Lullaby:

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Ero arrivato, finalmente. Ore e ore di viaggio per raggiungere la mia nuova dimora, quella che mi avrebbe accompagnato fino alla fine dei miei giorni, quella che avevo desiderato tutte le volte che a casa mia ero tormentato da problemi, pensieri, azioni e tanto altro. Avevo già sistemato tutto in quelle settimane, il mio trasferimento era ufficialmente concluso. Ora potevo ricominciare da me e creare nuovi ricordi in quello che sarebbe diventato il mio rifugio. Era una casa in montagna, lontana dal rumore, dove gli unici suoni che sentivi erano quelli della natura e nient'altro.

Accesi il fuoco con della legna; avevo un camino tutto mio, chi poteva crederci? Sorrisi alla vista di quel rosso acceso e al pensiero che finalmente non dovevo indossare troppe felpe per riscaldarmi. Ce l'avevo fatta. Will, il mio Labrador "biondo", come lo chiamavo io, era sdraiato sul pavimento, beato anche lui in quella tranquillità e in quel calore che profumava davvero di "casa". Poco dopo, anche Tornado, il mio gatto dal pelo bianco e corto, venne a sdraiarsi con la testa sul pancino del suo compagno di vita.

Mi sedetti sulla poltrona nera in pelle che avevo fatto sistemare ai lati del divano al centro del salone, mi guardai attorno e aprii il libro, più che altro la "guida" che stavo leggendo da un po', intitolata: *La grande guida sull'astronomia*. Ero arrivato al capitolo delle stelle, il mio preferito.

<<Polluce è una stella situata nella costellazione dei Gemelli. Avendo magnitudine +1,15[1], essa è la stella più luminosa della costellazione, nonché la diciassettesima stella più brillante del cielo notturno. È una stella dell'emisfero boreale, ma le sue possibilità di osservazione dall'emisfero australe sono ampie. Si tratta di una gigante di colore arancione distante 33,7 anni luce dalla Terra. Ciò la rende la stella gigante a noi più vicina. Ha un raggio circa 9 volte maggiore di quello del Sole, ed è quaranta volte più luminosa, mentre la sua temperatura superficiale è inferiore di circa 1000 K[8]. Il suo nome si riferisce al Dioscuro, figlio di Zeus e Leda.>> Narrai ad alta voce, come se ci fosse qualcuno oltre me ad ascoltare. Invece, eravamo solo io, i miei pelosetti e la pace di quelle quattro mura.

<<Le lettere greche della nomenclatura di Bayer vengono assegnate in base alla luminosità, assegnando la lettera α alla stella più luminosa e via via le altre lettere alle stelle meno luminose. Nel caso di Polluce, la cui lettera identificatrice farebbe pensare a un "secondo posto", non è così. Polluce è infatti nettamente più brillante di Castore, che ha magnitudine +1,59[13]. Per spiegare questa discrepanza è stato ipotizzato che una delle due stelle abbia cambiato la propria luminosità negli ultimi secoli.>> Continuai a leggere senza fermarmi.

Quindi, Polluce, fin dall'inizio della sua esistenza, era stata "proiettata" come il "secondo posto"? Mi chiesi. Non sapendomi dare una risposta, ne inventai una secondo il mio punto di vista. Polluce divenne la mia stella preferita all'età di sei anni e lo sarebbe rimasta per tutta la vita. Io non ero, e non sono mai stato, abbastanza "luminoso" rispetto agli altri; loro sarebbero sempre stati avanti a me, nonostante l'impegno e l'amore che mettevo nelle cose. Porto luce nella vita altrui, ma mai abbastanza da essere "la lampada", solo un piccolo filo che si collega alle persone che vengono prima di me.

Sbuffai al pensiero di tutte quelle emozioni contrastanti che mi logoravano dentro, perché potevo fuggire da ambienti tossici, ma mai da me stesso. Ero il miglior auto-sabotatore del mondo, il peggiore dei miei incubi, la persona che si poteva odiare di più. Il distruttore di tutto ciò che toccavo. Colui che veniva definito "marcio" e faceva marcire ciò che lo circondava. Io non ero mai abbastanza: non ero il figlio prediletto, non ero quello che si notava, ero invisibile. Ero il burattino di chiunque potesse tormentarmi, perché ero "buono", ma mai abbastanza da essere amato in modo giusto, senza dover fare o dare qualcosa in cambio.

Mi sono sempre dovuto "meritare" l'amore, e ora non so più cosa significhi sentirsi sicuri che non ci sia una persona più facile, migliore e soprattutto più meritevole da amare. Sbuffai e chiusi la guida, riponendola nella libreria che avevo fatto costruire appositamente in quella stanza. Mi alzai e mi avvicinai al piano, suonando lentamente e con delicatezza le note di *You are enough* di Sleeping At Last, che cullavano le mie giornate, specialmente le notti tormentate.

Suonai, canticchiando a bassa voce, perché purtroppo le mie doti canore non erano delle migliori e avrei rovinato l'atmosfera. <<You're enough, you're enough, I promise you're enough>> ripetei quelle strofe come se fossero una poesia da imparare a memoria per la scuola. Invece, era solo un promemoria per non ricadere nelle mie abitudini quotidiane.

Guardai l'orologio che portavo al polso. Niente di costoso o luccicante, solo un semplice orologio. Segnava l'una di notte esatta. Non era mia abitudine dormire presto, ma avevo viaggiato tanto, e domani avrei affrontato il mio primo giorno di lavoro. Così, riposi tutto, riempii le ciotole d'acqua e croccantini per le due palle di pelo e sistemai le loro cuccette vicino alla porta della mia camera, in modo che potessero entrare e uscire ogni volta che ne avessero bisogno.

Indossai il mio pigiama in seta nera e lavai i denti con delicatezza e attenzione, io e le mie fissazioni. Una volta finito tutto, mi fiondai sotto le coperte, con Alexa al mio fianco che faceva risuonare in tutta la stanza *Lullaby* di Sleeping At Last, che ancora una volta cullava i miei pensieri. Chiusi gli occhi e attesi di cadere tra le braccia di Morfeo, aspettando l'inizio del mio tormento quotidiano: gli incubi.

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SPAZIO AUTORE:

Ehilà!
Questa storia è in lavorazione da qualche mese, spero possa essere voce per chi non l'ha, per chi non riesce a farla sentire o per chi urla ma non viene comunque ascoltato.
Ne vedremo delle belle con quel brontolone di Efrem, soprattutto per quanto riguarda l'amore!

PS: Il nome di ogni capitolo è preso dai titoli delle canzoni di Sleeping At Last!

Buona lettura,
Urano! ❤️‍🩹

Polluce, splendi per primo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora