Capitolo 6

563 13 1
                                    

Prendo la pistola di mio padre lascio un biglietto ed esco di casa, vado da quelli che hanno ucciso mio fratello.

Entro dalla finestra, e vedo una camera stile barocco, sento delle voci provenire dal salone così scendo le scale e puntando la pistola entro nel salone.

X: e tu chi si?!

Io: sei tu Achille Ferro, over?

X: in persona

Sparai un colpo in testa a lui, poi venne un'altro uomo, molto simile ad Achille sicuramente è il fratello!

Io: Michele Ferro!?

Michele: si, che vuo?!

Io: questo è per mio fratello.

E sparai un'altro colpo, lo presi in testa. Questa è la mia vendetta.

Pov comandante:

Stamattina mi sveglio, mi sono fatto una doccia stavo prendendo la mia pistola che serve per sicurezza ma non la vedo.

Al suo posto c'era un biglietto, con scritto
"scusa papà".

Mi passano in mente gli scenari peggiori, chiamo subito la polizia per chiedere se c'era stata una sparatoria e mi dissero di sì, che una ragazza aveva ucciso due uomini.

Corro in centrale e vedo mia figlia.

Io: alé ma che cazz e cumbinat?

Alessia: li ho uccisi

Lo disse con uno sguardo spento, e il tono di voce freddo

Pov Ciro:

Oggi mi sono svegliato con un brutto presentimento...

Abbiamo appena finito di fare colazione ed io e i miei amici siamo in cortile.

Io: edoa

Edo: rimm cirú

Io: teng nu brutto presentimento

Totò: NUOVI ARRIVI!

io: oh nun allucca.

Ci mettemmo davanti alla rete per vedere chi fosse, e non potei credere ai miei occhi, era...

La figlia del comandante Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora