Capitolo 19
Segnata
⚠️TW: dca, Abuso, violenza, scene esplicite, attacchi di panico, linguaggio volgare
Questo capitolo NON è adatto a persone sensibili⚠️
Da quel giorno non riesco più a vedere nessun uomo nello stesso modo
Rivedo sempre lui
Le sue mani
I suoi occhi
Il suo volto
Da quel giorno vedo sempre prima il male che il bene che potrebbe esserci
Da quel giorno lui c'è sempre, su di me e dentro di me
Eccoci qui con il nuovo capitolo 🌹🎧🩸
Fatemi sapere cosa ne pensate, vi aspetto su Instagram (martibooktok) con il box domande.
Chloe
«Buongiorno Chloe, alzati che rifacciamo il letto» la voce di Ava mi sveglia insieme alla sua mano, gelata, posata sul mio braccio.
«Che ore sono?» chiedo, mentre provo a spostare il braccio, completamente addormentato, da sotto la mia testa.
«Sono le sette e mezza» dice, mentre comincia a disfare il letto.
Mi alzo dopo essere rimasta senza lenzuola addosso, striscio in bagno rinfrescandomi la faccia.
E' passata una settimana, da quando le mie sorelle sono venute a trovarmi, e il ricovero sta procedendo per il meglio. Riesco a distrarmi stando con gli altri o sentendo Grace e Dylan.
«Buona Pasqua, comunque» urlo da dietro la porta.
Dopo essermi lavata e cambiata esco e vado a prendermi il telefono, facendo gli auguri a tutti i contatti sulla rubrica.
Finito di scrivere gli auguri, a persone a cui non frega niente di me, ricordo a mio padre cosa deve portare oggi durante l'orario di visita.
«Chloe, oggi la vuoi fare colazione?»
«No Richard, grazie. Ah, auguri» dico, sfoggiando il mio miglior sorriso.
Richard e Abigail, gli addetti alla mensa, sono delle persone magnifiche e mi trattano come una figlia.
«Va bene testona. Auguri anche a te» esce dalla stanza, lasciandomi nuovamente sola.
Faccio una piccola passeggiata per poi sedermi e continuare a leggere il libro, prendo il telefono e lascio partire i miei brani preferiti su Spotify.
Sto leggendo ormai da più di un'ora e sono ferma a questa frase, con gli occhi lucidi e un nodo che mi stringe la gola.
"Sprechiamo la maggior parte del nostro tempo e delle nostre energie a nasconderci, ma sotto sotto vogliamo venire alla luce. Siamo fatti per nascere, non certo per morire."
«Buongiorno fanciulla, come stiamo?» la dottoressa Miller entra nella stanza, portando la mia mente lontano dall'emozione di quelle righe.
«Come mai è qui il giorno di Pasqua?» chiedo, mentre mi sistemo sul letto lasciandole lo spazio di sedersi.
STAI LEGGENDO
Continue - Non smettere di lottare -
Roman d'amourLogan Clark è un ragazzo di ventitré anni, soffre di una malattia psichiatrica che non gli permette di distinguere la realtà dalle immagini che la sua testa riproduce. Chloe Cooper, una delle tre figlie del coach di una rinomata scuola di Miami, un...