Cap. 2

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stiamo tornando a San Siro e siamo in macchina.
"che volevano?" chiedo ai ragazzi
"vogliono il 10 % del nostro fatturato, così i loro smetteranno di venire in zona nostra a picchiare quelli nel nostro giro."
mi spiega amine
"ma li avete sempre fermati quando succedeva.."
ribbattei e dopo poco continuai il mio discorso
"Amine i soldi ci servono più di qualunque altra cosa, noi sappiamo difenderci, lo abbiamo sempre fatto e.."
mio fratello non mi fa finire la frase e mi interrompe ormai irritato.
"lo vuoi capire che io non posso sopportare la paura che ti possa succedere qualcosa?
Yasmine sei la mia sorellina, se ti succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai.. lo capisci?"
dice alzando la voce.
"notizia flash.. so pararmi il culo da sola"
dissi altrettanto irritata.
"joliè non voglio rischiare okay?"
io sbuffai sonoramente e mi misi a pensare a prima, quello che è successo con Zaccaria.
"a che pensi Yas?"
mi chiede Kily con atteggiamento da padre.
"oh niente.."
" sappiamo quando racconti cazzate, che è
successo?"
mi chiede Mattia.
sbuffo e prima di parlare mi accendo una sigaretta.
"niente di che.. solo che Zaccaria è più cazzone di quanto me lo immaginassi.."
"cioè ?"
chiede amine alzando un sopracciglio.
gli spiegai l'accaduto e sentii la macchina frenare di colpo.
"io lo ammazzo di botte quel figlio di puttana"
sputa acido Amine.
"amine per favore non dagli peso, è un coglione" dico per tranquillizzarlo ma lui è un fascio di nervi.
" Aziz hai la glock?"
"si fra"
la macchina fa inversione a u e sfreccia velocissima verso Lecco.
torniamo davanti al palazzo di prima e vedo amine mettere il blocco bambini alle portiere per poi chiudere la macchina e lasciarmi dentro da sola.
batto le mani sul finestrino ma niente, lui mi guarda e sale le scale.

POV AMINE
non sono mai stato così incazzato, per me chi tocca mia sorella o semplicemente chi le manca di rispetto deve imparare che a lei non si tocca.
salgo le scale ed entro di prepotenza nell'edificio ed appena entro noto i tre ragazzi che parlano al centro della stanza.
sobbalzano dallo spavento quando mi vedono ed io mi dirigo verso il ragazzo più alto del gruppo prendendolo per la maglietta ed estraendo una glock.
" COME CAZZO TI PERMETTI A PARLARE COSÌ A MIA SORELLA? EH"
gli altri due ragazzi iniziano a venire verso di me con fare minaccioso ma il moro li ferma.
" ho detto la verità, ti da fastidio che la trovi eccitante?"
dice e lo spingo al muro puntandogli la glock alla tempia.
"ripeti se hai coraggio, eh puttana"
il ragazzo ride e dopo aver ripreso fiato si avvicina al mio viso.
"ho detto che trovo tua sorella molto eccitante e se non fosse stato per la vostra presenza me la sarei sbattuta sul tavolo fino a farle urlare il mio nome implorandomi di continuare" dice con tono di sfida ed io gli sferro un pugno in pancia e premo il grilletto della pistola.
...niente
lo premo di nuovo..
ancora niente.

"pensavi che non vi avessimo tolto le munizioni?" ridacchia Escomar
impreco internamente.
sto per parlare quando sento una voce familiare provenire da fuori.
"AMINE"
sbraita mia sorella piangendo. io e tutti i ragazzi presenti nella stanza ci scambiamo un' occhiata veloce e scendiamo correndo le scale della palazzina

𝐌𝐚 𝐟𝐞𝐦𝐦𝐞// baby gang Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora