CAP. 1

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UN ANNO PRIMA

<<Ashley! Sveglia,.>>

Mi alzo con poca voglia sentendo mia madre chiamarmi dal piano di sotto,

<<STO SCENDENDO>> le grido infilandomi le pantofole.

<<Buongiorno mamma>>la saluto e mi siedo a tavola.
Con lei ho sempre avuto un bellissimo rapporto madre-figlia, le racconto tutto e sa sempre cosa fare quando non sto bene.

<<Ecco qua>> dice porgendomi le crepes con il gelato e la crema al pistacchio sopra che amo tanto.

<<Tanti auguri mi HIJA>>

Eh già oggi è il mio compleanno, sembra ieri che giocavo con le bambole insieme a Nina (la figlia dei vicini) e invece ora abbiamo quindici anni.

<<Eccola la mia piccolina, BUON COMPLEANNO>> dopo aver finito di fare colazione salgo in camera, faccio il letto e sistemo un po' la confusione che avevo fatto la notte prima aspettando il mio compleanno, prendo dei pantaloncini e un top (è settembre ma fa ancora caldo come l'estate) e vado in bagno a farmi una doccia fresca, una volta pronta torno giù e vedo i miei genitori con un a busta rossa in mano e un'espressione preoccupata in viso.

<<Va tutto bene?>> domando a mia madre che sta per scoppiare a piangere.

<<Ashley siediti per favore>> prende la parola mio padre e mi indica la sedia difronte a lui.

<<Dobbiamo trasferirci...DOMANI>> dice mio padre con voce dura e fredda imponendo le parole.

'COSA?!?!'.

Lì mi è crollato il mondo addosso, avrei dovuto lasciare la casa dove sono cresciuta, Nina la mia unica amica e tutte le mie cose per andare chissà dove.

<<State scherzando spero, e poi dove dovremo andare e perché?>>

<<Stati uniti...tuo padre ha avuto problemi con il lavoro e non possiamo più stare qui a Londra>> rimango pietrificata alle parole di mia madre, NON CI POTEVO CREDERE.

<<Inizia a fare le valigie>> mi blocca mio padre prima che potessi controbattere e corro di sopra scoppiando in lacrime di rabbia e tristezza.

Non potevo fare niente per impedirlo ed era questo che mi faceva più male, che i miei genitori non hanno neanche avuto il coraggio di darmi quella notizia guardandomi in faccia e si aspettavano pure che io la prendessi bene.

Dopo circa mezz'ora mi sono 'tranquillizzata' o almeno ci ho provato e ho accettato che non potevo più fare nulla, così scendo a prendere le valigie e i pacchi in cantina ma mi blocco davanti la porta. I miei non hanno mai voluto che ci entrassi ma sono troppo arrabbiata con loro per chiedergli di prendermi quello che mi serve così senza pensarci due volte scendo.

Ho trovato gli scatoloni ma non riesco a vedere le valigie così sposto un telo e noto due grossi scatoloni con il mio nome sopra, sono sempre stata molto curiosa così decido di aprirli e vedo subito che sono ben sigillati come se non dovessero essere aperti mai più.

Nella prima scatola c'è una cesta di vimini con attaccato un cartellino 'Ashley Potter'.
Rimango scombussolata nel vedere il mio nome non affiancato dal cognome 'Evans'.

Senza coscienza di quello che sto facendo apro il secondo scatolone come se fossi in uno stato di trans e noto subito che è pieno di lettere bianche chiuse con uno stemma di cera rossa con su scritto 'HOGWARTS' sul retro la scritta "destinatario: ASHLEY POTTER" .... di nuovo quel cognome.

Forbidden Love |Mattheo Riddle|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora