Cap 1

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POV YASIMN

Sono in auto e sono partita qualche minuto fa da San Siro, luogo dove sono nata e cresciuta insieme ai miei genitori, alle mie sorelle e a mio fratello Amine che considero il mio migliore amico.
io e lui facciamo parte di un gruppo.. la 7zoo che apparte fare musica si occupa anche di uno dei giri di droga più grandi del nord.
La nostra concorrenza sono i ragazzi di Lecco che, sono sul nostro stesso piano sia musicalmente che a livello del giro.

questa sera hanno invitato me e i ragazzi per delle chiacchiere lavorative.
sto guidando io, è una delle poche cose che mi rilassa fare.
"sei tesa joliè?" mi chiede mio fratello mettendo la mano sulla mia gamba.
"no, finché ho la glock non ho paura di nessuno"
i ragazzi ridacchiano e mi strappano un sorriso sulla faccia.
per tutto il tragitto mi sento osservata ma la presenza dei ragazzi mi tranquillizza.

arriviamo davanti all'edificio e parcheggio.
appena scendiamo mi sistemo la pistola tra la maglia e i pantaloni.
saliamo le scale e ci troviamo davanti ad una porta con due uomini vestiti di nero che la aprono e ci fanno entrare.
all'interno c'è n'è un altro.
"avete armi con voi?"
io deglutisco sonoramente e rispondo con un "no"
sento poi una voce davanti a me ma dato il buio della stanza non riesco a capire di chi si tratti.
"non mi piacciono le stronzate sai?"
dice un ragazzo.
"perquisiscila" aggiunge
e vedo mio fratello iniziare a camminare verso di me come per proteggermi e si mette davanti a me.
"come faccio a fidarmi?" dice amine con fare protettivo.

il ragazzo misterioso si fa avanti e si rivela essere Zaccaria, uno dei più importanti esponenti italiani di musica.
si alza la maglietta e fa vedere che non possiede nessuna arma.
io alzo leggermente la maglia e poso la glock sul tavolino al mio fianco, poi mi avvicino all'orecchio di amine e gli sussurro che avevo un opinel nel pantalone e lui tira un sospiro di sollievo.
"entra pure Yasmin"
dice la guardia indicando la porta dove c'era zaccaria.
" da sola?"
chiede mattia
"si, da sola" dice un altro ragazzo che esce dalla porta, questa volta si tratta di Mohamed, conosciuto come Simba La Rue.
"noi abbiamo altro di cui parlare"
interviene l'ultimo ragazzo, da tutti conosciuto come Escomar.
Amine mi lascia un bacio sulla testa ed io mi incammino verso la stanza seguita da zaccaria che chiude la porta.
"joliè, ti ho chiamata per firmare qualcosa"
dice passandomi un foglio ed una penna
" 1 non chiamarmi mai più joliè, 2 di cosa si tratta"
"oh.. niente di che, dai solo il consenso per quello che tuo fratello e gli altri del gruppo stanno decidendo"
"beh si vedo che non c'è nemmeno un briciolo di maschilismo in questo mestiere" ridacchio e firmo il foglio dopo averlo letto con cura.
"sai com'è noi facciamo fare le cose serie alle persone più serie del gruppo" dice lui

"fils de pute"
(figlio di puttana)

sussurro io
"tu parles français bébé?"
(parli francese bambola?)

dice lui probabilmente avendo sentito quello che ho detto.
"
je ne suis pas ta bèbè connard"
(non sono la tua bambola coglione)

"tu me rends excité, tu sais petite fille?"
(mi fai eccitare, lo sai bimba?)

"che schifo di persona" mi alzo con disgusto e mi reco davanti alla porta.
"ci rivediamo qui, il 18 di ogni mese bèbè"
esco senza salutarlo e aspetto gli altri in corridoio dopo aver ripreso la mia pistola.

𝐌𝐚 𝐟𝐞𝐦𝐦𝐞// baby gang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora