Capitolo 2

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"E quanti pianti?Quanti?
Quanti massacranti istanti,
Quanti cazzo di problemi hai, c'hai 17 anni"
-Salmo

Un leggero venticello mi sfiorava il viso,mentre mi godevo il silenzio del quartiere;l'unico rumore udibile era quello causato delle ruote del mio skate sulla strada asfaltata in malo modo e l'abbaiare di qualche cane da guardia.
Mi godetti quella pace fino a quando non arrivai di fronte al vecchio capannone,che evidentemente una volta era stato una vecchia piscina comunale o qualcosa di simile. Si potevano udire voci confuse provenire dall'interno della struttura e l'unica che riuscii a riconoscere con chiarezza fu una voce che non avevo mai sentito,probabilmente di un ragazzo,era una voce particolare,roca,bassa e leggermente nasale.
Mi fermai e raccolsi da terra lo skate portandomelo sotto braccio,entrando con passo deciso nel capannone.
La scena che si presentò davanti ai miei occhi era a dir poco strana:al centro del capannone c'era una poltrona malandata e su di essa era seduto un ragazzo che non avevo mai visto prima,teneva la visiera del cappello calata sul viso,la sigaretta tra le dita e la testa bassa,mentre continuava a parlare.
Seduti a terra davanti a lui c'erano Daniele e un altro ragazzo dalla figura altamente familiare,intenti ad ascoltarlo parlare.
Mi avvicinai lentamente a loro,cercando di non interrompere il racconto del moro,ma il suo sguardo si alzò su di me appena mossi il primo passo,portando l'attenzione di tutti nella mia direzione.
I due ragazzi che prima mi stavano dando la schiena,ora mi stavano guardando,in attesa di una mia reazione; l'unica cosa che feci fu passare velocemente lo sguardo da Daniele a Giorgio.
Giorgio? Giorgio era lì?
Si stava alzando lentamente in piedi,aggiustandosi sulla testa il cappuccio e non potei far altro che sorridere incondizionatamente,correndogli incontro.
"Gio'cazzo,allora sei vivo!"
Gli saltai in braccio,stringendo le mie gambe al suo bacino.
"L'erba cattiva non muore mai Mar,dovresti ricordartelo"
Accennai una risatina,mentre poggiai le mie labbra rosee su una sua guancia,leggermente scavata,lasciandogli un delicato bacio sulla guancia.
Mi era mancato davvero tanto Giorgio.
Era arrivato ad Amsterdam nemmeno un anno fa,eppure mi ero trovata bene con questo ragazzo,forse perchè eravamo simili,forse perchè ero l'unica vera amica che aveva.
Poggiai di nuovo i piedi a terra,sistemandomi meglio i pantaloncini.
"Com'era l'Italia?" Era stato per ben tre mesi lontano da noi,ora perlomeno avrebbe dovuto raccontarci tutto,ma l'unica cosa che fece fu alzare le spalle ed indicarmi il tipo nuovo;che nel frattempo si era alzato in piedi,provocando una mia risata quando posai lo sguardo su di lui.
Era davvero basso,forse mi superava di qualche centimetro.
"Beh tu saresti?" Alzai un sopracciglio rivolgendomi al più basso dei tre.
"Giulio"
Cavolo,un ragazzo di molte parole.
Sbuffai roteando gli occhi al cielo e porgendogli la mano destra per stringergliela.
"Io sono Margaret,non poi così lieta di conoscerti"
Non mi prese la mano,si limitò ad annuire debolmente con testa,guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia,che ritrassi subito la mano,infastidita.
"E voi stavate adulando un vegetale del genere che si esprime a monosillabi? Spiegatemi come è arrivato qua,ditemi qualcosa e smettete di guardarmi come degli idioti"
Guardai Daniele che mi indicò Giorgio,restando in silenzio;fu così che venne obbligato a darmi delle spiegazioni.
"Ho incontrato Giulio a Roma e appena l'ho visto ho capito che non è quella la città giusta per lui.
È nato per stare tra di noi,presto te ne renderai conto anche tu.
Fa musica."
Portai lo sguardo su Giulio.
Stava ridacchiando,forse per la mia faccia in quel momento.
"Bene Margaret,credi ancora che sia un vegetale che si esprime a monosillabi?" Il tono di Giulio era provocatorio,di sicuro voleva farmi innervosire e ci stava riuscendo a meraviglia.
"Penso che tu abbia ancora molta strada da fare prima di starmi simpatico" era riuscito a farmi diventare acida in dieci minuti,avrebbero dovuto regalargli un premio.
Avevo qualcosa in mente per lui però.
"Fammi sentire qualcosa" esordii io dopo qualche attimo di silenzio,sistemandomi meglio il cappello.

Angolo autrice
Hei stelline!
Spero che la storia vi stia piacendo perchè io ci sto mettendo davvero molto impegno.
In ogni caso fatemi sapere cosa ne pensate,scrivendo qualche commento e sfondando il pulsante delle stelline mi raccomando!💘
Baci,Miriam.

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