L'azzurro degli occhi di Kora si dissolse accompagnato dal movimento della mano, lasciando il posto al grigio traslucido dello schermo. La mente proiettava ancora sulla superficie l'immagine di un luogo incredibile dove l'acqua era padrona di tutto, persino di se stessa. Decideva come essere e dove stare, sfuggendo al dominio di tutte le leggi imposte dalla scienza.
"Trasmettete al Dipartimento Analisi il filmato affinchè confrontino il comportamento anomalo dell'acqua con i risultati delle analisi inviate da Schmitt, intanto convocate qui il migliore chimico e il migliore fisico che hanno a disposizione. Esigo qualcuno che possa darmi una spiegazione oggettiva per questo fenomeno! Al massimo trovatemi qualcuno che possa dirmi come poter sfruttare questo fenomeno a nostro vantaggio, altrimenti quell'acqua non servirà neanche per farci i gargarismi!"
Sugli scalini e alzando la voce, dalla mia bocca uscivano comandi severi che andavano posandosi sulle teste dei presenti ammutoliti. Avevo uno spiccato talento per il comando e un'innegabile pugno di ferro. Se non avessi dedicato la mia vita allo studio e alla scienza, avrei potuto senza alcun problema trascorrere la mia esistenza nell'esercito e addirittura aspirare a comandarne uno. Tuttavia l'ambizione di essere la prima scienziata a raggiungere altri universi aveva sopraffatto quella di essere la prima comandante donna di un esercito. La mia infinita curiosità, in verità, aveva sempre dominato sulle mie altre aspirazioni. Cercavo di cambiare il mondo che mi circondava, ma mentre c'era qualcuno che si schierava in prima linea sui campi di battaglia, io facevo conquiste nei miei laboratori, dirigendo scienziati, anziché soldati.
"Fatto, signora! Saranno qui nel pomeriggio, dopo che avranno terminato di confrontare la mole di dati che hanno a disposizione. Vogliono essere sicuri di avere ben chiara la situazione prima di formulare una teoria definitiva"
"Nuovo messaggio per la signorina Shaw, ripeto, nuovo messaggio per la signorina Shaw"
"Che vengano insieme a un biologo, un botanico, insomma qualcuno che possa aiutarci ad analizzare la flora di T2-A5, questo è sicuramente il report di Meeks!
"Bene, signora."
"Kate, manda in riproduzione Meeks sullo schermo principale!"
Chloe si era ben ambientata nel luogo in cui era stata confinata. Sorrideva all'obiettivo della telecamera, mostrandosi fiera mentre sedeva a gambe incrociate sulla terra scura. Alle sue spalle la tenda che era stata fornita a tutti gli esploratori era coperta dalle enormi foglie di una pianta rampicante e circondata dal resto della vegetazione.
"Avete visto le piante? Ho piazzato la tenda ieri notte e stamattina era già interamente ricoperta. Credo che l'ecosistema riconosca tutto ciò che estraneo ad esso e lo attacchi, cercando di distruggerlo."
Frugò nella borsa a tracolla che faceva parte della sua "uniforme" tipica, la sua seconda pelle. Ne tirò fuori un cucchiaino che lasciò poi cadere al suolo. In pochi istanti la terra reagì. Radici spuntarono dal suolo andandolo a ricoprire, stringendolo forte fino a portare il metallo al punto di rottura.
"Succede questo ogni volta che qualcosa entra i contatto con il terreno, eccetto che per..." - si fermo per qualche istante - "Eccetto che per me."
Il suo volto trasudava dubbio e perplessità e incredulità. Impostò i piedi per alzarsi affondando i gli scarponi nella nuda terra. Una volta su, vagò nel perimetro della sua postazione toccando qualsiasi pianta le capitasse a tiro, voltando le spalle alla telecamera, quasi dimenticandosi di essere nel pieno della registrazione. Le sue dita non venivano catturate, anzi; le foglie si ricoprivano di macchie iridescenti, i fiori scrollavano i loro petali fino a raggiungere la massima apertura, mostrandosi in tutta la loro particolare bellezza.
"Hanno una specie di intelligenza che permette di far distinguere loro le caratteristiche di uno e dell'altro oggetto. Instaurano come una sorta di speciale connessione, per cui decidono se questo è bene o è male."
Ritrasse l'ultimo dito che era rimasto inevitabilmente attratto dal fiore che sfiorava. Come fosse una magia, quello subito si ripiegò su se stesso, come se perdesse parte della sua vitalità. Mi girai attorno: tutto lo staff guardava rapito quel giardino d'incanto, non prestando attenzione alla ragazza che tornava a sedersi.
"Ho trovato delle gallerie, signorina Shaw, scendono giù nelle profondità della terra. Ma la cosa interessante e che non sono mai governate dall'oscurità. Lungo tutte le pareti scorre un'immensa luce, generata da milioni di piccole unità mischiate nella polvere. Devo ancora capire esattamente cosa sono e il loro funzionamento, esplorare le gallerie e raccogliere dati. Il problema è che qui c'è poco ossigeno e non ho il tempo materiale per svolgere la missione. Quello naturale mi basta per registrare un report all'aperto, ma non per andare in giro ad esplorare"
Si tirò su a fatica, il petto si alzava e abbassava in una ricerca disperata.
"Farò il possibile per portare a termine la ricerca. Ossigeno o non ossigeno, ci conti, signorina Shaw"
L'eco della sua voce andava dissolvendosi, così come l'immagine di lei che, con passo felpato, si dirigeva verso la sua tenda, toccando ancora una volta tutti i fiori che si trovassero alla portata delle dita.
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(H)ORUS
Science Fiction(H)ORUS Eveline Shaw, una brillante e giovane scienziata è ingaggiata dalla (H)ORUS: Organizzazione Ricercatori di Universi Sconosciuti, con il compito di selezionare quattro nuovi mondi e quattro abili esploratori. Qui entrano in gioco Mathias...