Capitolo 10 ~ Punizione

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«Heartless Elizabeth e Eyeless Jack, nel mio studio, ADESSO.» l'Operatore sembrava abbastanza irato. I due ragazzi lo seguirono fino ad una porta bianca, più grande delle altre.
L'uomo alto la aprì, e davanti a loro trovarono uno studio molto ordinato, con una scrivania al centro di esso.
Lo Slender si voltò verso di loro «So quello che è successo.» Elizabeth e Jack abbassarono lo sguardo in contemporanea.
«Me lo ha detto Jane.» la rossa alzò il capo di scatto.
Jane?
Certo, le era sembrato di esserle leggermente antipatica per aver ucciso Liu, ma Elizabeth non pensava che sarebbe arrivata a questo.
«Ha detto di aver ascoltato una tua conversazione con Clockwork.» disse, poi, l'uomo alto, indicando Elizabeth.
«Vi avevo avvertiti. Mi dispiace, sta sera riceverete la giusta punizione.» detto questo si congedò, lasciandoli soli nel suo studio.
In poche parole ci ucciderà.
Insieme a Eyeless, uscì dalla stanza e si avviarono verso la loro camera.

«Mi dispiace.» minuti di silenzio vennero interrotti da quelle singole parole.
«Di cosa?» chiese il ragazzo, rivolgendosi alla rossa accoccolata tra le sue braccia.
«Mi dispiace di essere entrata nella tua vita e di averla rovinata. Mi dispiace che per colpa mia adesso tu dovrai morire. È solo colpa mia.» disse la ragazza, mentre gli occhi si inumidivano di lacrime rosse, coprendole leggermente la vista.
«Sai una cosa? A me non importa molto. Poi, si dice che sono sempre le cose belle a "rovinare" la vita di qualcuno che ha vissuto finora solo brutti momenti. Tu sei una cosa bella. E non mi interessa che tra poco moriremo grazie ad uno spilungone senza faccia vestito da funerale, mi interessa di morire insieme a te. Mi interessa anche solo averti conosciuta, perché senza di te non sarei mai riuscito ad trovare il pezzo del puzzle che mi mancava. Tu mi completi, Elizabeth.» questo piccolo discorso venne accompagnato da un dolce bacio.

Qualcuno bussò alla loro porta «Ragazzi, l'Operatore vi attende.» la voce di Masky era leggermente tremolante. Anche lui era dispiaciuto per la perdita che avrebbe avuto da lì a poco.
«Arriviamo.» Elizabeth rispose, poi si alzò, tenendo la mano di Eyeless Jack. Si avviarono insieme fuori dalla stanza, e seguirono Masky e Hoodie fino alla porta rossa in fondo al corridoio. Entrarono nella stanza che Elizabeth aveva visto appena era arrivata. Grande, bianca, con tre navate e le stesse catene appese al muro, che era stato aggiustato da quando lei lo aveva distrutto.
I due si sistemarono al centro della stanza, e di fronte a loro comparve lo Slenderman, in tutta la sua altezza.
«Le vostre ultime parole?» disse, passando subito al dunque.
«Brucia all'inferno, spilungone.»
Le parole della rossa lasciarono tutti a bocca aperta. Subito i due killer sentirono un forte ronzio nella loro testa, poi un dolore atroce, più forte delle altre volte. Caddero a terra, mentre i loro corpi erano attraversati da spasmi incontrollati.
Elizabeth si portò le mani alle orecchie, cercando invano di placare il dolore.
«BASTA!» ad un tratto la voce di Natalie sovrastò quel forte ronzio. La rossa voltò la testa verso di lei, e la vide correre verso di loro. Subito si accasciò a terra, portandosi le mani alle orecchie.
«FERMO SLENDER!» adesso era Toby a parlare. Era andato in soccorso di Clockwork, sedendosi accanto a lei e circondandole le spalle con un braccio.
Il dolore cessò all'istante, e Elizabeth tolse le mani dalle orecchie, ormai sanguinanti. Guardò un secondo l'Operatore, che stava osservando Toby. A quanto pareva, il ragazzo era come un figlio per lui.
«Toby...» sussurrò, ma non abbastanza piano perché le orecchie di Elizabeth non lo sentissero.
«D'accordo. Siete perdonati. Potete anche avere una relazione, se volete. Nessuno dei miei proxy desidera la vostra morte, quindi non vi ucciderò. Potete andare, adesso.» Toby fu il primo ad alzarsi, aiutando Natalie ad arrivare alla sua stanza. Poi tutti andarono via, e rimasero solo l'Operatore, Elizabeth e Eyeless Jack.
«Siete molto fortunati.» disse, ad un tratto, l'uomo alto «Siete fortunati perché quasi nessuno qui vi vuole vedere morti
Elizabeth e Jack annuirono, poi si alzarono per tornare nella loro camera. Questa notte sarebbero andati ad uccidere. La rossa si sentì prendere il braccio, e quando si voltò trovò lo Slender chino su di lei.
«Hai avuto un bel coraggio a dirmi quelle parole. Veramente un bel coraggio.» lei sorrise compiaciuta, poi tornò in camera insieme a Eyeless.

«Aspetta!» si fermò ad un tratto la rossa «Devo andare a ringraziare Clockwork! Aspettami in camera, arrivo subito.»
Elizabeth si avviò verso la stanza della ragazza orologio, poi bussò.
«Chiunque tu sia, entra!» rispose una voce, che non era quella di Natalie. Era molto simile alla voce di Toby. Elizabeth entrò, trovando la sua amica sdraiata sul letto, vicino Toby seduto su una sedia le teneva la mano.
«Cosa è successo?» chiese la rossa, cercando di realizzare quello che era successo poco prima.
«Ha subito un leggero trauma, ma si rimetterà presto.» disse Toby, con la sua voce profonda, mentre continuava a guardare Natalie.
«Io... Io volevo ringraziarvi per aver salvato me e Eyeless. Grazie davvero.» disse la rossa, sfoggiando un sorriso pieno di gratitudine.
«Non c'è di che, Elizabeth. È a questo che servono gli amici.» disse Clockwork «Vieni qui.» la rossa abbracciò la ragazza distesa sul letto «Grazie davvero, Natalie.»
Si staccarono «Di niente, ma... Come sai il mio vero nome?» in quel momento era leggermente alterata.
«Beh... Ecco... Me lo ha detto Eyeless...» l'ultima frase era sussurrata.
«Stai tranquilla! Però non chiamarmi così. Non mi piace quel nome, mi ricorda la mia vita passata.» disse la riccia.
«Va bene, Clockwork.» disse la rossa, prima di uscire dalla stanza e chiudere la porta

«Eccomi!» disse, andando da Eyeless.
«Bene, adesso andiamo a cambiarci, questa sera dobbiamo andare ad uccidere. Sai, ho un po' di fame, è da ieri che non mangio reni. Dovrebbe essere la stessa cosa per te, non è vero?»
Lo stomaco di Elizabeth rispose al posto suo. Ridacchiò, poi annuì.
Si avviarono in stanza, poi entrarono e si cambiarono, indossando i loro abiti per uccidere. Uscirono dal Rifugio e si avviarono verso la città, allontanandosi da quell'edificio grigio dove avevano appena rischiato le loro vite.

*******

«Maledizione!»
La ragazza diede un forte pugno al lavandino, staccandolo leggermente dal muro. Il suo piano non aveva funzionato.
«Possibile che ogni volta che si sta per compiere la mia vendetta, qualcuno deve sempre rovinare tutto?!»
Era in preda alla collera. Girava nervosamente in tondo per la stanza da bagno, torturandosi le mani bianche. Dopo qualche minuto, qualcosa le venne in mente. Aveva un nuovo piano.
Tornò di fronte allo specchio, che era stato aggiustato da Masky e Hoodie, poi sorrise sadicamente da dietro la maschera «Questa volta nessuno potrà fermarmi!»
Una risata malsana echeggiò per tutto il Rifugio.

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