FLASHBACK - capitolo 4

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Domani sarà l'anniversario di me e Isabela e non so ne ero contento o meno. Passano i giorni e più la vedo distaccata; avevo voluto comunque farle una sorpresa.
Le andai incontro durante l'intervallo e cercai di averci una conversazione: <<Ciao amore>> le dissi cercando di baciandola, non faceva altro che guardare il telefono. <<Mi dispiace Jace, domani non ci sono>>, la guardai storto e confuso, <<perché non ci saresti?>> chiesi curioso e irritato <<sono con amiche, non sono affari tuoi>> la squadrai e me ne andai. Mi sentivo uno stupido ad averle fatto una sorpresa.
Andai dai miei amici a parlarne e provare a vedere cosa fare.
<<Qualcuno oggi è incazzato>> intervenne Riele. Mi sedetti con loro in mensa cercando di mantenere la calma: ad ogni mesiversario, Isabela non c'era mai, era sempre fuori con le amiche. <<Esatto. Indovinate? Isabela>> rotearono gli occhi, erano stufi di sentirsi dire questo nome ogni volta che ero incazzato con lei. <<Domani è fuori con le amiche>>, dissi passando le mani violentemente tra i miei capelli.
<<Non è il vostro anniversario?>> chiese Ella per chiedere conferma.
<<Appunto>>, dissi stringendo i pugni, <<mi sento anche stupido ad averle fatto una sorpresa>>.
Ormai questa relazione non sapevo nemmeno se definirla relazione: stava andando sempre peggio.
Isabela la vedevo costantemente assente, mi rispondeva dopo ore e a scuola non mi degnava neanche un saluto.
Lei era l'unica cosa positiva tra tutto quello che stava andando nella mia vita, di cui sono al corrente solo Isabela e gli altri; nessuno sa della mia vita e del mio passato.
Tutte le persone che mi seguono attraverso il programma sanno poco e nulla, neanche il dieci percento di me.
Non c'era mai stato un periodo sì in tutti i miei periodi no.
Ci mettevo sempre il mio cuore in tutto, ma negli ultimi mesi sono cambiato, in peggio: stavo diventando più stronzo, menefreghista, il contrario di quello che ero.
L'amore può rovinarti la vita e lasciarti una cicatrice impermeabile.

<<Stasera non mi darò pace. Cercherò di scoprire che cosa fa stasera>> dissi prima di alzarmene deciso e andarmene dalla mensa.
Svoltai il corridoio e notai Isabela con un ragazzo che stavano parlando, mi nascosi dietro l'angolo per cercare di ascoltare, anche se sentivo poco e niente.

Isabela: <<Grazie per avermelo dato, mi servirà stasera>>.
???: <<Nulla, poi fammi sapere. Sai che non posso dare troppo nell'occhio. Ricordati, fai sparire tutto dopo l'utilizzo. Non deve finire in mani di persone incapaci>>.
Isabela: <<Tranquillo, sai che ti puoi fidare di me>>.
???: <<Facci molta attenzione anche tu. Sai che è quasi mortale quella cosa>>.
Isabela: <<Si lo so, per questo te l'ho chiesto. Voglio farlo fuori>>.

Corsi via da lì e feci strada verso l'uscita della scuola per andarmene poi a casa.
Ero confuso e avevo paura. Forse si riferivano a me? Spero di no.
Tornai a casa e prima di iniziare a prepararmi, volevo dormire, ne avevo bisogno.

Ero pronto ad uscire e cercai capire dove sarebbe stata questa sera Isabela.
Andai su snapchat a controllare notai che e che era vicino al punto dove l'avrei incontrata. Alla fine avevo preferito dirglielo, non aveva più senso la sorpresa; feci un sospiro di sollievo perché pensai che quelli che si era detto con il ragazzo a scuola non era riferito a me, spero...
Uscii di casa di fretta di mi affrettai ad andare al luogo di incontro. Non ci misi molto, in cinque minuti ero già arrivato, non so era tanto lontano da casa.
La vidi lì, vicina all'entrata del parco ad aspettarmi, era bellissima, ma avida allo stesso momento, in questo abito rosso corto, spalle scoperte, dei tacchi a spillo nei e dei bellissimi gioielli dall'argento che accompagnavano l'outfit.
<<Ciao Isabela, sei bellissima stasera>> dissi baciandola sulla guancia. Ostentò a sorridermi.
<<Grazie. Andiamo, ti porto io stasera in un posto>>. Mi fidai ciecamente. La presi per il braccio e ci incamminammo verso questa meta.
Arrivammo verso l'entrata ed era pieno di gente, nell'aria già puzza di fumo e alcol, coppie che si strusciavano con nonchalance davanti a tutti e persone già ubriache che vomitavano ovunque.
<<Perché mi hai portato qui?>> chiesi confuso e preoccupato, pensavo di passare una serata "tranquilla". <<Beh, ti vuoi divertire o no stasera?>> mi chiese scocciata dalla mia domanda.
<<Beh, non ho detto il contrario, ma di certo non in questi posti>>
<<Senti Jace mi hai già rotto il cazzo. Se ti vuoi divertire bene, se no stai qua fuori>>. Finii acida entrando nel locale. Rimasi fuori impalato e scioccato dalla risposta, poi mi decisi di entrare.

La serata stava andando una merda: avevo beccato Isabela strusciarsi con altri maschi in mia presenza, avremmo litigato in mezzo ad altra gente un sacco di volte; volevo tornamene a casa.
Andai per prendermi un drink quando Isabela mi fermò: <<Lascia che vada io, ti porto il migliore che ci sia per farmi perdonare>> mi sorrise e andò senza lasciarmi rispondere. La aspettai vicino a dei divano e la vidi già tornare.
<<Andiamo fuori a berlo, lontano da tutti>> iniziai a preoccuparmi, però la seguii lo stesso, alla fine era quello che volevo fare dall'inizio.
Andammo in un punto un po' isolato, ma comunque abbastanza vicino al locale. Avevo già sorseggiato il drink che mi aveva portato Isabela ed era buono, aveva un retrogusto strano, ma sopportabile.
<<Allora...ti piace?>> disse guardandomi dal basso mentre lei sorseggiò con calma il suo drink, mentre io finii per finirmelo in due secondi.
Iniziai a sentirmi strano, debole e mi mancò l'aria. Caddi a terra e da lì non mi rialzai più, fino a vedere buio.

Made To Belong Together | Jace Norman *IN REVISIONE*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora