Capitolo 8 ~ Bacio

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«Mi concedi questo ballo?» Eyeless Jack tendeva la sua mano grigia verso Elizabeth. Quest'ultima la osservò titubante. Afferrarla o non afferrarla? Molto lentamente, la afferrò, e si lasciò trasportare sulla pista.
Dapprima si abbracciarono goffamente, poi vedendo le altre coppie, il ragazzo senza gli occhi mise le sue mani sui fianchi della rossa, e quest'ultima mise le braccia intorno al suo collo, muovendo i loro corpi a ritmo della musica lenta.

Rimasero così, in un silenzio interrotto solo dalla musica. Dopo qualche minuto, Jack si decise a parlare: «Elizabeth.»
«Jack.» rispose la rossa.
«Devo dirti una cosa già da un po' di tempo.» disse Eyeless abbassando lo "sguardo". Elizabeth lo guardò curiosa, come per incitarlo a continuare.
«Beh... Ecco... Io...» iniziò il ragazzo «Io... Ah, lasciamo stare le parole.»
In quel momento tutto intorno ad Elizabeth sparì. C'erano solo lei, Eyeless Jack e le loro labbra unite in un dolce bacio. Si staccarono pochi secondi dopo, mentre Eyeless sorrideva.
«Anche io, Jack.» disse la rossa.
Intorno a loro c'era un silenzio tombale. Anche la musica si era fermata. Slender li "fissava", come facevano anche tutti i proxy in quella stanza. Clockwork era ancora tra le braccia di Toby, il corpo di quest'ultimo percorso da lievi tic, ed aveva l'occhio verde fluorescente che brillava più del normale, mentre la sua bocca era aperta in un sorriso. Come lei, Zero, Pinkie, Nina e Laughing Jill. A Ann the Nurse e Rouge non sembrava importare molto, continuarono a parlare per un po', fino a quando non si accorsero che la musica era cessata e alzarono lo sguardo, poi quando videro la coppia sorrisero.
Smile dog stava facendo loro le feste, saltellando come un pazzo, mentre tutti i ragazzi guardavano la coppia preoccupati, anche se nei loro sguardi si scorgeva un po' di felicità.
Jane invece rimaneva nel suo angoletto, senza spiccicar parola. Non sembrava neanche tanto sorpresa. Ad un certo punto, una lampadina sembrò accendersi nella sua mente e si alzò, correndo verso la sua stanza, forse un po' troppo entusiasta.
«Ehm... Jack...» disse la rossa, rivolgendosi al ragazzo.
«Si, Elizabeth?» rispose quest'ultimo.
«Ci stanno fissando tutti.» Elizabeth si sentiva un po' in imbarazzo. Non era abituata ad avere tutta l'attenzione su di lei.
«Lo so. Infatti i proxy non possono avere relazioni tra di loro. È naturale che trovino questo bacio strano.» Disse, abbassando leggermente lo sguardo.
«Allora perché mi hai baciata se lo sapevi?»
«Perché non ho resistito. Io... Credo di amarti.» Eyeless la baciò di nuovo.
«Ahem...» lo Slender si schiarì la voce, per attirare l'attenzione dei proxy «La festa è finita. Andate tutti nelle vostre stanze e preparatevi, tra poco andrete ad uccidere.»
Tutti si avviarono verso le proprie stanze, borbottando imprecazioni non poco sgradevoli contro lo Slender. Anche Eyeless e Elizabeth si avviarono, ma vennero fermati da dei tentacoli che li presero per la vita, separandoli.
«Allora?» disse l'uomo alto con la sua voce metallica.
«Allora cosa?» ribatté Elizabeth, fregandosene del fatto che lo Slenderman era molto più forte di lei.
«Sapete che i proxy non possono avere relazioni tra loro. È vietato. Eyeless Jack, non me lo sarei mai aspettato da te.»
Eyeless sbuffò, incrociando le braccia al petto.
«Ragazzi, vi ordino di non avere una relazione fra di voi, o sarò costretto ad uccidervi.» detto questo lasciò la presa e i due proxy caddero a terra rotolando sul pavimento, per attutire la caduta.
Si avviarono verso la camera a testa bassa. Prima di oltrepassare la porta rossa che separava il salone dalle camere, Elizabeth si voltò «Aspetta un attimo...» lo Slender si voltò nella sua direzione, impaziente.
«Ma non avevi detto che noi proxy siamo immortali e che niente può ucciderci o ferirci?»
«Si, lo so. Ma visto che sono stato io a rendervi proxy, posso anche uccidervi. È un potere che ho solo io, per vostra fortuna.»
La rossa sbuffò, allora si diresse nella sua camera insieme ad Eyeless Jack. Entrarono e si cambiarono.
Quando furono nel letto, Eyeless chiamò la rossa «Elizabeth!»
Quest'ultima si girò, sentendo che il suo compagno di stanza la stava chiamando. «Che c'è?»
Eyeless la baciò. Elizabeth stava per ricambiare, quando alla sua mente ritornarono le parole dello Slenderman. Si staccò, per poi dire: «Hai sentito lo Slender. Non possiamo avere una relazione.»
Eyeless la abbracciò dolcemente.
«Sai una cosa?» le disse.
«No, cosa?» rispose la rossa.
«Me ne frego di quello che dice lo Slender.» detto questo la baciò di nuovo, per poi iniziare a spogliarsi. Elizabeth lo assecondò, mentre anche lei si toglieva i vestiti.

*Nel mentre, nella camera di Jane*

La ragazza si guardò allo specchio, che era stato recentemente aggiustato dai laboriosi Masky e Hoodie. Quando si rompeva qualcosa loro andavano sempre ad aggiustarlo.
Era stranamente entusiasta. Finalmente aveva trovato il modo per vendicarsi di Elizabeth. Aveva assistito al bacio, e adesso sapeva esattamente come fare.
Continuò a guardarsi allo specchio, la sua faccia rovinata non le sembrava più tanto brutta e orribile, come credeva fino a poco tempo fa. Sulla sua bocca si aprì un sorriso a dir poco sadico. Piegò la testa all'indietro e iniziò a ridere malsanamente. Ormai non le importava che qualcuno potesse sentirla. Non le importava quello che gli altro pensavano di lei. Finalmente poteva godersi qualcosa di bello nella sua vita. Dopo alcuni minuti, smise di ridere, continuando ad avere, però, il suo sorriso pazzo sulla bocca.
«Jane!» la voce della piccola Sally la riportò alla realtà «Sei pronta? Dobbiamo andare ad uccidere, Slendy ci sta aspettando!» la bambina stava bussando impazientemente sulla sua porta, battendo i piedi a terra.
«Arrivo subito!» urlò, per farsi sentire dalla bambina. Sentì un rumore di passi allontanarsi dalla sua porta, diventando sempre più silenziosi, finché non sentì più nessun rumore.
«La vendetta è un piatto che va servito freddo...» si disse, a voce bassa, poi indossò di nuovo la sua maschera ed uscì dalla sua stanza, con il suo amato coltello in mano, pronta ad uccidere un povero umano sciagurato.

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