di essere padrone assoluto del tempo: cambia quando decido che cambi, lo piego al mio volere. L'unica spiegazione logica che posso dare a questo fenomeno è un possibile difetto del misuratore, ma tutta l'equipe sa benissimo che è stato brevettato correttamente per tutti gli otto pianeti del nostro Sistema Solare. Credo, dunque, che gli esperti alla Base debbano seguire ben altro ragionamento."
Un mare di possibili spiegazioni cominciarono a vagare senza una precisa destinazione nella mia mente. Nessuna sembrava essere quella plausibile, ma tutte avevano uno stesso comune denominatore. Le variazioni, specialmente quelle così estreme, erano sempre indice di forte instabilità.
"E questo non sembra essere l'unica particolarità riguardo al tempo. Dopo essere stato qui per più di uno o forse due giorni terrestri, almeno credo, mi è ormai evidente che qui non cala mai l'oscurità. Inizialmente sembrava che la fonte di luce seguisse costantemente il pianeta, illuminandolo. Ora invece sono sempre più convinto della presenza di due "soli" disposti secondo una linea sole-pianeta-sole, così il pianeta ruota, rivolgendo la faccia prima a l'uno poi all'altro sole. Il risultato è una luce eterna."
Era la cosa più interessante fino ad ora: luce significava energia ed energia significava vita. Avremmo potuto tentare di seminare piante terrestri e con la fotosintesi produrre a qualsiasi ora grandi quantità di ossigeno, qualora non ce ne fosse, per permette vita umana su A3-A4.
"E non è finita qui, signorina Shaw, l'atmosfera di questo pianeta non è come la nostra e le analisi lo evidenziano. Ho mandato i risultati al Dipartimento e certamente gli esperti sapranno spiegarle meglio. In ogni caso sembri si tratti di una miscela densa di gas altamente infiammabili, motivo per cui mi hanno consigliato di evitare qualsiasi cosa possa scatenare una reazione chimica violenta. Almeno finchè non l'avranno studiata e mi sapranno dire dalla Base come controllarla"
Tirai un sospiro di sollievo, come per assaporare l'aria di quel pianeta tanto lontano. La bozza di un sorriso si disegnò sulle mie labbra. L'immagine di Henning proiettata sul computer parve vederlo, sorrise con me. Quell'aria di gas tossici sembrava riempirmi i polmoni. Un altro respiro, forse non tutto era perduto.
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(H)ORUS
Science Fiction(H)ORUS Eveline Shaw, una brillante e giovane scienziata è ingaggiata dalla (H)ORUS: Organizzazione Ricercatori di Universi Sconosciuti, con il compito di selezionare quattro nuovi mondi e quattro abili esploratori. Qui entrano in gioco Mathias...