20° capitolo

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Elizabeth's pov
Aprì leggermente gli occhi, ancora bagnati per il pianto del giorno prima e alzai il busto sedendomi meglio.
Mi guardai un pò intorno, e ecco che si fece risentire l'enorme peso allo stomaco e la paura.
Passai lo sguardo alle mani ancora legate e provai a tirare, il fastidio che mi davano era cruciale.
Emisi versi di lamento e appoggiai la schiena al muro di fianco al termosifone, sospirando.
Dopo qualche minuto, si iniziavano a sentire dei passi arrivare dal corridoio.
Guardai la porta impaurita mentre si apriva rivelando la figura di Philips malandata. Sembrava un barbone, faceva schifo.
"Buongiorno piccolina mia"
Iniziai a tremare mentre si avvicinava.
"Che vuoi fare oggi?" chiese.
Magari se uscivo allo scoperto, riuscivo a correre via da lui e ripararmi dietro qualche persona di buon animo.
"P-possiamo... uscire?"
Proposi cercando di essere più convincente possibile.
"Se la mia principessa vuole uscire, usciamo"
La sua gentilezza era malefica; dava i nervi.
Finalmente mi tolse le corde dalle mie povere e esili braccia e le lasciò appese al termosifone.
Mi massaggiai un braccio con la mano e passai di nuovo lo sguardo su...quell'uomo.
"Andiamo su..." mi porse la mano che io non afferrai e mi tirai su da sola.
Uscimmo di casa e mi strinse a se per essere sucuro che io non scappassi, ma è propio quello che volevo fare.
Ci fermammo in un negozio, cioè, si fermò in un negozio, visto che decideva tutto lui, e si prese anche un cappuccino, come se fosse tutto normale quello che stava succedendo.
Guardai attentamente la barrista, e le mimai un aiuto con le labbra, lei si accigliò. "Come scusa?" chiese, prendendo l'attenzione di Philps.
"No nul-nulla" dissi; non sicura che mi avesse capito visto che mi tremavano le labbra.
Philps mi rivolse un occhiata ammonitiva e abbassai di scatto lo sguardo.
Mi prese goffamente la mano e mi trascinò fuori iniziando a camminare verso casa.
"No, no! Non voglio andarci li dentro!" urlai iniziando a piangere.
Diedi dei colpetti alla sua mano che teneva forte la mia e cercavo di tenere i piedi piantati nel pavimento.
"Aiuto!!"
"Sta zitta!"
Con uno strattone da parte sua finì per terra "cazzo stai un pò ferma!" disse tirandomi su.
"Papà!! Papà!" urlai, ma tanto papà non c'era.
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Zayn's pov
La stavo cercando in tutto il paese. In tutto porca puttana ma lei non c'era.
"Ragazzi proviamo qui!"
Urlò Harry attirando l'attenzione di tutti.
Ci catapultammo dentro un piccolo bar, che dovrebbe essere accogliente ma per me era un incubo.

Dietro il bancone c'era una barrista intenzionata a pulire dei bicchieri.
"Salve, cosa volete ordinare?" chiese appoggiando lo straccio nel lavavo.
"Veramente noi, staremo cercando una bambina, per caso è passata per di qui..."
Cercai di spiegare cercando di non essere troppo pazzo, ma poco m'importava.
"Beh, dipende che bambina"
"Oh si certo!"
Sfilai il cellulare dalle tasche e andai nella galleria rivelando le nostre foto.
Una lacrima solcò il mio viso ma la asciugai subito con il polso.
Le mostrai l'immagine.
Sembrava guardarla pensierosa, poi il suo sguardo s'illuminò.
"Certo! È venuta giusto qualche minutino fa, insieme a un uomo. Mi pare si chiamasse Philips"
Sgranai gli occhi, le sue parole furono come musica per le mie orecchie. Anche se... porca puttana Philips, il suo padrigno, se lo trovo lo uccido.
"Da quanto se ne sono andati?!"
Chiese Niall anche lui ansioso come me.
"Da poco..."
Uscì di fretta dal negozio e feci mente locale della piazza.
Finché un urlo, mi fece balzare.
Elizabeth's pov
"PAPA!!" urlai in preda ad una crisi isterica.
Non riuscivo a slegarmi le sue mani da dosso e mi dava un fastidio....
Volevo il mio papà!
"Porca puttan-"
Non lo feci finire di parlare che con il mio piccolo piede gli colpì le parti basse.
Non so perché, ma papà faceva sempre così quando Niall gli dava fastidio; quindi suppongo che faccia male.
E infatti lui si contorse dal dolore e portò le sue mani lí.
Ne approfittai del momento e corsi via come un razzo.
I piedi si muovevano da soli, più veloci che mai.
Zayn's pov
Poco dopo, vidi una figura minuta correre come una pazza...
Solo quando si avvicinò scorsi che la figura era la mia bambina...
Troppo impegnata a guardarsi indietro non si accorse di me;
Continuò a correre girandosi costantemente alle sue spalle.
"Elizabeth!" la chiamai ormai piangendo.
I suoi occhi furono piantati nei miei e il suo viso s'illuminò.
Cambiò direzione, nella mia direzione.
Si schiantò su di me e io la presi al volo. Poco dopo arrivarono anche gli altri che la presero uno ad uno in braccio.

Papà, sei speciale per me/Z.M.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora