Chapter sixteen.

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South Kensington, Londra, Regno Unito.
17 Luglio 2023

Cerca sempre quel raggio di sole per non arrenderti mai.

"Eccoci qui, questo sarà il tuo studio dove verrai seguita personalmente dal Signor Styles."

Seguii la Signora Evans in una delle stanze che occupavano l'intero piano dell'enorme palazzo.

"Puoi sistemare il tutto a tuo piacere, l'importante è mantenere in ordine l'ufficio per quando riceverai i tuoi primi pazienti." Disse lasciando l'enorme raccoglitore sulla piccola scrivania.

Non era una stanza particolarmente grande, le pareti erano interamente bianche, una tonalità che non solo incarna alla perfezione i concetti di pulizia, ordine e chiarezza, ma anche un suo particolare potere vitalizzante.

La scrivania molto semplice e funzionale, ma elegante, dotata di tre cassetti di cui il primo con serratura.

"Questi sono alcuni dei libri del Signor Styles, se dovessi averne bisogno li trovi qui." Continuò a parlare mostrandomi una libreria tutta in legno piena di libri e oggettistica varie.

"Ti lascio alcuni fascicoli dei nostri pazienti, così avrai tutto il tempo di conoscerli." Indicò l'enorme raccoglitore al centro della scrivania prima di sorridermi.

"La ringrazio, è stata molto gentile nell'accogliermi." Dissi ricambiando il suo sorriso prima di vederla andar via chiudendo la porta alle sue spalle.

Passai l'intera mattinata a leggere alcuni dei tanti fascicoli conservati nell'apposito raccoglitore.
Era incredibile come tante persone avessero così tanto bisogno di aiuto, anche nei problemi più insignificanti.

La mente umana è strana e contorta.
Una persona dimentica troppo in fretta chi gli ha fatto del bene ma non dimentica chi gli ha fatto del male.

Siamo tutti masochisti e ci piace vivere di brutti ricordi piuttosto che pensare al presente e godere di ciò che di bello può offrirci la vita.

Un leggero bussare di porta interruppe i miei pensieri.

"Si?" Quasi sussurrai nel vedere come lentamente la maniglia della porta iniziò ad abbassarsi dandogli modo di entrare.

"Sono Arón, so che dovevo telefonare prima di venire qua ma non potevo più aspettare, devo..mh."

Rimasi immobile davanti l'uomo che freneticamente entrò nel mio ufficio iniziando a parlare.

"Oh si, giusto..Piper, tu devi essere nuova." Continuò sedendosi su una delle sedie scorrevoli difronte la mia scrivania.

Portò le mani incrociate sul petto iniziando a girare su se stesso fissando in modo curioso ogni angolo della stanza.

"I-io..credo ci sia una sbaglio io non.." fu interrotta dal suo modo di bloccarsi bruscamente portando lo sguardo fisso su di me.

"Non c'è bisogno di farmi la solita ramanzina e bla bla, su forza..inizio io a parlare o fai tutto tu?" Il suo modo di parlare e gesticolare mi fece incuriosire più del dovuto sulla sua persona.

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