Capitolo 16 - I need everything to stop -

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Capitolo16

I need everything to stop


"Non abbiate paura del dolore, o finirà o vi finirà."

LUCIO ANNEO SENECA


Eccoci qui con il nuovo capitolo 🌹🎧🩸

Fatemi sapere cosa ne pensate, vi aspetto su Instagram con il box domande.

⚠️TW: autolesionismo, tentato suicidio⚠️



Chloe

Le tenebre rappresentano la paura più grande per molte persone. L'impossibilita di vedere dove la realtà finisce per dar spazio all'immaginazione.

Il mondo senza essere illuminato può prendere sembianze distorte, in grado di farci sentire perennemente in pericolo.

Da bambina combattevo i mostri sommergendomi di coperte, ogni arto doveva essere nascosto.

Crescendo ho iniziato ad ammirare il buio, mi fa sentire avvolta e protetta perché nasconde ogni mio singolo difetto.

Ora, invece, ho bisogno di esplorare quell'oscurità sconosciuta perché vedo uno piccola luce; come quelle che le madri mettono attaccate alla prese per rassicurare i bambini che con la notte non spegne tutto, per sempre.

Lui è un piccolo spiraglio, un taglio sottile tra due pareti nere che rilascia una scia bianca.

Lui, che ora mi sta cingendo le spalle, è come quella piccola lampadina in una camera immersa nel vuoto.

«Grazie»

«La prossima volta, dimmelo che vuoi che ti venga a fare le coccole di prima mattina, non c'è bisogno di farmi prendere un infarto» sorride mentre, anche se indirettamente, mi sta chiedendo di non farmi più del male.

A volte riesco a controllare il bisogno di ferirmi, altre sento le braccia bruciare dalla necessità di aprirsi sotto la piccola lama.

Però, quando finisce il sollievo arriva la vergogna, non vado fiera di ciò che faccio per stare meglio ma mi sono autoconvinta che non ci sia altro che possa aiutarmi.

Sto per rispondergli quando il telefono, nella tasca della felpa, inizia a squillare.

«Pronto, Haley»

«Ciao Chloe, come stai?» la sua voce non è tranquilla e rilassata come gli altri giorni.

«Bene» la risposta che rifilo sempre ma che non ha mai rispecchiato la realtà «Che succede?»

«Dylan, è tornato poco fa» sbuffa «non so cos'ha quel coglione, vedi di parlarci tu. Ti avviso, sarà un'impresa, non ha voluto sentire neanche Grace» tiro un sospiro di sollievo nel saperlo a casa anche se mi dispiace non essere lì con lui.

Haley è l'unica che non è riuscita ad instaurarci un rapporto, e anche Dylan non sembra molto ammaliato dal suo carattere.

«Ora dov'è?»

«Con mamma, ha detto che si sente in colpa e temeva che non lo facessimo tornare in casa» sento un "idiota" alla fine della frase ma faccio finta di niente.

«D'accordo, più tardi provo a chiamarlo. Grazie Haley, ci sentiamo» mette giù senza salutare, come sempre.

«Che succede?» la voce di Logan, che è ancora al mio fianco, arriva delicata all'orecchio.

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