Il caldo mi si appiccicava addosso come una seconda pelle e la divisa, seppure estiva, non faceva che farmi sudare ancora di più.
Quella mattina, quando mi ero svegliato col sole in faccia e il torpore delle lenzuola fresche, avevo pensato che fosse proprio una bella giornata. Pensai immediatamente alla prima volta in cui avevo incontrato Leo, a come facesse freddo e a come quel Bonjour fosse stato un toccasana per la mia vita grigia e noiosa.
Fino a quel momento, non avevo mai pensato che andare a scuola potesse essere così bello - se non fosse per storia, Kayl e Liz.
Si era aggiunto alle mie giornate piano piano, era entrato nella mia quotidianità e aveva rappresentato per settimane la parte migliore di essa.
Non mi pentivo di tutto quello che avevamo vissuto, delle ore di sonno perse per sentirlo parlare.
Non mi pentivo di essermi innamorato di lui, perché non lo avrei mai dimenticato.
Avrebbe sempre fatto parte di me, ed io di lui. Ne avevo la certezza assoluta. La discussione con Michaels mi aveva dato la conferma di quello.Così, mentre aspettavo e mi lamentavo silenziosamente del caldo, guardai il display del cellulare.
kkay.el: è arrivato?
kkay.el: già mi ha rotto il cazzoliz.zy: Kayl non dire queste cose. Già è difficile per Oz.
kkay.el: allora è arrivato sua Altezza Reale Léon Dupain, si o no?
oscarwild4_: ancora niente.
kkay.el: se non si fa vivo, può ritenersi un pesce morto.
liz.zy: ma la smetti demente?
liz.zy: e comunque, tua mamma mi ha chiesto perché non andiamo al ballo di fine anno insieme domani, che devo dirle?Non lessi più nulla.
Ero ansioso, faticavo a respirare. Slacciai la cravatta e qualche bottone della camicia, in preda al panico. Continuavo a guardare quella distesa di libri che di solito mi calmava ma che in quel momento, erano solo fonte di agitazione.
Per fortuna non c'era nessuno, neppure la bibliotecaria, dato che di lì a mezz'ora si sarebbe tenuto il famosissimo discorso del Presidente del Consiglio e i saluti da parte della Preside e dei professori.
Non che mi importasse...ci ero andato solo per incontrare Leo, nient'altro.
Ed ero ancora agitato.Chiusi gli occhi, restando immobile; appoggiato ad uno degli scaffali, con quell'odore familiare, tutto poteva andare bene. O no.
Maledissi quella vocina che mi rispondeva in negativo, che mi contraddiceva dalla sera prima, quando gli avevo mandato quello stupido messaggio.
Per lo meno, lo aveva visualizzato.Quando la porta si aprì, per la prima volta, sobbalzai sul mio posto e inizia a sistemarmi la divisa e i capelli (anche se questi erano irrecuperabili).
Purtroppo, non era Leo ma un ragazzo che aveva dimenticato di posare un libro e quello era la sua ultima possibilità, o probabilmente avrebbe ricevuto un richiamo dalla scuola. Sparì così come era apparso.La delusione si precipitò sulle mie spalle, ma durò poco. La porta si aprì una seconda volta: questa volta era lui.
Rimasi col fiato sospeso, come accadeva ogni volta che lo vedevo. Anche con i capelli fin troppo in ordine e uno sguardo freddo, pensai che era proprio da togliere il fiato.
Leo era di una bellezza divina: la pelle bronzea, i capelli biondi e ricci, le labbra voluminose e morbide e gli occhi chiari, chiarissimi.
Essendo il suo opposto, mi chiesi se lui mi trovasse attraente. O meglio, se mi trovasse ancora attraente, perché non avevo avuto dubbi nelle settimane precedenti, dove non faceva altro che baciarmi e baciarmi. In quel momento mi sentivo solo un pupazzo di neve che si stava sciogliendo.Si fermò a qualche metro da me e capii che non si sarebbe avvicinato di più. Quella distanza mi feriva un po', ma (come mi aveva detto Kayl) non dovevo aspettarmi assolutamente nulla. Bé, poi Liz aveva sottolineato che non si poteva mai sapere e che la speranza era l'ultima a morire, e questo mi aveva fatto leggermente sognare ad occhi aperti quella stessa mattina, ma erano dettagli.
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Bonjour, Oscar [hearts club the series #1]
ChickLitOscar Evans-Cooper è uno studente gay, e tutti lo sapevano. In qualsiasi posto si trovasse, Ethan lo aveva marchiato con quel nome, come se non avesse nient'altro da offrire. Lèon Dupain è uno studente americano-francese, figlio di un importante po...