La giornata si era conclusa con me che suonavo al piano la ninna nanna per far addormentare tutti i bambini, lasciai un bacino sulla testa di ognuno riprendendo l'elastico dai capelli di Jeremiah. Amavo quel bambino con tutto me stesso e non sapevo nemmeno il motivo, so solo che se avessi potuto lo avrei tenuto con me per sempre. La vita non me lo permetteva, non stavo ancora così bene economicamente e mentalmente non sarei mai stato il genitore adatto. Non potevo dare amore a quell'anima innocente se distruggevo la mia tutti i giorni.
Ed eccomi di nuovo fermo nella mia poltrona, a pensare a cosa avessi fatto per meritarmi tanto dolore e tanta agonia nella vita. I cuccioli avevano mangiato, erano usciti ed io? beh, io avevo deciso di saltare l'ennesimo pasto della giornata e fermarmi a riflettere. Videochiami Jason, il più odioso dei miei fratelli ma anche quello più lontano e simile a me, motivo per cui litigavamo sempre.
<<Hey Jas, come va? che mi racconti?>> dissi quando rispose alla mia chiamata.
<<Hey Efrem, tutto bene tu? niente di che, molto stanco sai, il lavoro diventa pesante.>>
ascoltai e risposi subito dopo alla sua domanda <<Il lavoro tutto bene, a casa beh mi sento a casa.>> dissi mordendomi l'interno guancia a quella frase. <<Era ora Efrem, me ne sono scappato il prima possibile da quella casa dove ogni scusa era buona per farti sentire un peso. Meriti di trovare la tua pace.>>Ed era vero. Jason all'età di 18 anni si trasferì lasciandomi completamente solo. Sorrisi a quell'affermazione annuendo successivamente con la testa, poco dopo sentì sua moglie chiamarlo: <<Jason tesoro, è arrivato Brett>> lui si girò verso quella che era la sua metà per annunciarle che stava arrivando.
<<Dai ti lascio andare, salutami Hayley e anche Brett.>> Brett era il fratello di Hayley che delle volte si riuniva con loro per sfidare mio fratello alla play nei suoi pochi momenti liberi. <<Ciao fratello, stammi bene.>> riattaccai la chiamata con un sorriso sulla faccia e quasi mi sembrò assurdo tanta pace tra di noi. Ma c'era anche tanta distanza, lui viveva in Francia e io dall'altra parte del mondo. Mia sorella Nives invece, nonché sorella maggiore e mia confidente, viveva nella nostra città natale, Londra. Viveva poco più avanti di mia madre, spesso ironicamente la definivamo la " prediletta " .Purtroppo mia madre aveva deciso di rimanere a Londra poiché voleva starle vicina visti i miei tre nipotini. Io ero il più piccolo dei tre, eppure mi sentivo tanto grande nonostante la tanta differenza d'età con loro. Quella sera decisi di mettermi a scrivere, scrissi di Jeremiah, una poesia per lui:
Il mio bambino dai ricci cadenti,
dagli sguardi attenti,
in mezzo ai più grandi prepotenti.
vorrei stringerti a me e tenerti,
ma sono fatto di forze inesistenti.
tu dagli occhi luccicanti,
io pieno di rimpianti.Ed è così che parlai in versi dell'unico essere umano che abbia mai avuto il mio cuore, al figlio che ho sempre desiderato. E mentre scrivo di questo, ecco che lo percepisco: un attacco di panico in arrivo. La tachicardia che fa velocizzare i miei battiti come se stessero uscendo dalla cassa toracica, il mio corpo tremante che inizia a sudare freddo e le mie mani tra i miei capelli pronto a tirarli.
Mi alzai camminando per la stanza cercando di respirare regolarmente, nonostante il pianto fatichi ancor di più il tutto. Allora, ecco lì, l'unica cosa che riesce a calmarmi: il taglierino. Lo presi in mano e iniziai ad infliggere dolore al mio corpo, taglio dopo taglio. Non urlai dal dolore, non svenni per il sangue, niente di niente. Tutt'altro, lo ammirai. Vidi il liquido rosso colare per tutte le mie gambe e mi sentì subito più calmo. Ecco, casa mia era lui. Il dolore; era calma, casa, sicurezza.
Respirai a pieni polmoni e finalmente le lacrime cessarono così come i miei battiti tornarono regolari. Non disinfettai niente, misi solo dell'acqua calda sui tagli, sentì il dolore avanzarsi e sorrisi per poi asciugarmi e mettere un pigiama pronto a dormire imbottito di melatonina.
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Polluce, splendi per primo!
Roman d'amourEfrem Relish intraprende un viaggio alla ricerca di una nuova esperienza, deciso a lasciare alle spalle la sua famiglia e la sua città natale, nella speranza di dare una svolta alla sua vita. Determinato a costruirsi un nuovo presente, cerca di sfug...