Problemi di cuore

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Cassie POV

"Tsk, è davvero stronza." Disse almeno per la sesta volta mio fratello Eric 

"Eppure tu continui a provarci..." Gli ripetei io per la SESTA volta

"Questo non c'entra, lo faccio per la mia reputazione! Ormai ho cominciato, tanto vale provarci!" 

"Certo, come no!" Dissi con ironia "Oppure è solo per dimostrare che non ti piacciono i ragazzi" scherzai per poi scoppiare a ridere.

Però Eric non si unì alla risata.

Così smisi anch'io, per guardarlo bene in faccia.

Aveva lo sguardo basso e si vedeva che era imbarazzato e agitato, come se avessi toccato un tasto dolente.

"Eric?" Chiesi praticamente sconvolta

"Ehm... sì pulce?" 

Io rimasi ancora più scioccata

"Da quando mi dici pulce con quel tono? E poi.... perché ti comporti così...?"

"Non capisco, non c'è nulla che non vada nel mio comportamento!" Sbottò lui, alzandosi improvvisamente e con violenza.

"Se posso intervenire..." Disse Axel alzando la mano "Sei un po' sospetto se ti comporti così"

Eric lo prese per le spalle "Spiegami un po', COS'È CHE STAREI FACENDO DI DIVERSO?!" Urlò contro Axel

Io mi alzai e li separai. "Ehy ehy Ehy! Fattela finita Eric! Axel ha detto una cosa giusta!" Dissi togliendo la mano di Eric dalla spalla di Axel

Quest'ultimo mi sussurrò ad un orecchio "Grazie, stava stringendo così forte che avevo paura che mi staccasse la spalla..."

Io risi internamente. "Eric, stiamo dicendo solo che è strano che tu abbia una reazione così esagerata per un commento così piccolo" 

Disse Axel con cautela.

Eric si passò una mano tra i capelli corvini e si lasciò cadere sulla sedia.

Io e Axel ci guardammo complici. 

In quello sguardo stavamo decidendo chi avrebbe dovuto prendersi il rischio di fare la domanda fatidica ad Eric.

Vinse Axel, dannazione.

Mi avvicinai a mio fratello. "Eric.... Scusa se chiedo.... Ma non è che forse ti, ti... ehm, ti interessano i ragazzi?" 

Lui alzò la testa, ma non mi guardò con rabbia. Era più disperazioni.

"Cassie, io non so che fare!" Urlò di nuovo

"Io non so se mi piacciono i ragazzi, anzi! Non mi piacciono, sono sicuro! Solo che..." 

Axel lo interruppe sbuffando. "Senti Eric, io non credo che una persona sicura di essere etero passo così tanto tempo a convincersene."

Eric lo guardò male. "Quindi? Che vuol dire? Che sono...."

Stavolta lo interruppi io. "Ascoltami, non devi dirlo adesso se non ti senti pronto. Prenditi tutto il tempo per capire e per decidere. Ok?"

Per un secondo, un micro secondo, sembrò che Eric stesse seriamente prendendo in considerazione la cosa.

Poi tornò ad essere il solito figlio di Ares e ghignò "Ah! A me non piacciono i ragazzi e non mi servono i vostri consigli da sentimentaloni. Ci vediamo all'arena, pulci!" 

Disse prima di uscire dalla cabina di Afrodite.

Io guardai Axel sconsolata . "È davvero senza speranza." Disse lui.

"Già" gli diedi corsa io. "Come facciamo a fargli capire che non ci sarebbe nulla di male?"

Lui alzò le spalle . "Non lo so. Sono un figlio di Efesto, non ci so fare con le persone. Le macchine sono semplici da capire, gli esseri umani...sono proprio tutta un altra storia."

"Be', i sentimenti umani sono il mio campo di specialità " 

Dissi ridendo.

Anche lui rise.

Sì, Axel aveva proprio un sorriso stupendo.

Mi alzai dalla mia sedia. "D'accordo, Ax. Andiamo a fare un bagno al lago senza mister negazione." 

Prima che potessi uscire però, il figlio di Efesto mi si parò davanti alla porta.

"Assolutamente no Cassie! Ti vorrei ricordare che ieri notte sei caduta in un fiume e che sei rimasta con i vestiti fradici per almeno un'ora perché Giada doveva finire di farti la ramanzina. Ti sei beccata un raffreddore orrendo! No, oggi facciamo qualcosa di più tranquillo." 

Disse risoluto.

Io sbuffai.

"Eddai Ax, non serve che mi fai da baby-sitter, ho 14 anni eh!" "Oh, non metto in dubbio la tua età, metto in dubbio la tua salute" 

"Uffa." "Perché non ti alleni nel tiro con l'arco invece? Ti ricordo che sei una frana in quello." 

Io gli feci la linguaccia maturamente. "Grazie ma no grazie bello. Credo che andrò a vedere dov'è finito Eric invece." Comunicai tirando fuori lo specchietto dai jeans.

Lui intercettò prima la mia mano e prese lo specchietto prima di me "No no signorina, noi ci andiamo ad allenare con l'arco!" 

"Axel, ridammi lo specchietto!" Dissi trattenendo una risata.

"Se riesci a prenderlo te lo ridò " mi disse un secondo prima di iniziare a correre verso la cabina 9.

Io gli corsi dietro ridendo "Axel! Questo è un comportamento da bambini e tu hai la mia stessa età!" Dissi abbracciandolo per tentare di riprendermi lo specchio che teneva dietro la schiena

"Se tu hai il diritto di fare i capricci per il raffreddore, io ho il diritto di correre via con il tuo specchio!" Disse prendendomi in spalla a sacco di patate

"Scusami ma tu da quand'è che saresti in grado di fare questa cosa?" Gli chiesi mentre tentavo di liberarmi 

"Da quando ho tre fratelli più piccoli, e solo uno di loro è un semidio" ribatté lui.

Poi io mi girai facendogli perdere l'equilibrio e per poco non cadevano tutti e due addosso a Luke Castellan e Annabeth Chase.

Per una volta però non mi sarebbe importato se avessi fatto una figuraccia davanti al figlio di Ermes.



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