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Vedo che sono le 14, ovvero l'orario in cui torno solitamente a casa dopo scuola ma oggi non ne ho completamente voglia, tanto sanno già che oggi ero assente. Continuo a parlare ancora per un po' con questo ragazzo che sfortunatamente dopo un po' se ne va. Entro in un limbo mentale della mente nel quale non trovo ulteriori ragioni per continuare questa vita, voglio dire, se devo continuare a vivere così anche no. Sono stufa di tutti.


I miei fratelli continuano a rompere le scatole con quelle stupide regole e quelle punizioni neanche avessi ancora cinque anni. Gli amici sono tutti uno più falso dell'altro, quando credi di stare bene in un gruppo e invece sono l'uno peggio di un altro.

L'unica persona di cui mi sono sempre fidata e di cui continuerò a farlo è la mia migliore amica, è l'unica che mi è sempre stata affianco e per la quale farai la qualunque.


Mentre do il via al flusso di pensieri decido di spostarmi dalla panchina all'altalena e decido di fumarmi l'ultima sigaretta del pacco che mi ha lasciato lo sconosciuto prima di rientrare a casa. Mi dondolo un po' ed è solo un bambino a distogliermi dai miei pensieri <ciaoooo, perchè stai giocando sull'altalena? sei molto grande tu> con quella vocina tanto infantile quanto tenera lo guardai e gli sorrisi, aveva ragione, io ero grande. <hai ragione piccolo. tieni, vai a giocare> mi guardò con quegli occhioni dolci e non appena mi alzai si fiondò sull'altalena per giocare.

Uscì dal parco poco dopo e mi incamminai verso casa. Avevo paura, non sapevo cosa aspettarmi, probabilmente se sono tutti d'accordo che ho sbagliato oltre al rompermi il sedere stasera non mi faranno più uscire di casa per il resto dei miei giorni. Purtroppo non posso scappare e alle sette e cinque di sera riapro la porta di casa.


C'è una strana quiete, luci spente se non per quelle soffuse nel salotto e devo dire che anche solo le due chiamate ricevute nel pomeriggio sono abbastanza strane. Chiudo la porta tentando di fare meno rumore possibile e salgo in camera mia per cambiarmi e buttarmi sul letto a rilassarmi. Dopo una buona mezzoretta passata a lavarmi e a fare skincare scendo in cucina per vedere se c'è qualcosa pronto da mangiare o in caso cenare con un bel panino con la nutella ma neanche il tempo di entrare che mi ritrovo Thomas e Noah appoggiati al piano della cucina a parlare. Loro mi fissano, io li fisso ma nessuno osa aprire bocca. Con Thomas non ho più intenzione di parlarci, neanche se dovesse venirmi a chiedere scusa, non ha idea di quanto ci sto male a vivere così e so che in ogni caso non cambierà; Noah spero che per una volta pensi con la sua testa e che non dia retta a quel parassita di Thom o può dimenticarsi che riprenda a rivolgergli la parola.


Senza farmi poi troppi problemi per la loro presenza vado dritto fino al mobile in cui teniamo la nutella, prendo due toast, il coltello e pur di non fargli capire che la loro presenza mi crea impaccio e chiedergli di spostarsi per poter prendere una tovaglietta, tiro due fogli di scottex. Mi siedo al tavolo e inizio ad aprire il barattolo ma purtroppo questo silenzio meraviglioso non poteva durare ancora per molto e ovviamente è Thomas con quella cazzo di voce fastidiosa <sto cucinando. posa la nutella, la mangi a merenda quella>.

Il tono che ha usato era più del tipo "non osare contraddirmi. Fai immediatamente quello che ti ho detto" ma dopo quello che ha fatto l'ultima cosa che può fare è darmi ordini, così inizio a spalmare la nutella sul toast molto tranquillamente <non mi va la pasta, stasera preferisco la nutella>.  Non risponde a questa mia provocazione grazie a dio e una volta finito di mangiare ripongo tutto al proprio posto e torno in camera a dormire.


La mattina dopo senza nessuno che viene a svegliarmi mi alzo tardi e finisce che non vado a scuola. Consapevole che questa non la passo scendo sotto per fare colazione e fortunatamente c'è solo Noah. Con lui a dire il vero non ho nulla e nonostante la poca voglia di vivere lo saluto <Giorno> lui ricambia senza molto entusiasmo e finiamo di fare colazione senza che nessuno dei due parli.

Proprio quando sto per uscire dalla cucina sento la sua voce <dopo dobbiamo parlare>. tre parole che però giuro mi hanno fatto gelare il sangue. Mi uccideranno! <quando?> scapperò prima.  <appena tornano sia Thom che Cris. E non provare ad uscire perchè potresti solo farci incazzare di più, intesi?>

senza rispondergli mi dirigo verso il divano ma una manata nel culo assestata con precisione mi fa quasi salire le lacrime agli occhi <ti ho chiesto: è chiaro?> oramai anche la sua voce mi fa schifo; con un groppo alla gola rispondo, non perchè volessi ma semplicemente perchè sono stanca di tutto questo schifo. Salgo correndo in camera mia, chiudo la porta a chiave e mi butto sul letto a piangere soffocando le urla con un cuscino.

Piango talmente tanto che finisco a vomitare e a ora di pranzo quando Noah viene a chiamarmi fingo di dormire per non vederlo. Credo di essermi appisolata mentre piangevo poichè quando vengo svegliata da qualcuno che bussa nella porta ho la testa che mi scoppia e gli occhi gonfi.


Vado ad aprire e mi ritrovo Thomas davanti, <dimmi..> sarò sicuramente inguardabile ma devo per forza scendere sotto a prendermi una pillola o esploderò.  <Scendi Kate, dobbiamo parlare.> Non gli rispondo, non avrebbe neanche senso farlo e con le lacrime che scorrono per il mal di testa lo sorpasso per scendere a velocità in cucina a prendere un moment. Provo a mangiare qualcosa ma in realtà non mi va molto e la brioscina che avevo aperto la conservo per dopo.

Mi accomodo sul divano visto che è lì che si tengono i "grandi discorsi della famiglia Malik" e mentre vedo Thomas scendere dalle scale, Noah e Chris escono dalla palestra per sedersi e iniziare il discorso. Si accomodano tutti difronte a me tranne Chris che si butta accanto a me sul divano <Hey scimmietta, che ti sta succedendo?> e nonostante l'unica cosa che avrei voluto fare era fiondarmi tra le sue braccia a piangere mi limito a conficcarmi le unghia nei polpacci e concedergli solo un gesto di diniego con la testa come a dirgli "nulla". So che se avessi provato anche solo per un secondo ad aprire bocca sarei scoppiata a piangere e farmi vedere debole è l'ultima cosa che voglio.

Anche Thom e Noah si siedono e ovviamente, il primo a parlare è Thomas...

~spazio autrice~
ciaoooo finalmente ho aggiornato!!!
vi prego non mi odiate per tutto il tempo che vi faccio aspettare ma vi ho già spiegato che quando non ho idee o voglia di scrivere non mi va di pubblicare capitoli scritti tanto per.

Spero questo sesto capitolo vi piaccia e che presto ne uscirà un'altro. baciiii

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 29, 2023 ⏰

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